Raccolta, essiccazione e conservazione delle piante spontanee
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Le piante, o porzioni di esse, vanno essiccate il più rapidamente possibile, disponendole larghe su graticci che consentano sufficiente aerazione anche dal basso e collocando i graticci all’ombra in ambienti ben caldi, non umidi e ben ventilati.
Per favorire il processo occorre prendersi cura di rigirare ogni tanto le piante. Radici e frutti succulenti vanno tagliati a rondelle abbastanza sottili da favorire una rapida evaporazione del loro maggiore contenuto di acqua. In estate, nei nostri climi, questo processo di essiccazione è in genere sufficientemente rapido.
In altre stagioni e in altri climi è necessario ricorrere all’ausilio di un essiccatoio. Considereremo soddisfacente l’essiccazione quando le piante, persa qualsiasi elasticità, saranno diventate così fragili da rompersi facilmente al tatto.
Allora, dopo averle frammentate in piccoli pezzetti, riporremo le nostre droghe ben asciutte in contenitori, non di plastica, che, ben chiusi, conserveremo al buio, lontano dalla luce solare, in luoghi freschi e asciutti.
È molto importante etichettare subito questi contenitori con il nome della pianta, aggiungendo data e luogo di raccolta. Una volta essiccate e sminuzzate non è facile riconoscere dal loro aspetto le piante, si rischia di scambiarle, e magari, nell’incertezza, si rinuncia a utilizzarle.
Insomma, tutto lavoro sprecato. Aggiungere data e luogo di raccolta può servire a migliorare nel tempo la nostra piccola produzione: è noto, infatti, che il contenuto di principi attivi presenti in una pianta medicinale varia, a volte sensibilmente, in ragione del luogo in cui è cresciuta e del tempo in cui è stata raccolta.
Insomma, tutto lavoro sprecato. Aggiungere data e luogo di raccolta può servire a migliorare nel tempo la nostra piccola produzione: è noto, infatti, che il contenuto di principi attivi presenti in una pianta medicinale varia, a volte sensibilmente, in ragione del luogo in cui è cresciuta e del tempo in cui è stata raccolta.
Nell’arco di un certo periodo potremo perciò confrontare la maggiore o minore efficacia di una stessa pianta medicinale raccolta in luoghi e tempi diversi, potendo fare così la scelta ottimale.
Le droghe così conservate hanno una validità media di 1-2 anni, dopo vanno rinnovate. Tuttavia eventuali rimanenze possono ancora essere utilizzate per bagni alle erbe.
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Articolo tratto dal libro Erbario della Salute
L’autore, con una lunga pratica in erboristeria, conduce per mano il lettore alla scoperta delle qualità curative ed energetiche di queste nostre preziose “alleate”, illustrandone non solo l’impiego terapeutico, ma anche l’utilizzo nella difesa delle piante da appartamento e da orto, e nella cura degli animali domestici.
Per ogni singola pianta, il libro riporta una scheda dettagliata, corredata di foto e disegni, dove oltre alle indicazioni utili per facilitare il riconoscimento delle singole specie, sono illustrate le modalità e i tempi di raccolta, l’impiego e le forme di preparazione (infusi, decotti, tinture madri e oleoliti).
