Sabato 23 Settembre in tutta Europa, gli ecovillaggi e le associazioni di Transizione e Permacultura, Comuni Virtuosi e tutti coloro che lavorano per diminuire l’impatto umano sul Pianeta, si aprono alla cittadinanza per immaginare insieme un futuro più sostenibile.
La Giornata Europea delle Comunità Sostenibili, dal titolo
Supportare una Transizione guidata dai cittadini e dalle comunità in Europa è un’iniziativa di
ECOLISE, la rete europea che riunisce sotto un’unica bandiera le organizzazioni europee impegnate nella promozione e supporto delle comunità locali che hanno intrapreso un percorso verso un futuro sostenibile. Tra i membri di ECOLISE figurano reti regionali, nazionali ed internazionali di iniziative comunitarie, tra cui la
RIVE – rete italiana villaggi ecologici, così come la Rete di Permacultura e quella della Città in Transizione, Comuni Virtuosi ed enti di ricerca e formazione.
Queste realtà sono in prima linea nello sviluppo e nella sperimentazione di modalità innovative per uno stile di vita sostenibile e la loro peculiarità è quella di trovare soluzioni alternative, molto spesso alla portata di tutti, per la quotidianità: dall’energia pulita e condivisa alle filiere alimentari biologiche e locali, la mobilità sostenibile, la bioedilizia, le monete complementari, l’educazione allo sviluppo sostenibile e tanto altro.
La Giornata Europea delle Comunità Sostenibili è pensata per far emergere la ricchezza di queste esperienze concrete, al fine di coinvolgere i cittadini nella costruzione di un processo partecipativo di transizione guidato dal basso.
Raggiungere gli obiettivi sul cambiamento climatico ambiziosamente dichiarati dai governi, preservare le risorse naturali e la biodiversità e creare un futuro più giusto e più equo richiede un cambiamento fondamentale nella società. Questo processo sta già avvenendo ma ha bisogno di essere supportato da un numero sempre crescente di persone.
Sii parte del cambiamento globale e se sei un attivista del cambiamento! Se fai parte di un’associazione o di una comunità,
registrati QUI per partecipare alla prima Giornata Europea delle Comunità Sostenibili!
Vuoi saperne di più sulle comunità intenzionali?
Sono sempre più numerosi giovani e meno giovani che decidono di andare a vivere in un cohousing o in un ecovillaggio, una scelta dettata non solo da motivi economici (vivere insieme costa decisamente meno), ma anche dal crescente bisogno di uno stile di vita sobrio e a basso impatto ambientale, basato su relazioni autentiche e di solidarietà. Il panorama delle esperienze comunitarie, in Italia e all’estero, è assai ricco e variegato. L’autrice racconta la storia e soprattutto il presente di ecovillaggi e cohousing già attivi in Italia, dei numerosi progetti in via di realizzazione e aperti a nuove adesioni, e delle esperienze internazionali più significative. Quella che emerge è una mappa completa e variegata, utile per chi vuole approfondire una tematica ancora poco conosciuta oppure per chi ha già avviato una riflessione e un percorso, e che nel libro può trovare suggestioni, stimoli e contatti per proseguire il proprio cammino.
Un approfondimento sul cohousing…
Il cohousing è una particolare forma di vicinato dove coppie e singoli, ognuno nel proprio appartamento, decidono di condividere alcuni spazi e servizi comuni come il mangiare, la gestione dei bambini, la cura del verde, ecc.
Qualcosa di più rispetto al tradizionale condominio, dove ognuno è trincerato all’interno del suo appartamento, ma qualcosa di meno di una comune, dove a legare tutti i membri è anche la condivisione dell’economia.
Le esperienze raccolte in questo libro provengono da Paesi dove il fenomeno è ormai ben radicato e diffuso, e in alcuni casi addirittura sostenuto dalle amministrazioni pubbliche per le evidenti ricadute positive di tali progetti sia sul piano ambientale che sociale.
…e sulla Permacultura!
L’autore è Bill Mollison, premio Nobel Alternativo, conosciuto in tutto il mondo per essere stato l’ideatore della Permacultura, disciplina che si può definire come sistema di progettazione finalizzato alla creazione di insediamenti umani sostenibili.
Il termine deriva dalla contrazione di «permanent agriculture» e «permanent culture» per sottolineare la convinzione che qualsiasi cultura non può sopravvivere a lungo senza una base agricola sostenibile e un’etica dell’uso della terra. A un primo livello, la permacultura, si occupa di piante, animali, edifici e infrastrutture (acqua, energia, comunicazioni). Essa però non considera tali elementi come a sé stanti: piuttosto osserva le relazioni che si possono stabilire tra loro secondo il modo in cui essi sono collocati in una determinata area. Lo scopo è la creazione di sistemi ecologicamente ben strutturati ed economicamente produttivi, in grado di provvedere ai propri fabbisogni, evitando ogni forma di sfruttamento e inquinamento, e quindi sostenibili sul lungo periodo.