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Un aiuto dalla fitoterapia per liberarsi della candida

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La candida è un fungo normalmente presente nel nostro organismo ma quando cresce fuori controllo diventa un germe patogeno e provoca una patologia molto fastidiosa. Fortunatamente esistono in natura vari rimedi che ci vengono in aiuto.
Un aiuto dalla fitoterapia per liberarsi della candida

Le piante antimicotiche

L’uso delle piante e degli integratori può essere estremamente utile per le micosi ricorrenti.
Un ruolo di primaria importanza lo svolgono le piante ad effetto antibiotico e antimicotico che potranno essere assunte sia per bocca sia localmente; vediamo le principali.
PROPOLI
Le api lo producono per tenere disinfettato l’alveare.
È una sostanza antibiotica, antimicotica, antivirale e cicatrizzante.
Il suo nome pro-polis deriva dal greco e significa “davanti la città”; infatti le api se ne servono come barriera per difendere il loro alveare dalle aggressioni e dalle malattie. Dunque, una vera barriera difensiva anche per noi.
In Tintura Madre si impiega per bocca come antimicotico generale e antibatterico: 3-4 volte al giorno su un cucchiaio di miele diventa per noi un antibiotico.
In inverno, assunto una volta al giorno, è un ottimo aiuto per prevenire le malattie da raffreddamento.
Il propoli può essere usato senza pericolo in gravidanza e nei bambini piccoli, come confermato nel 2010 dal Ministero della salute per chiarire i dubbi apparsi sulle pagine web di molti siti internet. Tuttavia può essere allergenico per alcune persone e va adoperato con cautela la prima volta, così da evidenziare eventuali intolleranze.
Per la candida vaginale e vulvare esiste anche in ovuli vaginali, spesso associato alla calendula, e in crema da applicare esternamente.
TEA TREE OIL
È estratto dalle foglie della Melaleuca, pianta originaria dell’Australia, tramite la distillazione a vapore.
Di questa essenza dalle proprietà antibatteriche, cicatrizzanti e antimicotiche ne bastano poche gocce, preferibilmente da adoperarsi per uso esterno.
Ad esempio si versa qualche goccia nell’acqua del bidet, evitando poi di risciacquarsi; oppure si applica sulla vulva dopo averlo stemperato in un cucchiaio di olio o insieme a una crema a base di calendula.
Il tea tree oil è anche indicato per lavande interne: 7-10 gocce di olio essenziale devono essere diluite in mezzo litro d’acqua del rubinetto (non è necessario bollirla). In commercio si trovano anche ovuli a base di tea tree oil. Come tutti gli oli essenziali può dare sensibilizzazione e non bisogna esagerare con il suo utilizzo. Se tendenzialmente soffrite di allergia, è meglio testarne una goccia sul polso per verificare eventuali reazioni.
ESTRATTO DI SEMI DI POMPELMO (ESP)
Nel 1964 un medico statunitense scoprì per caso le potenti capacità antibiotiche dei semi di pompelmo.
Lo spettro d’azione che copre l’estratto è enorme, oltre 100 tipi di funghi e più di 800 batteri diversi. È l’unico prodotto in commercio che possiede tutte queste caratteristiche: battericida, fungicida, antivirale, antiparassitario, disinfettante, antiossidante.
L’estratto di semi di pompelmo si utilizza nella candida in compresse per via orale per un ciclo di 20-30 giorni; in tal modo si ottiene un effetto antibiotico anche a livello intestinale e della vescica.
Per queste sue proprietà è impiegato pure nelle gastriti da Helicobacter pylori e nelle diarree legate alla Salmonella e ad altre parassitosi intestinali.
Per le vaginiti è possibile servirsi dell’estratto di semi di pompelmo a livello locale sotto forma di ovuli oppure aggiunto in gocce all’acqua come lavanda interna.
CALENDULA
La calendula è una pianta con un forte potere antinfiammatorio, cicatrizzante e antimicrobico.
La tintura madre è impiegata diluita in acqua come digestivo e calmante nelle coliche intestinali; inoltre facilita il flusso mestruale ed è quindi un regolarizzatore del ciclo nelle donne con mestruazioni scarse e scure.
Per uso esterno è utile per combattere arrossamenti, screpolature e irritazioni della pelle e delle mucose.
Per la candida la calendula è usata sotto forma di ovuli vaginali ed esternamente come pomata da applicare a livello vulvare, dove esplica efficacemente la sua attività antipruriginosa.
SALVIA
La salvia è una pianta con elevate quantità di fitoestrogeni.
I fitoestrogeni sono molecole simili agli ormoni prodotti dalle ovaie, che agiscono sugli stessi recettori ormonali simulandone le attività benefiche, ma senza presentare i rischi legati all’utilizzo degli ormoni chimici.
Fondamentali in menopausa per i disturbi generali legati a questa fase della vita (vampate, insonnia ecc.), i fitoestrogeni, nel nostro caso, possono essere adoperati nelle candidosi recidivanti in donne in menopausa, nelle quali l’alterazione della mucosa vaginale è legata per lo più alla mancanza di estrogeni.
Per le vaginiti di questa età, gli ovuli e le creme a base di salvia ricostruiscono la mucosa vaginale rendendola più elastica, più idratata e più resistente alle infezioni.
Dovranno essere utilizzati 2-3 volte la settimana per un mese, ripetendo il trattamento “di mantenimento” una o due volte all’anno.

