Ecco come Findhorn mi ha trasformata giocando!
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Carolina oggi vive a Findhorn col compagno e la sua piccola bimba. Dai tempi dei racconti della nonna molte cose sono cambiate nella sua vita, in meglio. “Tutto è iniziato mentre stavo viaggiando alla scoperta della natura selvaggia della Scozia, mi sono trovata di fronte al cartello stradale che indicava la strada per Findhorn. Come potevo non andare? “
“La mia prima visita alla Comunità provocò in me una serie di sentimenti contrastanti. Presi atto che la realtà che da bambina avevo immaginato esisteva davvero ed era la prova della possibilità concreta di vivere diversamente. Tuttavia, una breve passeggiata tra quelle bellissime e colorate case ecologiche, non poteva rispondere alle tante domande che sorgevano nella mia mente. Avevo bisogno di più tempo ma dovetti tornare in Italia, perché avevo vinto una borsa di studio per il Dottorato di Ricerca in Storia e Sociologia della Modernità all’Università di Pisa grazie al quale avrei approfondito la Metodologia Qualitativa e la Sociologia della Religione”.
Ma ormai un seme si era riposto nel suo cuore e iniziò a germogliare: “Alla fine dei miei studi sono tornata a Findhorn per iniziare il percorso nel centro educativo della Comunità, dove sono rimasta per due anni. Avevo finalmente trovato persone simili a me, che vivono nel rispetto della natura e della propria spiritualità. In questo periodo mi sono ‘spogliata’ delle sovrastrutture mentali che avevo nel tempo costruito all’interno di me per concentrarmi su una grande domanda: ‘Chi sono io? Quali sono i doni che posso portare in questo mondo?’ ”
La potenza trasformatrice del gioco
Il gioco della Trasformazione è stato inventato alla fine degli anni ’70 grazie Joy Drake e Kathy Tyler e al contributo di numerose altre persone della comunità. Il gioco è uno strumento per la crescita personale e nel tempo ne sono state create differenti versioni con l’intento di raffinare la consapevolezza dei giocatori rispetto al livello di profondità con cui volevano apprendere qualcosa sulla propria vita.
Nella versione ‘da tavola’ si gioca con un minimo di due e un massimo di sei giocatori, ognuno dei quali ha una propria personale intenzione da esplorare nel proprio cammino. Questa intenzione può riguardare un qualsiasi aspetto della vita, come il lavoro, le relazioni famigliari, gli aspetti della propria personalità e altro ancora. Per esempio, un giocatore può portare il seguente intento: ‘Intendo diventare chiara sul prossimo passo da compiere nella mia carriera’ oppure ‘Intendo aprirmi alla relazione sentimentale che ho appena iniziato rilasciando ogni paura e insicurezza.’
”Prima di conoscere il gioco, mi è apparso spesso in sogno il simbolo celtico dell’infinito. Poi, finalmente ho trovato la connessione con la realtà: l’infinito è il simbolo del Gioco della Trasformazione”. Così Carolina, seguendo questo segnale, diventa facilitatrice accreditata del Gioco e comprende quale sia la sua vocazione: “ho capito che da quel momento in poi avrei supportato le persone nel loro sviluppo spirituale. La Fondazione Findhorn, definita come un centro per la trasformazione individuale e planetaria, mi aveva dato il contesto adatto per cambiare. Ero pronta quindi a riprendere i contatti con l’esterno e portare il mio contributo nel mondo”.
In quel periodo, la vita ha portato a Carolina grandi cambiamenti: interiori, lavorativi e non ultimo, diventa mamma, situazione che l’aiuta ad apprendere la virtù della flessibilità, dell’ascolto, della pazienza. L’arrivo della figlia la motiva a chiedere di diventare pienamente parte della comunità: ”Prendermi cura della mia piccola con infinito amore” confida Carolina “ha fatto sì che mi trovassi nella necessità di rallentare e ho scoperto che in questo modo la vita può ‘giocare’ con me nella manifestazione dei miei sogni”.
“Dopo la sua nascita ho avuto il bisogno di trovare un modo per tornare a nutrire la mia persona. Per cui ho iniziato a intervistare persone che ritenevo di grande ispirazione. Mi affascinava, come tutt’ora, la loro capacità di vivere pienamente ciò che sono e di riuscire ad esprimerlo in ciò che fanno. Avevo la percezione che la vita mi stesse dando l’occasione di imparare interessanti lezioni che tuttavia si manifestavano per essere condivise, per essere libere di volare. Mossa dal desiderio di condividere ho creato il sito Learning to Fly. Come risultato il mio progetto ha iniziato ad essere conosciuto e alcune persone hanno chiesto il mio supporto nella loro personale ricerca”.
Oggi Carolina alterna la sua presenza tra Findhorn e le visite in Toscana dai ‘nonni’ dove continua la sua opera di supporto alle persone e diffusione del Gioco della Trasformazione.
mette a disposizione la sua attività di ricerca, accompagnandoci in maniera dettagliata all’interno delle varie realtà italiane, da nord a sud, fornendo una scheda dettagliata per ogni progetto, dalla personalità giuridica all’eventuale ispirazione spirituale, dall’organizzazione economica alla dieta scelta. Una guida per farsi un viaggio nelle esperienze comunitarie all’insegna non solo del risparmio economico ma soprattutto di uno stile di vita sobrio e a basso impatto ambientale, basato su relazioni autentiche e di solidarietà. Continua a leggere!