Il cinehall Odeon di Firenze gremito e duecento persone che hanno dovuto rimanere fuori perchè non c’era più posto. Un grande successo il convegno “Libertà di cura: una scelta europea”, tenutosi sabato 3 giugno, organizzato da Assis con la mediapartnership di Terra Nuova.
Un cine-hall gremito (con circa 600 partecipanti) ha accolto i relatori del convegno di sabato 3 giugno a Firenze,
“Libertà di cura: una scelta europea”, con momenti di vera e propria ovazione, applausi e gente in piedi. Circa duecento persone sono rimaste fuori perché i posti erano esauriti. Un grande successo dunque, per l’iniziativa organizzata dall’associazione
Assis con la mediapartnership di
Terra Nuova, che testimonia una volta di più come i cittadini abbiamo un grande bisogno di confronto, ragionevolezza, riflessioni lucide e centrate che richiamino il rispetto dei diritti fondamentali e dell’esercizio delle libertà fondamentali di cura, di scelta, di pensiero, di coscienza. Cittadini che non si sentono affatto sudditi, ma che vogliono partecipare democraticamente alle decisioni che hanno a che fare con la loro salute e con le scelte quotidiane di vita.
I video degli interventi saranno resi disponibili a breve sui canali YouTube di Terra Nuova Edizioni e Assis.
Verrà anche realizzato un ebook che sarà presto scaricabile.
È emersa la contraddizione insita in una scienza che si erge a dogma indiscutibile, mentre il progresso delle scienza stessa e della medicina, arte che delle scienze fa uso, sono garantite proprio dal continuo confronto, dalla discussione, che fanno emergere falle ed errori per superarli, come ha spiegato la professore Roberta Lanfredini, professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Firenze. Il professor Ivan Cavicchi, docente di sociologia dell’organizzazione sanitaria alla facoltà di medicina di Tor Vergata, ha sottolineato come sia un errore e un grosso pericolo ritenere la scienza come valore assoluto di cui è depositaria soltanto un’oligarchia che si arrocca su posizioni estreme, che considera i cittadini non meritevoli di coinvolgimento e che rifiuta di calare la scienza stessa nella complessità sociale.
Il dottor
Roberto Volpi, epidemiologo e statistico sanitario, ha chiarito molto bene e con diversi esempi come la raccolta e l’interpretazione dei dati sia spesso inadeguata, contraddittoria e manipolabile. L’avvocato
Fausto Gianelli, dell’associazione nazionale
Giuristi Democratici, ha sottolineato come l’attuale decreto vaccini del governo sia un esempio di compressione e violazioni di diritti costituzionali a scapito di altro e come presenti profili di incostituzionalità. Il professor
Pier Giorgio Duca, presidente di
Medicina Democratica, ha chiarito bene quanto pesino i conflitti di interesse su tante decisioni in materia di salute, dalle quali è bandita la partecipazione democratica. Esempi di cattiva comunicazione e di manipolazione di fonti e dati sui media maistream hanno caratterizzato l’importante contributo del professor
Luca Poma, giornalista e portavoce della Campagna Giù le mani dai bambini, autore della novità editoriale
“Salviamo Gian Burrasca”.
È nata anche l’idea, lanciata a margine del convegno di dare vita a un Comitato Articolo 32, che raccolga adesioni trasversali sui temi dei diritti e delle libertà di cura e di autodeterminazione in materia di salute.
Hanno parlato del convegno:
La Repubblica (articolo scaricabile in allegato)