Le piante sistemiche

Un’altra categoria di piante utili per la candidosi sono quelle che lavorano su fegato e reni.
Essendo la candida una patologia sistemica, è importante drenare e depurare gli organi che si occupano di disintossicare l’organismo.
TARASSACO
Pianta depurativa e diuretica, favorisce l’attività della cistifellea. Il tarassaco è utilissimo in primavera, quando il fegato è nella sua fase più attiva ma anche più fragile, e aiuta a depurarci dalle tossine invernali in vista dell’estate.
Per drenare il fegato si consuma sotto forma di tisana oppure in tintura madre disciolta nell’acqua.
Nei casi di candidosi, il tarassaco apporta dei benefici soprattutto dopo le lunghe terapie allopatiche antimicotiche, oppure nei casi in cui una cattiva alimentazione può aver favorito l’instaurarsi della micosi.
ORTHOSIPHON (TÈ DI GIAVA)
È una pianta diuretica utile soprattutto per depurare i reni da una dieta troppo ricca di proteine animali.
Se ne fa uso anche nelle diete dimagranti per ridurre la ritenzione idrica, ma abbassa anche la pressione sanguigna, quindi va presa con cautela dalle donne che soffrono facilmente di cali di pressione.
Nella candidosi è utilizzata per le sue proprietà batteriostatiche e per il drenaggio renale e vescicale.
ZEA MAIS, MALVA E UVA URSINA
Nei casi in cui la candida sia associata a cistite vengono in nostro soccorso le tisane di zea mais e malva, oppure l’uva ursina in tintura madre.
La zea mais è la pannocchia le cui barbe da sempre vengono bollite per fare un decotto diuretico e curativo di calcoli e sabbia renale.
La malva è una pianta antinfiammatoria, utilizzata per la sua innocuità, in gravidanza e non solo, come emolliente per la tosse e per la stitichezza. In primavera, una tisana con i fiori ancora in boccio e le foglie più piccole aiuta a depurare i reni in modo dolce, coadiuvando così i trattamenti antimicotici.
L’uva ursina è invece un antisettico molto efficace delle vie urinarie. La tintura madre diluita in acqua e assunta 3-4 volte al giorno cura i casi di cistite.
TÈ BANCHA
La macrobiotica fa ampio uso di questo tè verde, di cui vengono apprezzate le qualità antinfiammatorie per le mucose, antigastritiche e digestive. I macrobiotici lo assumono nella sua forma Kukicha durante i pasti al posto dell’acqua; è privo di teina e favorisce la digestione.
A livello vaginale il Bancha si può usare come lavanda interna: si fa bollire un cucchiaio di tè in mezzo litro di acqua per 5-6 minuti; dopo averlo filtrato, vi si scioglie mezzo cucchiaino di sale marino integrale e la lavanda vaginale interna è completata.
Infatti la Candida prolifera negli ambienti troppo acidi e l’impiego di una lavanda alcalina può aiutare la flora batterica a ricostruirsi in modo naturale evitando le recidive.
Le lavande con tè Bancha e sale integrale abbinano, quindi, le proprietà antinfiammatorie utili alle mucose e caratteristiche del tè con l’effetto benefico del sale, che agisce positivamente sull’acidità vaginale.
Queste lavande possono essere eseguite ciclicamente, da una volta alla settimana a una al mese, come terapia di mantenimento.

Le informazioni sono tratte dal libro Candida: cure naturali e alimentazione

La Candida è una patologia in aumento negli ultimi decenni. In realtà è un fungo che normalmente vive nel nostro corpo, insieme ad altri funghi e batteri, in una situazione di equilibrio. Lo sconsiderato utilizzo di antibiotici, di interventi chirurgici e uno stile di vita poco sano hanno però contribuito a rompere l’armonia su cui si basa la nostra salute, determinando, tra le altre cose, il proliferare di questo fungo.
Il libro esamina in particolare la Candida vaginale, illustrandone cause e sintomi, e si sofferma sul contributo che le terapie non convenzionali e l’alimentazione possono offrire per la prevenzione e la cura di questo fastidioso disturbo.
Nella seconda parte del manuale le ricette di Rosanna Passione invitano a seguire una dieta corretta per contenere e curare la candida. Evitare porzioni troppo abbondanti, zuccheri, eccessi di glutine, lieviti e latticini, privilegiando le verdure più ‘amare’ (cavoli, carciofi, zucchine…), radici, germogli, alghe e legumi, insieme ai cereali più antichi, sono alcuni dei consigli utili per chi soffre di candidosi ricorrenti.

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