È indubbiamente uno dei piatti più conosciuti e apprezzati della tradizione toscana. Ecco la ricetta originale!
Ingredienti
• 1 kg di pane raffermo
• 300 g di pomodori (maturi o pelati)
• 1 tazza di conserva di pomodoro
• 1 cipolla
• 4 spicchi di aglio
• basilico
• olio extravergine di oliva
• sale e pepe
Procedimento
Sbucciate aglio e cipolla. Tritate la cipolla e soffriggetela in una padella con olio di oliva. Unite i pomodori ed un po’ di conserva.
Salate.
In una padella antiaderente a parte fate tostare il pane raffermo tagliato a cubetti insieme all’aglio schiacciato.
Successivamente aggiungete la salsa di pomodori, il basilico in abbondanza e mescolate bene. Proseguite la cottura fin quando il pane inizia a spappolarsi dando vita a una “pappa”.
Servite ben calda con un filo di olio di oliva.
VARIANTE
Pancotto
È il piatto più povero e più antico della cucina toscana. Si fanno rosolare 2 spicchi di aglio nell’olio, si aggiunge il pane toscano a tocchetti (circa 250 g) e si lascia insaporire. Si versa un litro di acqua calda salata e si fa cuocere per una ventina di minuti a fuoco lento facendo attenzione che non si attacchi, fino a diventare una pappa. Si serve tiepido con una spolverata di pepe fresco e condito con dell’olio di oliva.
Si gusta tutto l’anno, calda in inverno e fredda d’estate. Fa parte della cucina povera che utilizza gli avanzi di pane toscano (non salato). La preparazione della ricetta sopra proposta è quella dell’Artusi, tratta dal suo libro La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene.
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La cucina toscana è solitamente associata a piatti ricchi di carne, dagli arrosti alla trippa e alla famosa, ma di recente invenzione, bistecca alla fiorentina. Nella tradizione culinaria di questa regione abbondano invece verdure, cereali e legumi, cucinati con fantasia e con risultati sorprendentemente buoni per ogni palato. Si tratta di preparazioni ottenute con prodotti radicati nella storia del territorio e conosciuti ben oltre i confini regionali come vere e proprie eccellenze. Tra i tanti, citiamo l’olio extravergine di oliva, le diverse tipologie di fagioli, il carciofo violetto, il cavolo nero, almeno sei tipi di pomodori, la cipolla di Certaldo e lo zafferano di San Gimignano. Senza dimenticare i vini rossi e bianchi, che negli ultimi anni possono contare sulla qualità offerta da tanti piccoli produttori biologici e biodinamici.
Il libro cerca di intromettersi in questo mondo, presentando un ampio ventaglio di piatti e ingredienti rappresentativi delle diverse aree produttive, dalla Toscana collinare fino a quella litoranea, dal capoluogo alle città più piccole, dalla Maremma alla Versilia, dal Casentino alla Garfagnana, per ricercare ricette prelibate e fedeli ai prontuari della tradizione, alcune lievemente modificate, come principio etico, nell’ottica di non violenza e rispetto verso gli animali.
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