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Il decreto vaccini è legge: via libera anche alla Camera

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Il decreto vaccini Lorenzin è stato convertito in legge dopo il voto alla Camera dei Deputati, seguito all’ok dei giorni scorsi in Senato. I vaccini obbligatori sono dieci, restano sanzioni fino a 500 euro. Il tribunale dei minori potrà convocare comunque le famiglie anche se non c’è più l’obbligo di segnalazione da parte delle Asl. Ecco il testo del provvedimento.
E’ stato convertito in legge il decreto fortemente voluto dal minstro Lorenzin e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 7 giugno. Dopo l’ok al Senato nei giori scorsi, è arrivato anche il voto della Camera dei Deputati, dove il Governo ha anche incassato la fiducia.
L’Aula ha approvato il provvedimento, con 296 voti favorevoli, 92 contrari e 15 astenuti. Per il sì la maggioranza e Forza Italia, per il no Lega e M5S. Astenuti Fratelli d’Italia. Dieci i vaccini obbligatori, anzichè i dodici iniziali: contro polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, emofilo di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Altre quattro vaccinanzioni (anti-meningococco B e C, anti-pneumococco e anti-rotavirus) vengono attivamente consigliate dalle Asl.
Da 0 a 6 anni resta il divieto alla frequenza a nidi e materne per i bambini non vaccinati, oltre a sanzioni e possibili segnalazioni al tribunale dei minori (benché sia sparita la menzione nel decreto; le segnalazioni infatti sono sempre state possibili e le Asl potranno continuare a farle chiedendo l’intervento dei Tribunali dei Minori). Da 7 a 16 anni, invece, non è previsto il divieto alla frequenza per la scuola dell’obbligo ma ci sono sanzioni e possibili segnalazioni. Le sanzioni hanno un tetto massimo di 500 euro. Non ci potranno essere più di 2 alunni non vaccinati per classe e i bambini e ragazzi immunodepressi non potranno essere messi in classe con non vaccinati (anche se non è previsto il controllo sui vaccinati per verificare che abbiano effettivamente sviluppato immunità. Infatti i vaccini non sono mai immunogeni al 100%, quindi alcuni soggetti, in percentuale variabile da vaccino a vaccino, non sviluppa immunità ma se non vengono predisposti test anticorpali non è possibile saperlo).Prevista la possibilità da parte delle Regioni di richiedere nelle gare d’acquisto i vaccini in formula monocomponente o combinata in cui sia assente l’antigene per la malattia infettiva per la quale sussiste l’immunizzazione naturale da parte del minore. Poiché, però, i monocomponenti oltre ad essere di difficile reperibilità sul mercato (le case farmaceutiche non hanno interesse a produrli) hanno un costo maggiore rispetto ai vaccini in formula esavalente o trivalente, il loro acquisto potrà avvenire “solo nei limiti delle possibilità del Servizio sanitario nazionale”. Il chè equivale a dire che probabilmente non si vedranno mai o in rarissimi casi.Per l’anno scolastico 2017/2018, la documentazione vaccinale dovrà essere presentata entro il 10 settembre 2017 presso i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia, ed entro il 31 ottobre 2017 presso le istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i centri di formazione professionale regionali. La documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie potrà essere sostituita da autocertificazioni.Mentre si votava alla Camera, all’esterno si erano radunati manifestanti che chiedevano, come in queste settimane e mesi in tutta Italia, la libertà di scelta vaccinale.

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