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Vellutata di pastinaca con blini al papavero

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Con l’autunno torna la voglia di mangiare un piatto che scaldi il corpo e l’anima, come una buona zuppa o una minestra. E con questa vellutata a base di pastinaca con blini al papavero non si corre neppure il rischio di essere banali!
Vellutata di pastinaca con blini al papavero
Con l’autunno torna la voglia di mangiare un piatto che scaldi il corpo e l’anima, come una buona zuppa o una minestra. E con questa vellutata a base di pastinaca con blini al papavero non si corre neppure il rischio di essere banali!

Ingredienti

600 g di pastinaca
60 g di sedano
40 g di scalogno
240 g di patate
400 ml di latte di avena
20 g di burro di girasole
2 cucchiai di nocciole
½ cucchiaio di olio
curry piccante
sale
Per i blini
70 g di farina di farro
1 cucchiaio di semi di papavero
2 prese di sale
100 ml di latte vegetale (soia o avena)
½ cucchiaino di cremortartaro
olio di girasole

Procedimento

■ Lavate accuratamente la pastinaca usando l’apposita spazzola di cocco. Pulite lo scalogno, le patate e il sedano.
■ Riducete tutti gli ortaggi a cubetti e radunateli in una casseruola dove avrete sciolto il burro a fuoco basso; fateli insaporire per un minuto. Versate il latte e 350 ml di acqua. Salate e portate a bollore.
■ Coprite e cuocete per 20 minuti. Lavorate poi con un mixer a immersione fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.
■ Per i blini. Setacciate in una ciotola la farina, aggiungete i semi di papavero, il sale e il cremortartaro. Irrorate con il latte e mescolate bene. Lasciate riposare la pastella almeno 10 minuti, quindi deponetela a piccole dosi con un mestolino in una padella antiaderente leggermente unta con dell’olio di girasole. Cuocetela su entrambi i lati fino a coloritura.
■ Tenete i blini al caldo fino al momento di servirli, tagliati a striscioline e aggiunti alla vellutata, che avrete cosparso con le nocciole tritate grossolanamente e dorate in una padella con un filo d’olio extravergine e una spolverata di curry.

La ricetta è tratta dal libro Zuppe felici

Minestroni, zuppe e vellutate sono piatti della tradizione contadina che non tramontano mai, neppure nella nostra opulenta società. Il loro segreto? Semplicità della preparazione, varietà dei sapori e ricchezza dei nutrienti, soprattutto se i prodotti sono bio.
Il libro è composto da 50 ricette suddivise per le quattro stagioni, a dimostrare che le zuppe non sono adatte solo nei mesi freddi. Ortaggi, legumi secchi e freschi, cereali, erbe aromatiche e spezie sono gli ingredienti di base, accompagnati da olio d’oliva rigorosamente extravergine, mentre nocciole, anacardi, mandorle e noci aggiunte a fine cottura rappresentano una valida integrazione.
Pochi ed essenziali gli strumenti: pentola, coltello, tagliere, passaverdura o mixer a immersione sono più che sufficienti per preparare le nostre minestre. Semplici i trucchi del mestiere: la vellutata è diventata troppo liquida? Aggiungiamo un paio di cucchiaini di amido di mais o di farina di riso. Al contrario, è troppo densa? Allunghiamo con un po’ di brodo o acqua caldi.
Zuppe felici perché buone, sane e quasi totalmente prive di prodotti di origini animale. A parte qualche spolverata di formaggio, che si può usare a discrezione, le ricette di questo libro impiegano esclusivamente ingredienti di provenienza vegetale. Splendide le fotografie di Giancarlo Gennaro e dell’autrice che accompagnano ciascun piatto.

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