Scade il 5 aprile il termine per partecipare alla consultazione pubblica della Commissione Europea sulle politiche per la difesa delle api domestiche e selvatiche ed altri impollinatori. Chiediamo all’ Unione Europea il divieto dei pesticidi più pericolosi e un sostegno maggiore all’agricoltura biologica senza veleni. Anche il WWF si mobilita.
«Attualmente la Politica Agricola Comune dell’Unione Europea non si prende cura come dovrebbe di api e di altri insetti impollinatori» spiegano dall’associazione ambientalista WWF che invita i cittadini a partecipare alla consultazione avviata dalla UE e a chiedere il bamdo dei pesticidi pericolosi per le api e gli insetti impollinatori.
«Il Programma per lo Sviluppo Rurale attribuisce infatti più contributi finanziari agli agricoltori che utilizzano pesticidi rispetto a coloro che praticano l’agricoltura biologica, l’unica pratica agricola veramente sostenibile per gli impollinatori».
«E’ paradossale che nel questionario della consultazione pubblica della Commissione Europea l’agricoltura biologica non venga neppure citata tra le possibile strategie da promuovere per garantire la tutela degli impollinatori. Per questo serve un forte richiamo dei cittadini affinchè l’Unione Europea attraverso la sua politica agricola promuova con maggiore efficacia una agricoltura libera da veleni».
L’impollinazione è uno dei servizi ecosistemici più importanti per il nostro benessere e per la nostra economia
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Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore dipendono dall’impollinazione animale
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L’80 % di 1.400 piante che nel mondo producono cibo e prodotti dell’industria richiede l’impollinazione da parte non solo di api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri, uccelli, pipistrelli ed altri vertebrati.
Se consideriamo le sole api selvatiche si tratta di un vero e proprio esercito di oltre 20.000 specie di animali che insieme garantiscono l’impollinazione dei fiori da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale, con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro in Europa.
Uno studio condotto in Svizzera nel 2005…
ha evidenziato come il valore economico dell’impollinazione da parte delle colonie di api domestiche è molto più alto di quello che proviene dai prodotti diretti dell’apicoltura (miele, polline, cera d’api, ecc.).
In Svizzera le colonie di api hanno assicurato una produzione agricola annua del valore di circa 256 milioni di franchi svizzeri (213 milioni di dollari), l’impollinazione genera un valore economico che è cinque volte il valore generato dalla sola produzione di miele, che è di circa 60 milioni di franchi (circa 50 milioni di dollari). Valutando una sola colonia di api, si stima una produzione di 1.260 franchi (1.050 dollari) in frutti e bacche impollinate e solo 258 franchi (215 dollari) per i prodotti diretti dell’apicoltura, ad esempio miele, cera d’api, polline.
Un po’ di numeri…
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Più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l’impollinazione sono a rischio estinzione.
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Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70 % dell’ impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta, garantendo il 35% della produzione globale di cibo.
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Delle 100 colture da cui dipende il 90 per cento della produzione globale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Solo in Europa, ben 4 mila varietà agricole dipendono dalle api.
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Negli ultimi 50 anni il volume della produzione agricola è aumentato del 30% grazie al contributo diretto degli animali impollinatori.
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Nei Paesi occidentali, le api domestiche producono 1,6 milioni di tonnellate di miele.