Vai al contenuto della pagina

La zecca, vettore di malattie nei cani

homepage h2

Le zecche sono parassiti che possono trasmettere malattie anche molto serie, non solo ai cani. Scopriamo di più.
Si distinguono tre sottordini di acari che parassitano i cani: le zecche, gli acari della rogna e le larve di Trombidi. Le zecche sono degli acari giganti che appartengono principalmente alla famiglia degli Ixodidae.
Grazie al suo rostro, una sorta di proboscide dura e perforante, la zecca femmina penetra nella pelle dell’animale e vi resta attaccata, nutrendosi del suo sangue per un periodo che può andare da qualche giorno a una settimana, o addirittura di più. Il suo apparato boccale le permette di nutrirsi iniettando della saliva corrosiva e aspirando il sangue dai vasi distrutti. Una volta sazia, la zecca si stacca spontaneamente per andare a deporre le uova e poi morire.
Oltre all’irritazione locale e all’azione allergizzante della sua saliva, la zecca può trasmettere diverse malattie.
Perché il problema è che la zecca è un parassita a sua volta parassitato! Su questo insetto, infatti, “alloggiano” numerosi microbi (non patogeni per la zecca) che vengono inoculati al suo ospite proprio attraverso la saliva.
Appena notate la presenza di una zecca, quindi, dovete cercare di eliminarla il prima possibile, in quanto i rischi di trasmissione delle malattie aumentano con il perdurare della sua presenza.
La maggior parte dei mammiferi selvatici o domestici, così come l’uomo, può contrarre una delle malattie trasmesse dalle zecche: piroplasmosi (o babesiosi), borreliosi (o malattia di Lyme), rickettsiosi e via dicendo.
I cani vi sono particolarmente soggetti, quindi dovete prendervi cura anche di questo aspetto con l’aiuto di repellenti adeguati, controllando il pelo del vostro animale ed eliminando le eventuali zecche.
La malattia maggiormente trasmessa dalle zecche è la piroplasmosi. L’immunità di premunizione, legata alla presenza del parassita (Babesia sp.) nei globuli rossi, è specifica di ciascun ceppo locale di Babesia. Di conseguenza, se il cane viene portato in una regione dove imperversa un altro ceppo, potrebbe sviluppare una piroplasmosi acuta in quanto incapace di difendersi.
Inoltre, qualsiasi fonte di stress o indebolimento può portare a una ricaduta negli animali infetti, anche senza una nuova puntura di zecca.
Articolo tratto dal libro Curare il cane con i rimedi naturali

La prima parte del volume esplora le fondamenta della salute – l’alimentazione e lo stile di vita – e illustra le principali medicine non convenzionali adatte ai canidi: fitoterapia, gemmoterapia, aromaterapia, idrolatoterapia, omeopatia, elisir floreali, agopuntura e osteopatia.
La seconda parte è invece dedicata alla cura dei disturbi più comuni. Sono proposti rimedi naturali in caso di parassiti interni, esterni e di punture di insetto, per affezioni cutanee, traumi, disturbi digestivi, patologie dei reni e della vescica, disturbi nervosi e del comportamento e tanto altro ancora. Ampio spazio è destinato al giusto dosaggio e alla preparazione casalinga di tisane, macerati oleosi, oli aromatici, gel, creme e shampoo.
L’obiettivo del libro non è sostituire il veterinario ma offrire delle soluzioni per prevenire e curare in modo ragionato e non dannoso i nostri amici cani.

SFOGLIA UN’ANTEPRIMA DEL LIBRO

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!