Vai al contenuto della pagina

Lavarsi i capelli: sì, ma senza esagerare!

homepage h2

Lavarsi i capelli è una pratica consueta, alla quale spesso prestiamo scarsa attenzione. Ma sottoporre i capelli a lavaggi troppo frequenti o con shampoo sbagliati può causare problemi.

Il sapone di ieri e il sapone di oggi

Per lavarsi i capelli fino agli anni Trenta del XX secolo si usava qualsiasi tipo di sapone generico; solo allora fu abbandonato a causa della difficoltà di risciacquo che presentava1. Lavarsi i capelli con il sapone (di Marsiglia, di Aleppo) resta possibile come soluzione d’emergenza, a patto di non avere capelli secchi o molto fini. Va meglio con i capelli grassi, ma senza eccedere, perché se lo si utilizza troppo spesso aggrava la seborrea. Diverso è il caso degli shampoo solidi bio, che si presentano come saponi ma sono formulati specificamente per non aggredire i capelli.

L’invenzione della schiuma

Lo shampoo liquido schiumogeno è un’invenzione del XX secolo, frutto della scoperta dei syndet (cioè detergenti sintetici), prodotti dell’industria chimica, rappresentati soprattutto da SLS e SLES. Sotto sembianze
dolci e inoffensive, questa schiuma è in realtà aggressiva per i capelli, di qualunque natura essi siano. Sui capelli secchi, li “sveste” e acuisce la carenza di sebo. Sui capelli grassi, al contrario, stimola un’ulteriore produzione di sebo per far fronte all’aggressione. Inoltre la schiuma rende fragile e destabilizza l’epidermide e la flora microbiotica naturale del cuoio capelluto, rischiando di causare forfora. Certo, subito dopo lo shampoo i capelli sono “bellissimi, pulitissimi” e spesso profumati, grazie, tra le altre cose, ai profumi e agli additivi siliconici che mascherano l’azione detergente dello shampoo e conferiscono alla capigliatura un effetto satinato al tocco.
Ma questo risultato dura a malapena 24 ore: in breve i capelli tornano grassi o diventano “brutti” (i siliconi chiudono le scaglie dei capelli, per renderli lisci e brillanti, ma alla lunga finiscono per soffocarli). E allora si fa un altro shampoo il giorno dopo, prigionieri di un vero e proprio circolo vizioso.

La dolcezza prima di tutto

Molto aggressivo, lo shampoo quotidiano è sconsigliato dai dermatologi. Favorisce infatti gli squilibri del cuoio capelluto (iperseborrea, forfora) e la caduta dei capelli. Cercate perciò di distanziare i lavaggi, mirando a un ritmo settimanale (o, almeno, non più di due volte alla settimana). In certi casi è giocoforza farsi shampoo più frequenti: se si vive in un contesto urbano molto inquinato, per esempio, o se si lavora in un ambiente pieno di polvere. Per fortuna è disponibile qualche buon prodotto bio o naturale, a base di tensioattivi vegetali dolci.
Non utilizzate invece shampoo per neonati, che sono formulati specificamente per la peluria dei lattanti.
Le regole da seguire sono: usare una piccola quantità di prodotto, tanto più che in genere i buoni shampoo sono concentrati; distribuire bene la schiuma sul cuoio capelluto, quindi sulle punte; massaggiare energicamente, ma con dolcezza, senza strofinare né grattare; lasciar riposare 2-3 minuti; fare un solo lavaggio (il secondo generalmente è inutile).

