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I lavori del mese di Agosto

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Tutti i lavori da effettuare nell’orto nel mese di Agosto

All’ombra del solleone

Per avere un orto produttivo in autunno, i trapianti da eseguire in piena estate sono molti e coinvolgono: radicchi, pan di zucchero, indivia, scarola, finocchi, cavolfiori, broccoli, verze e ogni altro tipo di cavolo.
Ma il sole cocente può danneggiare le piantine nel periodo immediatamente successivo al trapianto.
Per questo motivo è preferibile trapiantare nelle ore più fresche della giornata: al primo mattino o, meglio, alla sera, quando si va incontro a un periodo fresco più lungo.
Nei primi giorni successivi, oltre ad abbondanti e frequenti irrigazioni, è consigliabile proteggere le piante con dei vasi di terracotta rovesciati oppure con stuoie. Questi ripari si tolgono poi con gradualità, lasciandoli a
protezione delle piante per un numero di ore sempre minore.
È meglio anche evitare l’uso di pacciamature con teli di plastica. Vicino al telo, infatti, la temperatura è particolarmente elevata e può determinare scottature e allessamenti che danneggiano e, nei casi più gravi, portano alla morte le piantine. Quindi, se si decide di utilizzare la pacciamatura bisogna impiegare paglia, cippato o altri materiali organici.

Lapillo e argilla: gli alleati d’agosto

Se coltiviamo piante in vaso, i periodi caldi richiedono puntualità e perseveranza nell’irrigazione. Infatti, la disponibilità idrica per una pianta in vaso è sempre limitata e dipende dalle dimensioni del contenitore e dalla
qualità di terriccio, in particolare dal suo contenuto in sostanza organica e dalla presenza di torba e materiali che favoriscono la reidratazione, come il lapillo o l’argilla espansa.
Nei mesi più caldi, soprattutto per le piante più esposte al sole, sono consigliabili strategie che limitano i consumi idrici. Ad esempio è possibile coprire il terriccio con una pacciamatura di gusci di frutta secca, cortecce,
lapillo o cartone per ridurre l’evaporazione e, se possibile, proteggere le piante dal sole diretto nelle ore più calde impiegando tende o arelle. Infine, è meglio evitare i vasi in terracotta, perché la loro capacità traspirante aumenta la superficie di evaporazione. Sono da preferire i vasi in plastica che sono impermeabili, meglio se rivestiti internamente con feltro o altri tessuti in grado di imbibirsi di acqua.

Sfalciare ecologicamente

Anche se è possibile creare oasi di biodiversità evitando di tagliare l’erba del giardino, quasi sempre lo sfalcio, seppure parziale, è inevitabile.
E anche il taglio dell’erba, come qualsiasi attività umana, richiede attenzione per limitare le ricadute ecologiche.
Gli sfalci sono un rifiuto organico e devono essere avviati alla raccolta differenziata oppure devono essere compostati, ma prima di metterli nel cumulo è opportuno averli parzialmente essiccati perché l’erba bagnata rischia di creare dei «tappi» che impediscono il passaggio dell’aria e bloccano il compostaggio.
Per evitare la produzione di rifiuti è possibile utilizzare rasaerba adatti al «mulching», cioè alla frantumazione dell’erba tagliata che può essere lasciata sul tappeto erboso evitando il lavoro di asportazione e arricchendo il terreno di sostanza organica.
In modo analogo si comportano i robot tagliaprato, che offrono anche il vantaggio di essere alimentati con pannelli fotovoltaici, quindi il loro uso non determina emissioni di CO2. E non bisogna dimenticare che sono silenziosi e non generano inquinamento acustico.

Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Luglio-Agosto 2017

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