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Manuela Di Centa: «Sport e dieta vegan, connubio azzeccato»

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Sempre più sportivi scelgono un’alimentazione vegetariana e vegana ottenendo, in questo modo, un equilibrio ottimale che consente al corpo di avere massima energia e alla mente massima lucidità. Abbiamo intervistato Manuela Di Centa che ci spiega perché è possibile e importante fare questa scelta alimentare anche quando si fa sport a livello agonistico.
Sono tantissimi i campioni sportivi a livello agonistico che hanno deciso di passare a un’alimentazione vegetariana o vegana. In Italia per esempio, tra i tanti, troviamo l’ex schermista veneta Dorina Vaccaroni vegana dall’adolescenza, Enzo Maiorca campione mondiale di immersione ed apnea vegetariano da ben cinquant’un anni, Mirco Bergamasco rugbysta di Parma, Giorgio Calcaterra maratoneta pluri-medagliato, Manuela Di Centa ex campionessa di sci di fondo che nella sua carriera ha vinto ben 7 medaglie olimpiche e 7 medaglie mondiali segue una dieta vegetariana da diversi anni.


E’ proprio con Manuela Di Centa che abbiamo parlato della sua esperienza personale con l’agonismo e l’alimentazione:
Quanto è importante nello sport scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata come per esempio quella veg?

Per chi mette alla prova corpo e mente con lo sforzo intenso dello sport agonistico è di straordinaria importanza considerare il cibo come fonte primaria di energia.
 Occorre soffermarsi sopprattutto su cosa mangiare e di che qualità; anni fa era un lusso se riuscivi a trovare ovunque pane e pasta integrale a base di cereali biologici, ora questo è il minimo.
 Il mio obiettivo è mangiare bene e quindi nutrirmi nel modo più naturale e completo possibile, cioè con alimenti lavorati il meno possibile. 
Durante la mia carriera agonistica mangiavo (e mangio tutt’ora) al 90% frutta (fresca e secca), verdura, cereali integrali; in quegli anni avevo un’alimentazione impostata e in correlazione con le mie prestazioni sportive. Mangiavo spesso prodotti senza lievito o con lievito madre eliminando dalla dieta tutte quelle sostanze superflue che si aggiungono spesso a un alimento base. Tuttora prediligo i prodotti a km 0, io stessa curo un orto e lo trovo molto soddisfacente.
Secondo il suo punto di vista perchè ultimamente molti sportivi sopprattutto a livello agonistico condividono e scelgono anch’essi questo canone alimentare?
Sono fermamente convinta che quello che mangiamo sia l’energia che poi ci permette di esprimerci nel nostro impegno e nel nostro lavoro oltre che permetterci di acquisire una certa pace interiore.
 Con questo tipo di alimentazione mi sentivo molto leggera ma allo stesso tempo anche molto energica; l’equilibrio fisico e mentale per uno sportivo è sempre sul filo del rasoio. 
Ognuno di noi deve trovare una giusta correlazione tra queste due cose, ogni atleta sa che responsabilizzarsi anche sulla propria alimentazione è parte del suo allenamento. Il nostro corpo (e la nostra mente) è la macchina che ci permette di fare il nostro lavoro; corpo e mente hanno entrambi bisogno della giusta energia. 
Gli atleti che come me affrontano distanze lunghe (10, 20, 30 chilometri al freddo per esempio) devono nutrirsi in un certo modo, ognuno di noi si conosce e si sa adattare a cosa è più congruo per il proprio benessere psicofisico e per una vantaggiosa prestazione agonistica.
Ha dei consigli da lasciare a sportivi agonistici e dilettanti? 
Penso che soppratutto chi ama muoversi molto (bici, corsa, sci, camminate) e si pone degli obbiettivi, non debba pretendere tutto in un unico momento ma essere consapevole che i risultati del benessere vengono con il tempo. 
Il nostro corpo è intelligente; se siamo abituati a essere spesso in moto dobbiamo nutrirlo adeguatamente. Anche se conduciamo una vita sedentaria bisogna creare la giusta correlazione tra alimentazione e movimento fisico. 
Un’esperienza per me importante è quella relativa al mio amato orto: pur essendo poco a casa lo adoro, riuscire a gustare e vivere con i prodotti (frutta e verdura) coltivata nel proprio orticello ha un immenso valore.

   

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