Pronto il prototipo, ora il progetto iaiaGi passa alla creazione di un kit di riconversione omologato e per la produzione in serie. Call for makers il 20 giugno nel Modenese.
Il prototipo è pronto: l’auto “convenzionale” riconvertita in auto elettrica è una realtà, funzionante e circolante. Il
progetto iaiaGi, di cui già Terra Nuova ha parlato e che sostiene come mediapartner, va avanti secondo fasi e tappe prestabilite dai suoi ideatori, il pool di progettisti e tecnici dell’
associazione Moseer di Modena. Ora, con la piattaforma di sviluppo open hardware e open source pienamente attiva, gli ideatori stanno cercando di sviluppare alleanze con aziende di tutta Italia per realizzare un kit di conversione in elettrico che sia omologato e pronto per la produzione di serie, adatto a qualsiasi modello di vettura. Proprio a questo scopoorganizzano quella che in gergo specialistico si chiama
call for makers, cioè l’invito a tutte le aziende del settore potenzialmente interessate, affinché partecipino a un incontro, che sarà comunque anche aperto al pubblico, per il giorno
20 giugno, alle ore 17, a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, alla Sala “Gabriella Degli Esposti” della biblioteca comunale (piazza Liberazione 5), messa a disposizione dall’amministrazione locale che sostiene il progetto. Durante l’incontro, i promotori spiegheranno quanto fatto finora e avanzeranno ai presenti la proposta di partecipazione al progetto, in quanto l’obiettivo è quello di creare un modello di impresa diffusa, partecipato e orizzontale.
«In questa fase diventa indispensabile la collaborazione di tutti e soprattutto di professionisti e aziende che vogliano partecipare e condividere il nostro modello produttivo, mettendo al primo posto la sostenibilità e il bene comune» spiegano il vicepresidente di Moseer, Alberto Trentadue, e uno dei soci, Franco Vecchi. «Gli ambiti dove maggiormente serve supporto sono quelli di progettazione e comunicazione. Vogliamo coinvolgere privati, officine meccaniche ed elettrauti, officine specializzate in motori diesel, aziende di produzione di motori elettrici, produttori e assemblatori di pacchi batterie e dei loro sistemi di gestione, fornitori di energia, assicurazioni, aziende specializzate in infotainment, aziende di elettronica automotive e chiunque sia interessato a prendere parte a questa nuova impresa».
L’idea è certamente ambiziosa, ma agli ideatori non mancano certo coraggio e tenacia. All’incontro del 20 giugno sarà in esposizione il prototipo Kevin, una Ford Fiesta del 2009 che ha mosso nei mesi scorsi i suoi primi passi in elettrico. La conversione garantisce le prestazioni originali e offre anche funzionalità innovative come ad esempio la possibilità di monitorare l’efficienza del veicolo a distanza o informare il conducente riguardo al più vicino punto di ricarica basandosi sull’energia residua delle batterie in uso.
«L’importanza del kit che si andrà a realizzare non va assolutamente sottovalutata» concludono Trentadue e Vecchi. «Può infatti permettere di trasformare una qualsiasi auto usata, ma ancora strutturalmente utilizzabile, in un veicolo al 100% elettrico che mantiene intatte le prestazioni originali. Quindi, nessun impatto inquinante con emissioni di anidride carbonica o accumulo di veicoli rottamati, netta riduzione dei costi da sostenere rispetto all’acquisto di vetture nuove, creazione di una rete di professionisti e aziende su base locale. Il tutto attraverso un modello di sviluppo aperto, basato sulla condivisione delle competenze e sul recupero delle professionalità e genialità del territorio».
Lo locandina della iniziativa è anche scaricabile nell’allegato pdf