Le soluzioni naturali

Un’altra soluzione è quella di ricorrere a “shampoo” 100% naturali. Benché alcuni di essi contengano tensioattivi (saponine delle piante, lecitina dell’uovo), sono generalmente poco schiumogeni o non schiumogeni. Il loro impiego può quindi sorprendere all’inizio, tanto più che i risultati immediati (subito dopo il lavaggio) sono talvolta deludenti, se paragonati al “fumo negli occhi” di molti shampoo convenzionali.
Ma a lungo termine avrete la soddisfazione di vedere i vostri capelli sempre più belli!
E ne ricaverete anche un effetto tonificante generale, riflesso della ritrovata salute del vostro cuoio capelluto. Occorre forse ricordare il ruolo essenziale che la medicina ayurvedica assegna proprio al cuoio capelluto?
Note
1. Z.D. Draelos, Essentials of Hair Care often Neglected: Hair Cleansing, “International Journal of Tricology”, vol. 2 (2010), n. 1, pp. 24-29.

Il sodio lauril solfato

Il sodio lauril solfato (SLS) è un tensioattivo di sintesi a bassissimo costo, quindi copiosamente utilizzato per shampoo e gel doccia. La scheda di sicurezza dei fornitori (Material Safety Data Sheet) indica che è una sostanza potenzialmente irritante per la pelle e gli occhi e sensibilizzante (allergizzante).
Inoltre, nel corso di esperimenti in vitro, si è dimostrato mutageno e ha provocato disturbi nella riproduzione in occasione di test su animali. Il sodio lauriletere solfato (SLES) è stato sviluppato come alternativa al SLS, perché sarebbe meglio tollerato dalla pelle, ma presenta l’inconveniente che potrebbe contenere impurità cancerogene e teratogene (cioè può causare anomalie nello sviluppo del feto). Inoltre, la sua sintesi deriva da un processo altamente inquinante: l’etosillazione.

I nemici dei capelli

Se le malattie che affliggono la capigliatura sono diventate rare, i nostri capelli ci causano spesso “piccole noie” (eccesso di sebo, forfora, pruriti). Le origini possono essere varie.
• Aggressioni chimiche: shampoo “decapanti” o troppo frequenti, prodotti per capelli a base di siliconi o di derivati del petrolio, colorazioni (o decolorazioni) chimiche, permanenti, lacche convenzionali, inquinamento atmosferico, acqua di mare.
• Aggressioni meccaniche e termiche: asciugacapelli, brushing, spazzole e pettini in materiali sintetici e di cattiva qualità, polveri, aria e vento secco, sole, cappelli e berretti indossati troppo spesso.
• Problemi di salute: alimentazione squilibrata, carenze alimentari, stress, fatica, lunghe malattie, problemi ormonali (ipotiroidismo, eccesso di androgeni, pubertà).
In caso di problemi cronici o frequenti, può essere necessario consultare un medico o un dermatologo.

Articolo tratto dal libro Shampoo, lozioni e tinte fai da te

Avere cura dei capelli e, perché no, anche tingerli utilizzando esclusivamente ingredienti naturali è facile, divertente e poco costoso. Questo libro è una guida pratica per chi vuole proteggere e valorizzare i propri capelli senza ricorrere ai prodotti in commercio a base di sostanze chimiche spesso dannose tanto per il nostro corpo quanto per l’ambiente.
Pagina dopo pagina scoprirete 80 ricette 100% naturali, che vi accompagneranno dal lavaggio ai diversi trattamenti per la salute e la bellezza (lozioni, frizioni, maschere), fino alle tinture. Gli ingredienti sono per la gran parte di uso comune, come aceto, yogurt, miele, uovo, di cui scoprirete le sorprendenti qualità per la cura della capigliatura. Presenti anche numerose piante dalle proprietà detergenti (edera, saponaria ecc.), curative (salvia, rosmarino, zenzero) e abbellenti (aloe, avocado ecc.).
La parte finale è dedicata alle tinte vegetali, con oltre 40 miscele tintorie (con amla, camomilla, hennè, indaco ecc.) pensate per i capelli di tutti i colori e sfumature. Potrete personalizzare le formule in base alle vostre esigenze e ottenere una vasta gamma di riflessi e tonalità senza logorare la salute dei capelli.

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!