Ecovillaggio Tempo di vivere: finalmente a casa!
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i, oggi possono felicemente dire di avercela fatta, di aver superato un momento che li ha messi duramente alla prova. “Siamo stati circondati da tante persone che hanno dedicato il loro tempo e il loro impegno per aiutarci, sostenerci, farci compagnia, farci ridere anche negli attimi di maggior smarrimento e sconforto” racconta Katia Prati, una dei fondatori di Tempo di vivere “siamo commossi e ci sentiamo onorati, grati e felici per tutto questo movimento di generosità e affetto. Questo progetto è la nostra vita, ci dedichiamo ogni respiro, e lo facciamo anche perché sia di tutti coloro che hanno voglia e bisogno di ritrovare relazioni sane con se stessi, con gli altri e con il mondo che ci ospita… e questo ultimo periodo, pieno di difficoltà, ma anche di tanta solidarietà, ci fa sentire sulla strada giusta!”. Un altro elemento fondamentale per superare questo periodo di difficoltà, come ricorda Katia, è stato l’aver costruito e consolidato intorno a sè una rete di volontari: “Un ringraziamento speciale ai ragazzi e le ragazze in scambio lavoro che ci hanno aiutato in maniera continuativa, che sono rimasti al nostro fianco, sfidando le intemperie del clima e del nostro umore, e ci hanno permesso di arrivare fino qui, pronti per l’inaugurazione!”.
L’inaugurazione si è tenuta il secondo fine settimana di dicembre, ma data l’irresistibile indole di Tempo di vivere di creare, accogliere e sostenere, all’inizio del mese hanno ospitato il Raduno del Clan Emilia Rive-Rete Italiana Villaggi Ecologici- e il Consiglio direttivo Rive: “Avevamo bisogno di riprendere la nostra vita, quella fatta di scambio, relazione, confronto, risate e coccole per il cuore e, anche se fisicamente stremati e con gli ambienti casalinghi un pò caotici, abbiamo scelto di aprire casa il prima possibile. Forse con un po’ di incoscienza, non avendo ancora confidenza con l’organizzazione dell’ospitalità in un posto nuovo ma con tanta voglia di sentire ancora circolare l’energia del nostro progetto. Erano troppi mesi che restavamo sospesi in una quotidianità che non sentivamo appartenerci, che tenevamo la “corda tirata”, che non lasciavamo entrare a pieni polmoni l’aria del cambiamento. E così… dopo appena una settimana dal nostro arrivo definitivo, abbiamo aperto le porte! In pochi giorni, tra le nostra mura, seduti a tavola, in giro per le colline che ci circondano, vicino alla stufa o intorno a una chitarra, si sono succedute
oltre 150 persone, tra amici ritrovati e nuovi incontri. La fascia d’età andava dai sei mesi agli over 60, persone unite da un intento, un desiderio, un sogno, che desiderano realizzare insieme, attraverso la reciproca collaborazione, il confronto, l’equità e la solidarietà. E’ indescrivibile quello che abbiamo provato nel ritornare, come nulla fosse successo, ad assaporare la gioia della condivisione, il calore della vicinanza, il divertimento e l’entusiasmo della creatività che tante persone riescono a generare in pochi istanti. E’ come se tutta casa cambiasse colore, se prendesse vita, se fosse sempre stata lì per accogliere il nostro progetto e renderlo ancora più splendente. E nulla è stato davvero difficile, nemmeno l’arrivo della neve e del ghiaccio che sembrava dovesse bloccare arrivi e partenze e che invece, è stato accolto con meraviglia e stupore. E nemmeno la mancanza di elettricità, che ci ha tenuto al buio e al freddo per tre giorni, ha fermato questa rinascita… la situazione difficile è stata trasformata in un momento di maggior vicinanza, di giochi da tavolo e risate, di musica da comporre e tempi rallentati”.
Se vuoi conoscere Tempo di Vivere, clicca qui: www.tempodivivere.it oppure chiama 0523 1820021
Sono sempre più numerosi giovani e meno giovani che decidono di andare a vivere in un cohousing o in un ecovillaggio, una scelta dettata non solo da motivi economici (vivere insieme costa decisamente meno), ma anche dal crescente bisogno di uno stile di vita sobrio e a basso impatto ambientale, basato su relazioni autentiche e di solidarietà. Il panorama delle esperienze comunitarie, in Italia e all’estero, è assai ricco e variegato. Sempre più spesso si riconosce il valore sociale oltre che ambientale del vivere insieme, tanto che anche in Italia sono in crescita le amministrazioni locali che promuovono bandi per l’assegnazione di terreni o edifici destinati al cosiddetto housing sociale; è successo in Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e altrove. L’autrice racconta la storia e soprattutto il presente di ecovillaggi e cohousing già attivi in Italia, dei numerosi progetti in via di realizzazione e aperti a nuove adesioni, e delle esperienze internazionali più significative. Quella che emerge è una mappa completa e variegata, utile per chi vuole approfondire una tematica ancora poco conosciuta oppure per chi ha già avviato una riflessione e un percorso, e che nel libro può trovare suggestioni, stimoli e contatti per proseguire il proprio cammino. Vedi il libro!