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Glifosato, salta il voto. Tutto rimandato

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Il 5-6 ottobre ci sarebbe dovuto essere il voto per la decisione sulla eventuale ri-autorizzazione dell’erbicida glifosato in Europa. La Francia aveva già annunciato il suo voto contrario. Ma tutto è stato rimandato: o si voterà il 23 ottobre o a metà dicembre.
Il 22 settembre era iniziata a Bruxelles la discussione in sede tecnica sulla proroga di 10 anni all’utilizzo del glifosato in Europa; la decisione era stata annunciata per il 5-6 ottobre ma la Commissione Europea ha rimandato tutto (o al 23 ottobre o a metà dicebre, si vedrà). Lo Iarc (organismo dell’OMS) ha definito “probabilmente cancerogeno” il glifosato, assolto invece tra le polemiche dagli enti europei di controllo, con procedure che hanno richiamato l’attenzione della stampa e del mondo scientifico, visto che le opinioni risultano pesantemente inquinate dalle richieste e dalle ricerche dell’azienda produttrice. Addirittura pare che l’EFSA abbia copiato il suo rapporto dai documenti della Monsanto. Il rischio è che comunque si formi un blocco di Paesi decisamente a favore del glifosato e che contro questo blocco non ci sia un impegno comune e deciso dei nostri governi.
La Francia ha già annunciato il suo voto contrario al rinnovo dell’autorizzazione e il tavolo #StopGlifosato, di cui fa parte anche Terra Nuova, sta facendo pressing sul governo perché l’Italia faccia altrettanto e confermi posizioni critiche.

La Coalizione #StopGlifosato ha chiesto, attraverso la sua portavoce Maria Grazia Mammuccini “ai ministri Martina, Galletti e Lorenzin di prendere la testa di una coalizione di paesi che puntano sulla salute dei cittadini, la qualità dei cibi e la difesa dell’ambiente: elementi, tutti questi, fondativi della identità europea. È essenziale che l’Italia mantenga la sua posizione, ma è anche importante che si attivi a livello europeo perché il verdetto tecnico di domani vada nella direzione giusta”. E chiede inoltre specificamente al nostro Governo di seguire il percorso intrapreso dall’Austria dove l’agenzia austriaca per la sicurezza alimentare ha chiesto alla Commissione europea un’indagine ufficiale sul presunto plagio della valutazione di rischio.
“Il Governo austriaco – ricorda Mammuccini – ha chiesto che non si prendano decisioni sul glifosato senza prima aver fatto chiarezza sulla vicenda dei ‘Monsanto papers’, cioè della intromissione della multinazionale produttrice dell’erbicida nelle ricerche teoricamente indipendenti svolte dalle agenzie europee ECHA e EFSA, che hanno assolto il glifosato dai sospetti di cancerogenicità. Un’assoluzione – dice la portavoce della Coalizione – che rispecchia un vero e proprio ‘copia e incolla’ dei documenti forniti dai produttori, come denunciato – e non smentito – sui media. Si tratta di un episodio, su cui i governi europei non possono tacere: occorre far chiarezza e subito”.

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