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Crescono gli “Alveari” in Italia: Lombardia regione più virtuosa

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“L’alveare che dice sì”: sono 161 gli “alveari” nati su tutto il territorio italiano dal 2014 ad oggi. Cosa sono? Piccole comunità locali di acquisto diretto, che mettono in contatto produttori e consumatori. Chiunque può aprire un “alveare” nel proprio paese o città e ampliare così la rete di questa economia sociale e solidale.
Sono 161 gli Alveari ad oggi esistenti su tutto il territorio italiano. La regione più virtuosa e più attenta alla valorizzazione dei prodotti a Km0 si conferma la Lombardia, dove sono presenti 50 Alveari, di cui 16 a Milano, con 325 produttori coinvolti e quasi 25.000 iscritti al portale.
“Il Gestore ha un ruolo fondamentale all’interno de L’Alveare che dice Sì!”, spiega Eugenio Sapora, CEO e founder de L’Alveare che dice Sì!. “Ha infatti da una parte il compito di tenere il contatto con i produttori e di reperire il luogo fisico per riunirsi in occasione delle distribuzioni, dall’altro di divulgare il progetto, coinvolgendo la comunità locale a formare un vero e proprio gruppo di acquisto 2.0”.

“La startup è nata proprio con l’obiettivo di unire produttori e consumatori nel segno di una spesa sostenibile e a filiera corta – prosegue Sapora – Lo facciamo utilizzando la tecnologia, come la piattaforma online e l’app per smartphone, ma la nostra crescita si basa sulla qualità del lavoro dei nostri produttori locali, gli stessi che quest’anno abbiamo deciso di portare con noi, per farli uscire dai luoghi consueti delle distribuzioni e far conoscere i loro prodotti a un pubblico più ampio”
«In questo modo, oltre a promuovere il buon cibo, L’Alveare che dice Sì! offre una valida opportunità all’interno della Gig Economy, la cosiddetta ‘economia del lavoretto’, conseguenza diretta della Sharing Economy – spiegano dall’organizzazione – permettendo a giovani studenti, pensionati, casalinghe, disoccupati ma anche a qualsiasi appassionato di cibo di reinventarsi e di inserirsi nel mondo del lavoro con un’occupazione part-time, come quella di gestore. Un’occupazione che diventa sempre più appetibile, anche economicamente, come dimostra la storia di Ileana Iaccarino, prima gestrice che con due Gruppi di Acquisto a Milano (via Losanna e quartiere Isola) riesce a “vivere di Alveare” con un vero e proprio stipendio». «Il gestore di un Alveare diventa un vero e proprio punto di riferimento per la propria comunità e per i produttori che se credono davvero nel progetto lo sposano fino in fondo, dando fiducia al gestore stesso», spiega Ileana. «Ci vogliono impegno e passione, ma si ottengono risultati bellissimi anche in termini di condivisione e sinergia».

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