Le tantissime associazioni e gli ancora più numerosi comitati che in Italia rivendicano il diritto e la libertà di scelta in materia di cura e vaccinale si sono riuniti in un coordinamento nazionale che sta organizzando azioni legali e di protesta contro il decreto legge che porta da 4 a 12 le vaccinazioni obbligatorie per poter accedere ad asili e scuole.
La riunione formale si è svolta a Roma, lunedì 22 maggio, alla presenza dell’onorevole Adriano Zaccagnini e del senatore Bartolomeo Pepe. Erano presenti numerosi rappresentanti delle principali associazioni che da anni rivendicano la libertà di scelta terapeutica anche in materia vaccinale e i comitati rappresentativi delle varie regioni che sono sorti in questi mesi. L’obiettivo è quello di creare un fronte compatto e organizzato per contrastare sia a livello legale che di mobilitazione pubblica
il provvedimento del governo.
«Si è svolta una riunione di referenti regionali e nazionali delle associazioni e dei comitati per la libertà di scelta riguardo l’offerta vaccinale – scrive l’on. Zaccagnini su
Facebook – Abbiamo concordato contenuti e proposte che divulgheremo nei prossimi giorni e stabilito le date di alcune iniziative e manifestazioni per contrastare il decreto che introduce l’obbligatorietà per 12 vaccini e sanzioni pesantissime che ledono diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione e dalla Convenzione di Oviedo. Le date fornite per le mobilitazioni sono quella di sabato 3 giugno. allorché saranno previste iniziative in tutte le piazze d’Italia liberamente indette da comitati e associazioni;
domenica 11 giugno (anziché sabato 10 come inizialmente era stato ipotizzato) una manifestazione nazionale e presidio permanente sotto il ministero della Salute a Roma per la quale il coordinamento invita i partecipanti a portare la tenda per rimanere accampati; sabato 8 luglio manifestazione nazionale a Pesaro».
Il 3 giugno a Firenze si terrà inoltre il convegno “Libertà di cura: una scelta europea”, a ingresso libero. QUI TUTTE LE INFO
«Il Coordinamento ha formulato inoltre alcune azioni di tipo legale e di divulgazione informativa su cosa sta succedendo e su come muoversi – aggiunge Zaccagnini – Vi preghiamo di creare il massimo contatto con le persone dei vostri territori, comunità, scuole, luoghi di lavoro e diffondere le informazioni che veicoleremo attraverso volantini e i social media. Tutte le persone di buona volontà che non intendono sottostare passivamente all’imposizione autoritaria di questo decreto legge, che richiedono vaccini sicuri e corretta informazione riguardo i rischi, che chiedono una seria vaccinovigilanza attiva, che si rendono conto che oggi il principio coercitivo passa coi vaccini e domani sarà imposto anche per altro con fortissime limitazioni della libertà personale, tutte queste persone sono responsabili affinché si attivi una campagna informativa e politica nel paese. Attivarsi oggi vuol dire creare i presupposti affinché un domani possa essere riconquistata la libertà di scelta che vogliono toglierci. Vogliono togliere la possibilità di decidere in scienza e coscienza ai medici, rendendoli dei passacarte burocratici, vorrebbero togliere il supporto medico autonomo da vincoli e sanzioni in materia di vaccini a tutti i cittadini, senza peraltro alcuna emergenza in corso».
Zaccagnini denuncia poi il fatto che dal 2013 (ultima diffusione dei dati), l’Agenzia Italiana del Farmaco non fornisce più i dati sulla vaccinovigilanza. «Dopo il primo incontro dell’8 maggio, oggi pomeriggio (23 maggio, nda) i vertici di Aifa, il presidente Vella e il dg Melazzini, hanno voluto ribadire, in un odierno incontro di circa un’ora, l’impossibilità di poter fornire i dati finali delle segnalazioni delle reazioni avverse per motivi tecnici e di poterli rendere pubblici solo verso la metà di giugno – spiega l’onorevole Zaccagnini – Ne prendiamo atto, ma di certo ci riteniamo ampiamente insoddisfatti, in quanto questi dati non sono disponibili ne’ per i parlamentari, ne’ per il governo, compreso il ministero della Salute, che quindi ha proposto l’estensione delle vaccinazioni obbligatorie e compresso la libera autodeterminazione nelle scelte terapeutiche senza avere un quadro completo della situazione. È grave che i dati non siano disponibili, anche per il fatto che la presentazione di questi sarebbe possibile grazie ad un semplice lavoro informatico di qualche ora, essendo questi dati catalogati in semplici file Excel. È intollerabile che decisioni importanti come il decreto legge sui vaccini vengano prese senza elementi fondamentali per comprendere l’incidenza delle potenziali reazioni avverse.”
Intanto nelle Marche, come spiega l’Ansa, il Consiglio regionale ha rinviato l’esame della pdl sull’obbligo vaccinale per l’accesso agli asili nido firmata da Pd e Popolari Marche-Udc. A chiedere il rinvio il presidente della Commissione Sanità Fabrizio Volpini (Pd): “il recente via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto sull’obbligatorietà, dal primo settembre, delle vaccinazioni fino a sei anni rende necessaria una rivisitazione in Commissione della pdl regionale per tutti gli adeguamenti del caso. Tra l’altro il contenuto del decreto al momento lo conosciamo solo da notizie di stampa, ci sono i due mesi per la conversione in legge per approfondire l’argomento”. Fuori dall’aula un presidio dei gruppi Genitori per la Vita. “Non chiamateci ‘no vax’, non chiamateci anti vaccini – ha detto il presidente Sauro Scarpeccio – noi abbiamo vaccinato i figli, purtroppo sono venute fuori delle problematiche, abbiamo cercato di capire cosa era successo, ma siamo stati un po’ messi da parte, perché era meglio non fa scoprire certe cose”.