Un lupo che ha una nonna e una mamma, che incontra una bimba nel bosco e le sorride porgendogli una margherita; e la bimba che ricambia il sorriso e gli chiede di condividere la strada, in modo da non essere soli… così il cacciatore cattivo non potrà fare loro del male.
Insomma, si cambia prospettiva, si cambia il punto di vista, ci si «allena» a vedere «l’altro», il lupo di turno, lo straniero, il «diverso», liberandosi dai pregiudizi, dagli stereotipi, dall’eco di certi «lavaggi del cervello» che la tv opera ormai da diverse generazioni.
Impossibile?
Nient’affatto. Anzi, lo si può fare con i bambini lasciandosi accompagnare da
Cappuccino e Cappuccetto (Terra Nuova Edizioni), un racconto dolcissimo, un
libro illustrato che nella sua semplicità riesce ad arrivare dritto al cuore, ma che non manca di mettere in moto anche i pensieri.
Vincere i pregiudizi
Fulvia Degl’Innocenti, autrice dei testi, con alle spalle una lunga esperienza di successo come scrittrice per bambini, ci presenta il lupacchiotto Cappuccino e la bimba Cappuccetto Rosso, protagonisti di due storie che si incrociano e che, nel giro di poche pagine, conquistano il lettore.
«L’idea è proprio quella di andare al di là del “si dice“, della diffidenza verso l’ignoto, per confrontarsi con ciò che possiamo sperimentare, con la nostra conoscenza diretta e con la nostra personale sensibilità, che ci fanno andare incontro all’altro non per come lo abbiamo etichettato a priori, ma per l’esperienza diretta che abbiamo di lui» spiega Fulvia.
Ecco la peculiarità di un testo semplice, diretto, efficace e toccante come quello di Cappuccino e Cappuccetto, che ha anche il dono di poter essere «letto» e interpretato da più punti di vista, a seconda delle sensibilità. Lo spiega la stessa autrice, che propone più chiavi di lettura. «Amo molto i cani e trovo che il nostro rapporto con loro ci arricchisca. Tutti i cani derivano dal lupo e con questa storia ho anche immaginato il primo momento in cui l’essere umano e il lupo hanno cominciato ad addomesticarsi a vicenda, per diventare poi da quel momento inseparabili».
Oltre il buono e il cattivo
Per un bambino, quindi, la valenza educativa diviene anche maggiore condividendo con lui tutte le potenzialità di una storia come questa.
«Innanzitutto, la storia di Cappuccetto Rosso è forse la più amata e ai bambini piace ritrovarne i personaggi per giocare con le sue mille varianti. Il lupo poi è spesso uno spauracchio, il simbolo del cattivo. Ma in realtà è un animale e, come tale, va al di là di etichette morali; anzi, anche recentemente si è trovato ad essere vittima di una caccia spietata, basta seguire le cronache. Inoltre, la storia ha un finale aperto e sarà divertente proseguirla insieme ai più piccoli, immaginando come potrà evolvere».
Accogliere la diversità
È importante trasmettere anche ai bambini, in modo semplice e delicato, il messaggio del superamento dei pregiudizi e delle diffidenze verso l’altro, per poter accogliere la diversità.
«I pregiudizi, gli steccati, le diffidenze impregnano molto la nostra società, pensiamo alla crescente insofferenza e animosità contro lo straniero, l’immigrato» aggiunge l’autrice. «Sin da piccoli è dunque importante mantenere una mente aperta e curiosa, imparare quell’attitudine fondamentale che è la verifica dei dati in nostro possesso. Ovviamente nella tenera età ciò può avvenire tramite esempi molto semplici, il gioco, la narrazione. Spero con questo racconto di aver dato ai bambini e alle famiglie un piccolo strumento utile per procedere sulla strada dell’educazione alla tolleranza e alla solidarietà».
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IL LIBRO
Poi vide spuntare tra gli alberi un cappuccio rosso.
“Io mi chiamo Cappuccino e tu?”, chiese il lupacchiotto.
“Io Capuccetto”, rispose la bambina.
“Sei il crudele cacciatore?”.
“Oh no, no”, rispose ridendo Cappuccetto.
“Facciamo la strada insieme?”
Perché in due è più difficile perdersi.
NOTA
Il libro ha un formato particolare poiché le due storie di Cappuccino e Cappuccetto iniziano dai due estremi del libro per incontrarsi al centro. Questo rende difficoltoso l’adattamento alla versione digitale, dove pertanto il libro viene presentato in modo “lineare”, riportando cioè le storie dei due protagonisti una di seguito all’altra.
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