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Il “giardino dell’Eden” a due passi dal lago di Garda

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È un giardino botanico originale, sontuoso, che ha la particolarità di ospitare opere d’arte di artisti di fama internazionale, come Mirò e Haring, tra gli altri. È il giardino della Fondazione Heller a Gardone Riviera, a due passi dal lago di Garda, nella provincia di Brescia. Un luogo da vedere.
Lo ha fortemente voluto Andrè Heller, viennese di origine, artista multimediale, conduttore radiofonico e cantautore. E lo ha reso negli anni sontuoso e spettacolare. Nel giardino botanico Heller sono sono ospitate piante provenienti da tutto il mondo, ma la particolarità è data dalle statue e dalle sculture che campeggiano tra il verde e i colori, opere di alcuni degli artisti più famosi del mondo. Ci sono opere di Keith Haring, Roy Lichtenstein, Erwin Novak, Susanne Schmoegner, Rudolgh Hirt, Joan Mirò e molti altri, mentre i diversi gruppi di piante sono collegati tra loro da un’intrecciarsi di vie corredate da angoli di sosta.
Al centro l’impianto ricrea una vera vallata alpina con pini, alberi nordici, balze, gole, crepacci, dove sgorga e cade l’acqua di tre cascate e sullo sfondo rosseggia un piccolo paesaggio roccioso alto circa 13 metri, simulazione in dimensione bonsai del paesaggio dolomitico che ha reso famoso il giardino.
Tutt’intorno sono raggruppati stagni ricoperti da ninfee e fior di loto, abitati dalle gigantesche carpe Koi, e poi trote e riflessi del volo di farfalle e libellule, ruscelli, e ancora giochi acquatici Zen che invitano alla meditazione, cascate che sgorgano dalle rocce o zampilli d’acqua da teste di bronzo, il gorgoglio ed il mormorio dell’acqua fanno dimenticare il caldo cocente ed il rumore del mondo esterno, portano il fresco e la tranquillità, per l’asciutto clima mediterraneo, l’acqua dolce è un bene particolarmente prezioso. L’acqua dona al giardino un’atmosfera particolare, crea paesaggi viventi sempre nuovi ed animati, rinfresca e incanta con misteriosi riflessi e suoni.
Molti elementi riconducono anche a tradizioni e spiritualità diverse: simboli buddisti e tibetani, statue induiste come il Grande Ganesh di Rudolph Hirt, dio-elefante della fortuna e della saggezza, patrono dell’istruzione, convivono con i simboli della cultura metropolitana e della modernità.
Il giardino è aperto tutti i giorni da marzo a ottobre, dalle ore 9 alle ore 19 e merita veramente una visita.
Un’altra meta da non trascurare, se si è a Gardone Riviera, è il Vittoriale degli Italiani, la dimora degli ultimi anni di vita di Gabriele D’Annunzio, sebbene nella sua abbondanza e ridondanza. È comunque un pezzo di storia che merita di essere conosciuta e il contesto della villa e del parco è senza dubbio assai suggestivo.
Il Vittoriale è oggi gestito dall’omonima Fondazione di cui è presidente Giordano Bruno Guerri.

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