L’accusa arriva dal comitato toscano “Mamme No Inceneritore” che ha segnalato alla Corte dei Conti un presunto danno erariale di 58 milioni prodotto nei Comuni toscani gestiti dalla spa Quadrifoglio per mancato raggiungimento degli obiettivi minimi della raccolta differenziata dei rifiuti.
La Quadrifoglio s.p.a. Servizi Ambientali Area Fiorentina opera sul territorio comunale di Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Scandicci, Bagno a Ripoli, Impruneta, Tavarnelle, Fiesole, San Casciano e Greve in Chianti. Ed è proprio nei confronti dell’operato di questa spa che “Mamme No Inceneritore” ha di recente ulteriormente integrato con nuovi dati l’esposto già presentato un anno fa.
«A un anno di distanza dal
primo esposto presentato in Procura, i firmatari hanno aggiornato il contenuto dell’esposto e lo hanno ripresentato alla Procura della Corte dei Conti della Toscana e per conoscenza alla Procura Generale nazionale. Il dato che ne esce è già di per se allarmante: per il periodo 2008-2016, nei 12 comuni gestiti da Quadrifoglio si stima un presunto danno erariale pari a 58 milioni di euro» dicono dal comitato.
«Il Sindaco di Firenze Dario Nardella, nelle sue recenti dichiarazioni, sostiene che l’inceneritore é necessario affinché
“cittadini e imprese toscane non siano costretti a portare i loro rifiuti sottoterra e a pagare un sacco di tasse” – proseguono i membri del comitato Mamme No Inceneritore – Si è inoltre scatenata tra amministratori locali e regionali una “guerra dei rifiuti” e del “NO/SÌ inceneritore”, portando alla ribalta della cronaca l’argomento.
Con il nostro esposto segnaliamo, conti alla mano, che c’è già stato negli anni scorsi, e c’è tuttora, un indebito invio di rifiuti sottoterra (in discarica) e il pagamento di tasse più elevate. Ma quale ne è il motivo? La ragione è che i comuni, che sono responsabili della gestione dei rifiuti nel proprio territorio, sono rimasti ben al di sotto gli obbiettivi di raccolta differenziata previsti dalla legge, e questo per aver adottato un modello di gestione dei rifiuti che semplicemente NON permette di raggiungere questi obbiettivi».
Le conseguenze, secondo il comitato, sono:
1) più rifiuti smaltiti in discarica
2) più costi industriali e più tributi dovuti
3) meno ricavi dai materiali diferenziati e riciclabili
«Le alternative per una corretta gestione dei rifiuti esistono, sono sempre più applicate in Toscana, in Italia e nel mondo e producono un ritorno economico importante, oltre a chiudere davvero il ciclo dei rifiuti – prosegue il comitato – Al Governatore della Regione Toscana ribadiamo, come lo facciamo da ormai 3 anni, che
noi siamo disponibilissime ad aprire un tavolo pubblico con cittadini e tecnici per ridiscutere seriamente il piano regionale di gestione dei rifiuti, che per noi deve cancellare il nuovo inceneritore di Firenze e prevedere lo spengimento degli altri inceneritori presenti in Toscana per passare a una vera economia circolare».