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Sesso: una parola che fa crescere

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Oggi più che mai bambini e ragazzi sono bombardati da immagini che fanno del corpo e della sessualità «oggetti di consumo». Ma come ogni esperienza della vita, il sesso è un’opportunità per crescere, conoscere se stessi e l’altro. La differenza sta nel non fermarsi a capire il «come si fa», ma andare in profondità e apprendere «come si sta» nella relazione.
Spesso i genitori pensano ai loro figli come a esseri asessuati, e se li immaginano così quasi fino al matrimonio. E dall’altra parte i figli, soprattutto quando entrano nella pre-pubertà, pensano spesso al sesso come a qualcosa da tenere nascosto, segreto, anche a qualcosa di sporco a volte, di cui vergognarsi.
Eppure, mai come oggi siamo travolti da immagini e linguaggi più che espliciti, che mettono il corpo e la sessualità in vetrina, che li sbandierano grossolanamente e impropriamente con l’obiettivo di renderli un «bene di consumo». Tutto ciò devia la sensibilità su questo tema, così importante invece per la consapevolezza di sé, per la fiducia, per l’autostima, per la maturità. E il bambino si diseduca, letteralmente, alla gestione delle proprie emozioni e delle proprie sensazioni.
Oggi più che mai, occorre affrontare questo tema con equilibrio, la giusta dolcezza, con empatia e generando fiducia; ed è proprio l’obiettivo centrato perfettamente dal libro Sesso è una parola buffa, volume a fumetti dedicato alla fascia di età dagli 8 ai 12 anni appena uscito per i tipi di Terra Nuova Edizioni.
La maggior parte dei libri sul sesso si concentra esclusivamente sulla riproduzione e sul rapporto sessuale.
In questo libro ciò non avviene; accanto alle informazioni essenziali sul corpo, il genere e il contatto fisico, ci sono spazi vuoti che solo chi legge andrà a riempire, che potrà essere il bambino con l’aiuto dell’adulto che lo accompagnerà in questo percorso. Non è sempre facile instaurare un dialogo con un suo senso compiuto su questo argomento.
Tuttavia, parlarne ci prepara alla vita, quella vera, così com’è.
Ne abbiamo discusso con la dottoressa Linda Cecconi, sessuologa e psicoterapeuta a indirizzo psicosintesista, autrice della prefazione.
La parola sesso, e il significato che sempre più ragazzini danno a questo termine, rappresenta solo una parte del «sesso» inteso in senso più ampio, nell’accezione che permette di imparare tanto di sé e degli altri. Lei cosa ne pensa? Cosa c’è e cosa manca nel modo con cui oggi i ragazzini, dalla fine delle elementari alle medie, intendono il sesso?
I ragazzini di oggi crescono con immagini e idee molto diverse da quelle con cui siamo cresciuti noi: da una parte la sessualità è fluida, libera, vissuta con minor censura rispetto al passato, dall’altra è talmente accessibile e fruibile che non esiste nessun limite agli stimoli erotici. Ha perso totalmente il contatto con tutta la sfera del desiderio, del mistero, della creatività e del gioco, inteso non come mero impiego del tempo, ma come attività che aiuta a crescere, a stare con gli altri, a sperimentare regole, a gestire le proprie emozioni. Il sogno e il desiderio sono fondamentali per preparare e maturare un comportamento concreto che diventerà, poi, un agito.
Cosa c’è di sbagliato nel modo in cui oggi bambini e ragazzini scoprono quello che viene loro presentato come «sesso»?
I ragazzi si trovano spesso soli di fronte a immagini stereotipate circa il sesso, i modelli del maschile e del femminile, i comportamenti inerenti la sessualità in generale; non hanno cognizione di ciò che vivono e di come dovrebbero viverlo. Sono soli. Sono fruitori solitari e passivi di tutte queste immagini che si radicano nella mente e che creano miti fasulli che con il tempo possono diventare deleteri e fonte di sofferenza, oltre che di scelte sbagliate. Arrivano a ritenere che la sessualità «normale» sia quella che si vede su internet, nei video, nei siti ormai accessibili a tutti e che spesso riportano a un’idea del sesso amplificata e irreale. In questo modo i ragazzini possono ritenersi «anormali» o non adatti a sperimentare un sesso «normale». Il sesso come viene loro presentato diventa un modello da seguire.
Tra media e tecnologie digitali, oggi la «scoperta del sesso» è sempre più precoce; questo fatto è negativo in sé o può essere negativo solo per il modo in cui ciò avviene?
Una sessualità immediata e di facile consumo, così come ci viene proposta da internet, dai social e anche dalla tv, rischia di creare un divario sempre più profondo fra ciò che «tecnicamente» i giovani sanno del

