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“SfruttaZero”, il pomodoro senza caporalato

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“Salsa di pomodoro con lo 0% di sfruttamento”. È il progetto Sfruttazero dell’associazione Solidaria di Bari, giunto al quinto anno, per la produzione e vendita di salsa di pomodoro da coltivazioni agroecologiche.
“Salsa di pomodoro con lo 0% di sfruttamento”. È il progetto Sfruttazero dell’associazione Solidaria di Bari, giunto al quinto anno, per la produzione e vendita di salsa di pomodoro da coltivazioni agroecologiche. L’obiettivo è trasformare il pomodoro da simbolo dello sfruttamento del caporalato nelle campagne pugliesi in un’attività lavorativa collettiva e solidale. Sfruttazero nasce nel 2014 grazie all’associazione barese “Solidaria” e, dall’anno successivo, collabora con “Diritti al Sud” di Nardò.
Migranti e nativi assieme hanno dato vita ad un’intera filiera produttiva a garanzia partecipata, dove genuinità, salute, rispetto dell’ambiente e diritti di chi lavora sono la base dell’organizzazione produttiva.
La filiera è interamente autogestita in ogni sua fase, dalla coltivazione alla raccolta e dalla trasformazione alla distribuzione.
Migranti africani e italiani coltivano e raccolgono pomodori su un terreno alla periferia di Bari, ne fanno salsa e la vendono in mercatini, spacci popolari e piccole botteghe grazie alle reti nazionali “Fuorimercato” e “Genuino Clandestino”. Ciascun lavoratore, regolarmente assunto, viene retribuito 7 euro netti l’ora per un massimo di 6-8 ore lavorative al giorno. Quando il progetto è cominciato, sono state vendute 600 bottiglie. Quest’anno saranno 25mila.
Il prodotto si può acquistare nei punti vendita FuoriMercato che trovate indicati qui
FASE AGRICOLA: Seguendo le pratiche dell’agricoltura sociale e dell’agroecologia, assieme ad Ortocircuito orto sociale urbano (Bari), coltivano un pomodoro derivante da un seme autoctono, il Fiaschetto del sud-est barese, presso le campagne della masseria didattica “Masseria dei Monelli” a Conversano. 
FASE TRASFORMATIVA: Parte dei pomodori venie trasformata, attraverso l’autocertificazione partecipata, presso la Masseria dei Monelli; un’altra parte, sempre in autogestione, viene trasformata presso il laboratorio della cooperativa sociale Siloe di Torre a Mare – Bari.
La trasformazione dei pomodoro in salsa avviene seguendo le procedure della tradizionale passata di pomodoro: lavaggio, bollitura e spremitura dei pomodori, imbottigliamento della salsa e pastorizzazione della conserva. Al prodotto finale non vengono aggiunti altri ingredienti o conservanti. 
FASE LOGISTICA-DISTRIBUTIVA: Presso lo spazio di mutuo soccorso Bread&Roses è stato allestito un magazzino per la conservazione del prodotto trasformato.
La distribuzione avviene nei circuiti FuoriMercato. 
Parte del ricavato derivante dalla distribuzione della salsa viene destinato alla Cassa di Mutuo Soccorso.

Letture utili

Assolutamente in tema e al fianco di realtà come “SfruttaZero”, il volume “Genuino clandestino” (Terra Nuova Edizioni), un pò diario di viaggio e un pò reportage, questo libro è frutto di un lavoro collegiale dove i testi di Michela Potito e Roberta Borghesi e le foto di Sara Casna e Michele Lapini compongono insieme il racconto in dieci tappe di un’Italia inedita e mostra l’Italia di Genuino Clandestino, una rete di agricoltori e artigiani che hanno creato negli anni un mercato alternativo per affermare con il loro lavoro l’autodeterminazione alimentare e il valore della produzione locale di qualità.
Partiti da Monteombraro, nel modenese, gli autori hanno percorso l’Italia in lungo e in largo fino a Ramacca, in provincia di Catania: hanno visitato aziende agricole e laboratori artigianali, hanno dormito sotto il tetto dei protagonisti di questa rivoluzione, mangiando e lavorando con loro per riportare su queste pagine un quadro autentico di volti, gesti e scelte coraggiose di chi lotta per ricordare a noi tutta la necessità di un rapporto più diretto e consapevole con la terra e il cibo.

Postfazione di Wu Ming 2.

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