Albicocche e pesche
Tagliare a metà il frutto, privarlo del nocciolo e disporlo con la polpa verso l’alto. Le albicocche più piccole possono anche essere lasciate intere: aperte in due e private del nocciolo, vanno messe con la polpa rivolta verso l’alto, unite però da un lato, così da essere ricomposte una volta secche. A differenza di altri frutti, durante la fase di essiccazione albicocche e pesche tendono a scurirsi; è necessario quindi immergerle nel succo di limone prima di essiccarle. Il risultato è straordinario ma lento, e richiede diversi giorni.
Per le pesche, specialmente le più grandi e succose, è possibile accelerare il processo privandole del nocciolo e tagliandole a fettine molto sottili.
Una volta disidratate le albicocche possono essere farcite a scelta con mandorle, noci, scorza di limone essiccata e con altra frutta secca a vostro piacimento.
Ciliegie, amarene e visciole
Scegliete frutti ben maturi, saporiti e con tanta polpa. Privateli del nocciolo prima di stenderli al sole e immergeteli in acqua bollente per pochi secondi, scolateli e passateli subito in acqua fredda. Per essere pronto il frutto dovrà presentarsi come l’uva passa, raggrinzito e visibilmente rimpicciolito.
Fichi
Esistono vari metodi per essiccarli: è possibile esporli al sole completi di buccia, mondati oppure tagliati a metà. Nel caso del frutto intero dovete ammorbidirne la buccia immergendolo per 40-50 secondi in acqua bollente, toglierlo e passarlo subito in acqua fredda, asciugarlo e stenderlo al sole sui graticci. Se optate per i fichi mondi dovete stare attenti a raccoglierli al punto giusto di maturazione, prima che comincino ad avvizzire. Esponete al sole i frutti, rigirandoli spesso fino a completa essiccazione. Se tagliate il fico a metà non separate del tutto le due parti, in modo da riunirle nuovamente una volta disidratate.
I fichi secchi sono ottimi se farciti con buccia di limone o di cedro, noci o mandorle. A piacere potete profumarli con cannella o vaniglia, chiodi di garofano o semi di finocchio, foglie di alloro oppure un pout pourri di aromi che soddisfino il vostro gusto dando spazio anche alla vostra fantasia. Dopo aver farcito il fico passatelo in forno per 10 minuti a 250° e conservatelo in vasi di vetro o scatole di latta.
Fragole (sempre bio)
Lavate e private del gambo vanno tagliate a fettine e lasciate essiccare lentamente su graticci, avendo cura di girarle spesso. Ci mettono parecchi giorni a disidratarsi completamente, ma sono molto gustose e saporite, ottime con i cereali per colazione oppure per la preparazione di marmellate o macedonie di frutta secca.
Mele
Non sbucciate le mele se bio, privatele soltanto del torsolo. Tagliatele a fettine di circa 2 centimetri di spessore e immergetele in acqua salata per pochi secondi per evitare che anneriscano. Sistematele poi sui graticci o inseritele nei fili, suddivise da nodi per evitare il contatto, e lasciate essiccare. Le fette devono essere raggrinzite e dimezzate di volume.
Anche nel periodo invernale è possibile essiccare facilmente le mele mettendole vicino a una stufa, al camino, ai termosifoni o nel forno. Se scegliete quest’ultima opzione ricordatevi di girare spesso la frutta e di tenere una temperatura costante di 50°C, con lo sportello leggermente aperto per permettere all’acqua di evaporare.
Per una corretta essiccazione al forno sono necessarie dalle 8 alle 12 ore.
Noci, nocciole e mandorle
Raccogliete i frutti e pulite delicatamente i gusci con una spazzola di saggina, eliminando le impurità. Disponeteli esposti al sole in un vassoio piatto avendo cura di scuoterli spesso nell’arco della giornata. Saranno pronti quando scossi insieme produrranno un suono di vuoto. Conservateli quindi in sacchi di tela in un luogo asciutto e buio.
Pere
Lavate il frutto (bio), senza privarlo della buccia tagliatelo a fettine sottili e immergertelo nell’acqua salata per pochi secondi. Procedete all’esposizione al sole o al procedimento in casa: non fatevi spaventare dall’aspetto raggrinzito e smilzo del prodotto finale, basterà infatti immergerlo e farlo rinvenire in acqua calda per assaporarne il gusto dolce e utilizzarlo per le vostre preparazioni. Il frutto deve essere ben maturo per garantire un prodotto saporito e gustoso.
Prugne
Quelle scure, carnose e con la polpa soda sono particolarmente adatte a essere essiccate. I frutti vanno lasciati interi e disposti sui setacci al sole, girandoli spesso. Se decidete di privarli del nocciolo dovete tagliarli solo quanto basta, in modo da richiuderli e seccarli mantenendo la loro forma naturale. Il prodotto finale deve risultare morbido: attenzione quindi a non far seccare troppo le prugne altrimenti diventano dure.
Susine
Se utilizzate frutti più sugosi, tagliateli a metà e privateli del nocciolo. Immergeteli in acqua bollente per circa 30 secondi e passateli subito in acqua fredda, fateli asciugare e procedete all’essiccazione.
Le susine vanno esposte su graticci con la polpa verso l’alto, per far evaporare velocemente l’acqua ed evitare che la pelle si indurisca troppo rovinando il prodotto finale.
Ribes, mirtilli, more, lamponi e uva spina
Sbollentare i frutti per qualche istante. Metterli a sgocciolare in un colino e disporli sui setacci, avendo cura di rivoltarli spesso per ottenere un prodotto ben essiccato e conservabile a lungo.
Per utilizzarli nelle vostre preparazioni sarà sufficiente ammollarli in acqua calda per qualche minuto. Se aggiunti a impasti molto umidi, non sarà necessario questo procedimento.
Scorze di agrumi
Dall’aroma unico e insostituibile in pasticceria, la scorza di agrumi si presta ad essere essiccata facilmente anche in casa vostra. Lavate e asciugate con cura i frutti. Togliete la buccia con l’aiuto di un pelapatate,
privandoli di quasi tutta la parte bianca; distribuiteli a striscioline sottili sulle grate ed esponeteli al calore diretto del sole o, in inverno inoltrato, poneteli vicino a un termosifone, una stufa a legna o un camino. Le scorze possono venir essiccate direttamente in forno a una temperatura di 50°, con lo sportellino leggermente aperto. Dovete ottenere delle scorze secchissime e dure, da conservare in vasetti di vetro ben sigillati.
Per utilizzarle nelle vostre ricette sarà sufficiente ammollarle in acqua tiepida il tempo necessario affinché riacquistino la loro morbidezza.
Uva passa o sultanina
Preferite le varietà di uva con acini piccoli e privi di semi, proprio come la sultanina. Raccogliete un grappolo ben maturo, eliminando gli acini che presentano lesioni o accenni di marcescenza, e quelli piccoli e verdi. Scottate i grappoli per 20 secondi in acqua bollente e passateli subito in acqua fredda. Fateli asciugare su di un telo e stendeteli sui graticci. Girateli spesso, e quando notate che gli acini si staccano eliminate definitivamente il raspo.
Il tempo di essiccazione è variabile; con l’uva passa bisogna essere pazienti, in media ci vogliono circa 20-30 giorni affinché gli acini risultino completamente disidratati anche nella parte interna. Prima di aggiungerli alle vostre preparazioni vanno idratati in acqua tiepida, per la cottura in forno o direttamente in pentola tale operazione potrà essere saltata.
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