Ecco alcune delle varietà locali di mais collezionate nelle banche del seme e reperibili sui territori regionali.
Marano
Si tratta di un mais precoce.
Le pannocchie di Marano, all’origine e in annate normali, sono piccole, allungate, poco ingrossate alla base, quasi cilindriche.
A frattura vitrea, di colorazione rosso-arancio. Ha un elevato contenuto di proteine, fino al 19%. È una varietà di mais selezionata all’inizio del Novecento nella zona di Marano Vicentino dall’agronomo Antonio Fioretti.
www.maismarano.it
Spinato di Gandino
Si narra che questo mais arrivò nel borgo seriano di Gandino nel 1632, grazie ai rapporti commerciali stretti del paese bergamasco con Venezia. Si tratta della prima coltivazione di mais attestata in Lombardia, e una delle prime in Italia.
l ciclo vegetativo (dalla nascita della piantina alla maturazione) si completa in 120-130 giorni. Il seme è vitreo, di colore giallo-arancio e rostrato, ovvero con una punta conica (rostro), nella parte esterna della spiga, rivolta verso l’alto, detta «spina» da cui il nome della varietà.
http://mais-spinato.com
Formenton otto file della Garfagnana e Media Valle del Serchio
Si presume che la varietà sia originaria delle zone pianeggianti del Veneto e che si sia poi adattata in Garfagnana (Lu) grazie agli spostamenti degli agricoltori locali. La sua caratteristica principale è la spiga con i semi disposti su otto file o colonne. Viene seminata tra la fine d’aprile e l’inizio di maggio e si raccoglie tra la metà d’agosto e tutto il mese di settembre. Utilizzato per polenta, pane e biscotti.
www.ottofile.it
Biancoperla
Ne esistono di due tipi, adattati l’uno in Veneto e l’altro in Friuli, nelle province di Pordenone, Udine e Gorizia. Varietà medio-tardiva, raggiunge un’altezza di circa 2 metri. Il seme è piuttosto grosso, di colore bianco perlaceo, brillante, a frattura semivitrea, da cui si ricava una polenta altrettanto bianca. Si adatta bene alla coltivazione con metodo biologico.
Pignoletto
Mais adattato nelle aree del Torinese, del Cuneese e del Canavese con chicchi a forma di goccia, lievemente appuntiti, che gli hanno valso il soprannome di «rostrato dente di cane». Del Pignoletto esistono due ecotipi, il giallo e il rosso: la farina ottenuta dal primo ha un gusto più dolce, la seconda ha invece un sapore marcato.
www.pignolettorosso.it
Nero spinoso della Val Camonica (Bs)
Varietà adattata all’ambiente montano, che cresce bene a quote superiori ai 1000 metri, grazie alla sua rusticità e alla lunghezza media del ciclo vegetativo. La granella prodotta, di colore bruno/nero, è caratterizzata da una evidente spinatura ed è adatta principalmente alla produzione di farina da polenta. È ricca di antiossidanti.
www.saporidivallecamonica.it
Nostrano dell’Isola
Coltivato estesamente nella pianura bergamasca, nell’area chiamata «Isola», un triangolo di terra delimitata ai lati dai due fiumi confluenti Adda e Brembo.
La spiga ha chicchi piuttosto piccoli di colore giallo intenso con sfumature arancioni e una trasparenza semivitrea. Ha un elevato contenuto di oli (6%) e proteine (14%).
https://ciboprossimo.org
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Brano tratto dall’articolo Mai dire mais