Stappate la bottiglia con attenzione: potrebbe contenere pesticidi pericolosi. Facciamo un viaggio tra le colline del Prosecco e del Franciacorta, alla scoperta di un business che minaccia la salute delle popolazioni e dei territori.
Il Prosecco spopola nei bar, nei ristoranti, nelle cene di gala. Per il 2016 si stima una produzione di 48,6 milioni di ettolitri, che verranno destinati in ogni parte del mondo. Un affare da oltre due miliardi di euro, con 400 milioni di bottiglie vendute per l’area Doc e 85 milioni nell’area Docg di Conegliano Valdobbiadene1.
Dietro la bottiglia c’è un territorio in fermento: se nelle casse dei produttori vinicoli arrivano tanti soldi, nelle case di chi in questa zona ci abita crescono i disagi e le preoccupazioni per la salute e per i sempre più frequenti dissesti idrogeologici. Alle frane e agli allagamenti che si susseguono con sempre maggiore frequenza si affiancano tante piccole storie di persone barricate in casa per proteggersi dai pesticidi, con genitori che si trasferiscono in montagna per tre mesi all’anno, per tenere i figli lontani dai vigneti.
Il mercato immobiliare mostra chiaramente il quadro della situazione: i prezzi delle case sono scesi in picchiata, quasi dimezzati nel giro di pochi anni, mentre sono aumentati quelli per acquistare le vigne, con quotazioni allineate sui 350-380 mila euro l’ettaro. In mezzo a queste dolci colline non vuole più abitare nessuno, e la natura sembra diventata una miniera per ricavare soldi.
Non siamo certo nelle piantagioni di banane dell’Ecuador o delle Filippine. Eppure, in quest’area collinare di pregio a nord di Treviso si continua a irrorare pesticidi con l’uso di elicotteri. Difficile pensare a un’agricoltura di qualità e a una tutela della salute pubblica, al di là delle dichiarazioni di facciata. A difesa dei comitati locali si è schierato l’eurodeputato Andrea Zanoni, che ricorda come la direttiva europea vieti l’irrorazione con mezzi aerei. E tuttavia nel distretto vitivinicolo Conegliano Valdobbiadene, sebbene molti vigneti siano collocati in aree agevoli e pienamente raggiungibili con mezzi meccanici, sono stati utilizzati per anni gli elicotteri.
Le amministrazioni comunali appaiono tentennanti, cercano di fissare una stretta sull’uso di pesticidi, anticrittogamici e diserbanti sparsi in modo sistematico in tutto il territorio. Ma poi finiscono per riammetterli in deroga, malgrado oltre cinquemila studi internazionali dimostrino la correlazione con un’ampia gamma di malattie.
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