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WWF: «La centrale di Brindisi immette nell’ambiente ogni secondo la CO2 di 130.000 auto»

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Sconvolgenti i dati emersi a un incontro pubblico promosso dal WWF a Brindisi: «La centrale Enel immette nell’ambiente ogni secondo la CO2 di 130.000 auto».
Il convegno promosso dal WWF a Brindisi aveva come titolo “Accelerare l’uscita dal carbone: il caso Brindisi, 24 anni di danni alla salute e al clima”, dove insieme ad esperti del settore, l’associazione ambientalista ha presentato un drammatico quadro dei danni ambientali, al clima e alla salute, causati dalla centrale Federico II negli ultimi anni alla cittadinanza e al territorio brindisino.
«Da 24 anni, infatti, la centrale Enel di Brindisi Sud opera senza essere mai stata sottoposta a valutazioni di impatto ambientale e sanitario di alcun tipo – spiega il WWF – Ultimo tassello della lunga battaglia contro il carbone, è stato proprio il ricorso presentato a inizio novembre al TAR del Lazio contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata alla centrale ENEL “Federico II” di Brindisi, la più grande centrale a carbone in Italia e quella che emette più sostanze inquinanti (polveri fini e ultra fini, ossidi di zolfo e di azoto, ecc.) e CO2 (13,11 milioni di tonnellate nel solo 2015, ma con  livelli che in precedenza hanno superato anche 14-15  milioni di tonnellate/annue); l’autorizzazione è stata estesa al 2028 con un decreto del luglio scorso, malgrado l’impianto fosse già stato posto al centro di una procedura di infrazione a carico del nostro paese proprio per superamento dei limiti di concentrazione di inquinanti, quali il particolato atmosferico».
«La Federico II è del resto tra i principali imputati del disastro sanitario descritto anche nello studio epidemiologico della Regione Puglia e anche al centro dello studio del CNR  sul particolato secondario e sui suoi effetti sulla salute, presentato nel 2015, effetti che si estendono ben oltre i confini della provincia di Brindisi – prosegue il WWF – Durante il convegno sono stati  illustrati proprio i livelli eccessivi di emissioni, che rientrano tra i punti di censura del ricorso presentato dal WWF. Per molte delle sostanze inquinanti, infatti, non sono rispettati i parametri di legge per abbattere in modo più efficace gli inquinanti emessi dall’impianto».
Tra i relatori presenti che hanno animato il dibattito: Cristina Mangia, ricercatrice CNR, Massimiliano Varriale, consulente energia WWF, Luca Ghezzani, segretario ISDE Brindisi e Ordine dei Medici Brindisi e, in video, Matteo Ceruti, legale di WWF e Ugo Taddei, legale di Client Earth, la no profit con sede a Bruxelles insieme alla quale il WWF ha avviato la causa contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale concessa a luglio scorso alla Centrale di Brindisi.

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