Fai da te

Intonachini: tre ricette per iniziare

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L’intonachino a calce è l’ultimo strato dell’intonaco, che serve come rivestimento. Scopriamo tre diversi metodi per realizzarlo da soli.

13 Dicembre 2017

Bioedilizia Fai da te

Vediamo alcune indicazioni per preparare delle finiture «a regola d’arte» usando il grassello di calce.

• Intonachino con calce aerea

A base di sola calce aerea, è indicato per gli interni non in ambienti umidi. Per realizzarlo servono: 1 parte di grassello CL 12 mesi; 1 parte di sabbia fine 0/1 mm; 0,2% di gomma di xanthano7 sul peso dell’impasto; 0,2% di cellulosa8 da 500 micron sul peso dell’impasto; 0,2% di zucchero9 sul peso dell’impasto sciolto in poca acqua.

• Intonachino con cocciopesto

Il cocciopesto conferisce proprietà idrauliche all’impasto, ovvero matura anche in presenza di acqua.
È indicato per finiture esterne e interne. I materiali per realizzarlo sono: 1 parte di grassello CL 12 mesi; 0,5 parti di sabbia fine 0/1 mm; 0,5 parti di coccioxanthano sul peso dell’impasto; 0,2% di cellulosa da 500
micron sul peso dell’impasto; 0,2% di zucchero sul peso dell’impasto sciolto in poca acqua.

• Intonachino con polvere di marmo (molto fine)

Per interni non soggetti a umido, quello con polvere di marmo si può stendere sugli intonachini precedenti.
Per realizzarlo servono: 1 parte di grassello CL 12 mesi; 0,5 parti di carbonato di calcio fine da 30 micron; 1 parte di polvere di marmo 0/0,7 mm.
Una volta procurati i materiali necessari, si miscelano a secco gli ingredienti in polvere. Si aggiunge il grassello e lo zucchero sciolto in acqua; se l’impasto è ancora troppo duro si aggiunge un po’ di acqua senza esagerare.
Dopo aver bagnato il muro si stende l’intonachino e si rifinisce con uno spugnino rigido. Stendete almeno due mani una di seguito all’altra.

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