sesso e ciò che sperimentano a livello cognitivo e soprattutto emotivo e per cui non sono ancora pronti. I ragazzini di oggi sono liberi di esplorare territori per i quali potrebbero non aver acquisito le giuste competenze affettive, non sanno riconoscere, nominare, gestire ciò che provano e sentono, con il risultato, spesso, che le emozioni rimangono coartate, non adeguatamente espresse o vissute. Sono informatissimi su cosa sia il sesso, su come si fa contraccezione, fanno esperienze precoci, ma poi non sanno emotivamente relazionarsi con il compagno o la compagna.

Qual è il modo migliore per educare i bambini a scoprire il sesso e per aiutarli a vivere questa parte di se stessi e della vita in maniera costruttiva, proficua e in modo che faccia crescere?
Il compito degli adulti e della società è di non delegare totalmente la responsabilità di mostrare ai giovanissimi cosa sia il sesso, la sessualità e l’affettività, ma ritornare ad avere un ruolo di guida e di modello concreto di valori e di giuste scelte. La sessualità non è soltanto conoscere l’anatomia maschile e femminile, sapere quali siano le malattie sessualmente trasmissibili o sapere che esistono pillole e preservativi; sessualità è soprattutto conoscenza di sé e dell’altro, rispetto, amore, complicità, intimità, protezione, tutte parole che i ragazzi molto raramente incontreranno in internet e che solo noi adulti possiamo trasmettere attraverso una guida amorevole e consapevole.
Come usare anche la sessualità, tra gli strumenti che bambini e ragazzini possono avere o di cui possono dotarsi, per una crescita consapevole e per acquisire maturità nelle relazioni?
La sessualità e l’eros sono fonti di energia e di piacere, sono forze che ci portano a essere attratti gli uni agli altri e che possono, sì, trovare compimento nell’atto sessuale e nella riproduzione, ma possiamo ritrovarle anche nell’interesse che proviamo per l’altro, nella gioia di stare in intimità con un’altra persona, nella fiducia di abbandonarsi in un abbraccio complice e contenitivo, nella volontà di creare relazioni più o meno stabili, nella voglia di fortificare sentimenti, nella volontà di bene. Parlare di sessualità non è solo trasmettere informazioni su «come si fa», ma anche e soprattutto mostrare «come si sta» in relazione.

Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Novembre 2017

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IL LIBRO

Esatto, questo che avete in mano è un libro sul sesso. State sorridendo un po’ imbarazzati mentre le guance vi diventano rosse? Significa che finalmente avete trovato il libro che, forse senza saperlo, stavate cercando.
“Sesso è una parola buffa” è un testo da leggere insieme a bambini e ragazzi dai 7 ai 12 anni. Esplora il complesso mondo della sessualità, e lo fa con uno stile chiaro, semplice e molto divertente. Con il linguaggio fresco e colorato del fumetto, gli autori mettono in striscia cambiamenti fisici ed emotivi, la riscoperta di se stessi, il toccare e il toccarsi, le prime cotte e, con estrema delicatezza, alcune indicazioni per difendersi dagli abusi sessuali.
I quattro simpatici protagonisti – Jacopo, Omar, Gaia e Zai – rappresentano personalità, punti di vista e modelli familiari diversi, rendendo la differenza di ognuno una ricchezza per tutti. A guidare la lettura sono quattro parole chiave: rispetto, fiducia, gioia e giustizia, che aiutano il giovane lettore a riconoscere i propri sentimenti, a esplorare le proprie emozioni e a non dare mai nulla per scontato.
Uno strumento indispensabile e un alleato prezioso per aiutare genitori ed educatori ad affrontare il grande tema del sesso in maniera amorevole, inclusiva e gioiosa e per crescere così figli sani, consapevoli e sereni.

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