L’idea è venuta a Corrado Scipioni, 69 anni, pensionato. E ora ne trae i frutti, con tantissimi sostenitori e tanta solidarietà e condivisione trasmessa e ricevuta. Creando la “Biblioteca del ricordo” all’Aquila, Corrado ha dato tanto alla comunità. E ora anche Terra Nuova ha l’onore di avere i suoi libri in questa biblioteca. Ma vediamo insieme cos’è la biblioteca del ricordo.
L’intento è quello di ricordare tre giovani vittime del
terremoto dell’Aquila:
Lorenzo, Arianna e Federica. Per non dimenticare il loro sogno di laurearsi e la loro gioia di vivere.
Corrado Scipioni l’ha creata per loro la biblioteca del ricordo, ricavata all’interno di una palestra di volley a Montorio al Vomano, in provincia di Teramo. È nata all’interno del palasport comunale – in cui si allena la squadra locale di pallavolo – e cresciuta giorno dopo giorno grazie a una vera e propria gara di donazioni che, ad oggi, ha consentito di raccogliere circa settemila volumi, tra cui anche
quelli di Terra Nuova Edizioni.
Nell’elenco dei sostenitori, affisso all’ingresso, figurano anche nomi importanti dell’editoria e della cultura come
Elisabetta Sgarbi, Andrea Camilleri, Stefano Benni, Marco Buticchi, Licia Troisi, Loriano Macchiavelli. O campioni della pallavolo come Andrea Lucchetta, Andrea Zorzi, Francesca Ferretti. Tutto grazie a Corrado Scipioni, 69 anni, pensionato e collaboratore della società sportiva che, con la prima squadra maschile, milita in serie B2. All’indomani del terremoto, che il 6 aprile 2009, alle 3.32, spazzò via in pochi secondi la vita di 309 persone, Corrado pensò di rendere omaggio in questo modo alle tre giovani vittime che da Montorio al Vomano (un paese di 8.240 abitanti lungo la statale che collega Teramo alle pendici del Gran Sasso) si erano trasferite all’Aquila per studiare e qui avevano perso la vita. «Si chiamavano
Lorenzo Cinì, Arianna Pacini e Federica Moscardelli – racconta – e io li conoscevo bene. Di Arianna sono stato il padrino di battesimo, il fidanzato Lorenzo lo vedevo tutti i giorni in palestra perché praticava il volley dall’età di dieci anni, Federica passava ogni tanto per i documenti all’ufficio anagrafe dove lavoravo. Erano ragazzi meravigliosi». Palleggiatore della Montorio Volley, Lorenzo avrebbe dovuto laurearsi il 20 aprile 2009 in fisioterapia con una tesi sulla “Mirror therapy”, una nuova tecnica per pazienti colpiti da ictus. Arianna, 26 anni, studiava psicologia e faceva danza moderna. Seguiva la squadra ovunque pur di sostenere il fidanzato. I due ragazzi erano tornati a L’Aquila poche ore prima del sisma. Un colpo terribile per la famiglia del giovane, che quattro anni prima aveva perso l’altra figlia, Cristiana, morta in un incidente stradale.
Federica Moscardelli, 24 anni, si era trasferita all’Aquila per studiare Medicina. Era una volontaria della Croce Bianca e cantava nel coro della chiesa. Era amica di
Marta Valente, la ragazza teramana estratta viva dalle macerie dopo 23 ore. A Montorio, entrando nei bar o nei ristoranti, non è raro trovare le immagini dei tre ragazzi affisse dietro i banconi o sui muri.
«Subito dopo il terremoto – racconta Corrado – pensai di continuare a tenere in vita il ricordo dei nostri tre ragazzi costruendo una biblioteca proprio qui, nel palasport. Sport e cultura, un binomio così frequente nella vita dei giovani, per non dimenticare. E così iniziai a inviare decine di lettere e email, ogni giorno, a case editrici, scrittori ed enti pubblici. E la risposta fu subito grande e inaspettata. In pochi non hanno risposto al mio appello».
«Qui anche i piccoli atleti a volte si fermano a leggere – conclude Corrado – io li guardo e mi sento un po’ più in pace con me stesso».
Grazie Corrado per avere dato anche a
Terra Nuova l’onore di comparire in questa biblioteca, specchio di una grande sensibilità.