Come pulire la lavastoviglie e il suo filtro senza ricorrere a prodotti aggressivi e inquinanti? Ecco qualche consiglio per mantenere pulita la lavastoviglie utilizzando prodotti naturali.
Chi usa la lavastoviglie sa che, dopo un tot di lavaggi, il filtro accumula una tale quantità di lordura che i piatti escono più sporchi di prima. Ebbene, non è necessario acquistare i cosiddetti «cura-lavastoviglie», tra l’altro molto costosi e inquinanti (ricordate sempre: i prodotti che fanno «miracoli» sono molto aggressivi, e non solo vanno a finire nelle fognature, ma lasciano nella lavastoviglie residui che noi mangiamo e beviamo ogni volta che utilizziamo piatti, posate e bicchieri).
Innanzitutto sarebbe bene pulire il filtro con una certa regolarità e poi, ogni tanto, fare un lavaggio a vuoto con un bicchiere di aceto. Per eliminare tutto il grasso accumulato nel filtro, basta metterlo a bagno con acqua e aceto bollenti (anche l’acqua di cottura della pasta va bene, finché è bollente) e poi strofinarlo con uno spazzolino; va detto che il povero spazzolino, dopo questo uso, in genere risulta inservibile ma, senza sprecarne uno nuovo ogni volta, a questo scopo si possono benissimo riciclare gli spazzolini da denti usati, che andrebbero gettati comunque nella spazzatura.
Sempre rimanendo in tema di lavastoviglie, se non avete abbastanza piatti sporchi per fare un carico pieno e avete paura che prendano cattivo odore, provate a cospargerli con del bicarbonato; in questo modo vi risparmierete il prelavaggio, riducendo i consumi di acqua ed energia. E ricordate che nella lavapiatti non andrebbero mai messe stoviglie con residui di cibo, quindi sarebbe opportuno sciacquarle prima. A questo proposito, c’è un sistema che consente di risparmiare acqua, tempo e detersivo: tenere sempre nel lavandino una bacinella nella quale lavarsi le mani o qualunque cosa necessiti di un risciacquo; l’acqua, anziché finire nello scarico, si accumula nella bacinella ed è sempre disponibile per tenerci a bagno piatti, posate e pentole prima di metterli in lavastoviglie. Se ci si sono lavate le mani con il sapone o sciacquato qualche pentola a mano perché non entrava nella lavastoviglie, che problema c’è? Anzi, tanto meglio, vorrà dire che il «prelavaggio» nella bacinella sarà stato fatto con acqua saponata!
Con questi accorgimenti, la vostra lavastoviglie funzionerà benissimo anche con un detersivo a base di sostanze naturali e non sarà necessario acquistare prodotti aggressivi che, tra l’altro, hanno lo svantaggio di intaccare la superficie di certe stoviglie delicate come i bicchieri di cristallo. Per quanto riguarda il brillantante, l’aceto bianco è un ottimo sostituto.
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Il libro che avete tra le mani è una vera e propria mini enciclopedia del recupero e del riuso. Prodotti per la pulizia, alimenti, mobilia, regali e giocattoli per i bambini possono essere autoprodotti nel segno del risparmio economico e delle risorse ambientali. L’autrice ha rigorosamente sperimentato tutti i suggerimenti che offre. Così scopriamo che aceto e bicarbonato sono sufficienti per mantenere una casa pulita e sana, non contaminata da prodotti per la pulizia costosi e spesso nocivi per la salute.
Entusiasmo e pazienza sono invece gli ingredienti per coltivare ortaggi e frutta, rigorosamente biologici, e anche un piccolo pollaio per uso familiare. Con un po’ di creatività la carta viene trasformata in decorazioni e regali originali, e gli indumenti smessi diventano zaini resistenti e marionette per i più piccini. Non mancano i suggerimenti per lavori più impegnativi: il legname usato viene convertito in una credenza, un appendiabiti o una scarpiera, e anche tinteggiare e piastrellare sembreranno operazioni alla portata di tutti. I bambini sono invece i protagonisti del capitolo finale: insieme a loro cucineremo, disegneremo e inventeremo giocattoli con materiali di recupero. Una guida pratica che non solo insegna l’arte del fare, ma anche a riscoprire il piacere della cura di sé e dell’ambiente, e del tempo passato a creare insieme ai più piccolini.