Nell’orto e nel giardino a giugno… i consigli di agricoltura naturale di Terra Nuova.
Conservare i profumi della primavera
Per godere appieno dei sapori e dei profumi delle erbe aromatiche, soprattutto se sono destinate allíessiccazione e alla conservazione, bisogna raccoglierle nel momento in cui le foglie sono più ricche di profumi: la melissa, la menta, la salvia si tagliano in prefioritura; il timo appena inizia la fioritura; l’origano, la maggiorana, il rosmarino e la santoreggia in piena fioritura.
Il basilico, che si consuma soprattutto fresco, si raccoglie appena inizia a fiorire, tagliandolo a 10-20 cm da terra per favorire i nuovi ricacci, prolungare il periodo di raccolta e ottenere foglie nuove più profumate.
Una buona essiccazione consente di mantenere a lungo le caratteristiche delle aromatiche. Per ottenerla, le foglie e i fusti vanno disposti in strati sottili dentro delle cassette, che poi andranno collocate in un locale buio e aerato. Possono essere sovrapposte l’una all’altra, l’importante è che siano sollevate dal pavimento, magari con una cassetta vuota o degli appoggi, per favorire la circolazione dell’aria.
Dopo l’essiccazione, le foglie devono essere separate dai fusti e possono essere conservate in sacchetti di carta chiusi, preferibilmente dopo averle lasciate per quarantotto ore in un congelatore, per devitalizzare uova di parasssiti eventualmente presenti.
Elogio della lentezza
La carota ha una germinazione lenta, che rende laborioso il controllo delle erbacce. Seminare sulla loro stessa fila piante a rapida germinazione, come il ravanello o il crescione, permette di individuare in anticipo le file in cui emergeranno le carote e di tenere a bada le infestanti prima della loro comparsa.
Crescione e ravanello possono poi essere raccolti prima che le carote inizino ad ingrossarsi.
Sostenere la produzione
Pomodori, fagioli, fagiolini, cetrioli e altri ortaggi richiedono spesso líuso di sostegni. Di solito si utilizzano canne di bambù o in plastica, da interrare ad almeno 30-35 cm di profondità. La necessità di un interramento così profondo dipende dal fatto che le canne dovranno sorreggere un peso non indifferente e saranno messe a dura prova dai temporali e dal vento.
Una maggiore stabilità si ottiene legando i sostegni fra di loro con un filo zincato e ancorandoli al terreno con dei paletti di testata. In alternativa, le canne possono essere unite a tre a tre come per costruire un tepee indiano.
Per coltivare le stesse piante sul balcone si possono usare graticci in legno o in bambù, esteticamente più gradevoli, oppure reti di plastica o di metallo zincato, di certo meno costose. Questi sostegni vanno ancorati saldamente alla parete con viti e tasselli e mantenuti alla distanza di almeno un paio di centimetri dalle pareti stesse, per consentire alla vegetazione di insinuarsi fra gli spazi e usare meglio gli appoggi.
Controllare i pidocchi
Gli afidi, conosciuti anche come pidocchi delle piante, si nutrono della linfa dei vegetali succhiandola dalle foglie. Oltre alla sottrazione della linfa causano il raccorciamento dei nodi, l’accartocciamento delle foglie, la caduta dei fiori e creano le condizioni per lo sviluppo di fumaggini.
È possibile prevenire gli attacchi di questi parassiti impiegando tempestivamente preparati a base di sostanze repellenti. Ad esempio, un
decotto di aglio, di assenzio o di tanaceto oppure un infuso di lavanda o di rabarbaro. Queste sostanze hanno un’
attività repellente, quindi vanno impiegate preventivamente, cioè prima che compaiano le colonie di afidi.
In presenza di colonie si interviene con sostanze insetticide come il sapone di Marsiglia (20 g per litro, aumentando progressivamente la dose in caso di inefficacia se si impiegano saponi liquidi) oppure prodotti a base di Beauveria bassiana, un fungo che parassitizza e uccide gli insetti.
È sempre meglio evitare, invece, l’impiego del piretro, che è attivo anche contro i nemici naturali degli afidi (coccinelle, crisope, sirfidi ecc.) che, con l’avanzare della stagione, di solito garantiscono il controllo naturale dei pidocchi.
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