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Il viaggio ancestrale di padre e figlio nel Messico incontaminato

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Un viaggio ancestrale nella natura incontaminata alla ricerca non solo di sé stessi ma della vera essenza della vita: è il film “Alamar” di Pedro Gonzalez-Rubio in uscita nelle sale italiane con una distribuzione “dal basso”.
In un atollo dal mare incontaminato vive un vecchio pescatore. Si chiama Matraca ed esercita la pesca con metodi antichi nel Banco Chinchorro, un’estesa barriera corallina nei mari del Messico. Inizia così il film “Alamar” di Pedro Gonzalez-Rubio, che sarà proiettato in varie sale cinematografiche in Italia “dal basso”, grazie agli sforzi diretti di chi l’ha diretto e prodotto.
La storia è suggestiva. Un giorno il figlio di Matraca, Jorge, raggiunge il padre con il nipotino, Natan, nella sua piccola palafitta. Natan ha cinque anni e vive a Roma con sua mamma, Roberta. Prima che il piccolo inizi ad andare a scuola, Jorge vuole fargli conoscere il suo mondo. Giunti a Banco Chinchorro, Natan e Jorge accompagnano ogni giorno il nonno a pescare. Natan scopre una profonda connessione con la natura, imparando a perlustrare l’affascinante mondo che si cela sotto la superficie marina. Fa anche amicizia con un uccello marino, che chiama Blanquita. Quando Blanquita un giorno scompare Natan capisce che è giunto il momento di salutarsi. Ma quel che ha imparato in mare in questo viaggio ancestrale rimarrà con lui per sempre.
«Da giovane ho viaggiato molto in Messico e nei Caraibi e di quei posti ricordo le strade sterrate circondate da una giungla fittissima e attraversate da granchi e iguana, e ricordo ancora tutte le sfumature dei pesci che nuotavano nell’acqua proprio al di sotto del molo – spiega il regista – Sei anni prima di girare Alamar mi ero trasferito a Playa del Carmen, forse guidato dai miei ricordi d’infanzia. Molte cose erano cambiate, quello che un tempo era un villaggio di pescatori ora era divenuto l’epicentro della più veloce crescita urbana in Messico. Di fronte allo sviluppo di quest’area orientata al turismo, sono stato testimone della mancanza di consapevolezza ambientale, della distruzione di un’estesa barriera corallina per far posto alle navi da crociera, della costruzione di hotel di catena che devastano la costa, inquinando il mare con gli scarichi e minacciando l’intero ecosistema, condannando molte specie a un futuro segnato. Banco Chinchorro, il luogo dove principalmente si svolge il film, è stato dichiarato Riserva Naturale della Biosfera nel 1996 dall’UNESCO e si stanno facendo sforzi seri per farlo diventare Patrimonio dell’Umanità. È la casa di migliaia di specie diverse ed è la più grande barriera corallina nel nostro Paese».
«Attraverso una storia basata sulla relazione tra l’uomo e l’ambiente a Chinchorro, volevo restituire il mio amore per questa regione e l’ammirazione e il rispetto che nutro per le vite dei suoi pescatori. Non volevo avere un approccio distante e intellettuale, in questo film. Volevo raggiungere un’esperienza visiva che potesse suggerire empatia con i personaggi. Mentre conducevo le ricerche, stavo lavorando su una storia basata sulla relazione tra padre e figlio. Alamar è stato ispirato dalla semplicità dell’essere felici. Le attività quotidiane a Banco Chinchorro e l’interazione con Matraca, il vecchio pescatore, costituivano il perfetto tipo di esperienza perché Natan potesse apprendere una forma ancestrale di interazione uomo-natura. È un bambino che si muove tra i due mondi, quello di una vita semplice e sobria quando sta con il padre, quello di una società urbana quando è con la mamma. Non è che una realtà sia migliore dell’altra, sono semplicemente diverse e il bambino riesce ad essere se stesso in entrambe, libero da qualunque pregiudizio. Ho cercato di guardare dal punto di vista del bambino, per dar forma a un sentimento puro in ogni senso. L’ambiente abbracciava i personaggi in maniera naturale, come se gli appartenessero, senza tempo. Ma l’idea di impermanenza è presente nella realtà dei personaggi fin dal primo momento, e fino all’ultimo fotogramma. La scelta del padre è quella di tornare alle sue origini per insegnare a suo figlio i veri valori della vita».
Pedro Gonzalez-Rubio
Pedro González-Rubio è un regista di origini messicane nato a Bruxelles. Ha iniziato il suo percorso nelle arti visive  all’età di 16 anni mentre viveva a Nuova Delhi. Ha studiato Comunicazione in Messico e successivamente ha frequentato la London Film School. Ha lavorato come Direttore della fotografia nel film BORN WITHOUT (2007) di Eva Norvind. Il suo primo lungometraggio, il documentario TORO NEGRO (2005, coregista insieme a Carlos Armelia), viene premiato con numerosi riconoscimenti tra cui l’Horizontes Award come Miglior Film Latino-Americano al San Sebastian Film Festival. ALAMAR segna una svolta nella sua poetica, con una ricerca espressiva che si muove tra realtà e finzione. I suoi ultimi lavori, INORI e ICAROS, sono stati selezionati in numerosi Festival. Inori ha vinto il Pardo d’Oro a Locarno nella sezione Cineasti del Presente.
L’ambiente naturale
La riserva della biosfera del Banco Chinchorro è situata nel Mar dei Caraibi. La riserva è separata dalla costa da un braccio di mare di 35 chilometri, con una fossa oceanica che corre a 1000 metri di profondità. Per raggiungere Banco Chinchorro da Mahahual, il villaggio più vicino, occorrono quasi 3 ore in barca, fatto che ha contribuito a mantenere questo luogo come una delle zone piú cristalline e incontaminate dei Caraibi.

Banco Chinchorro è un atollo corallino e Riserva della Biosfera situata nel Mar dei Caraibi a circa 35 chilometri dalle spiagge dove per primo troviamo il villaggio di pescatori di Mahahual (nel comune di Othon P. Blanco, stato del Quintana Roo, Mexico). La riserva è separata dalla costa da una fossa oceanica che corre a 1000 metri di profondità.La riserva naturale di Banco Chinchorro copre un’area di 144,360 ettari, di cui lo 0.4% è composto da terra ferma. La riserva è divisa in tra aree principali per un totale di 4,587 ettari ed è circondata da una barriera corallina che si estende per più di 139,773 ettari. L’atollo è circondato dal mare e nei dintorni troviamo tre piccole isole rocciose: Lobos, Centro e Norte. L’ecosistema che caratterizza Banco Chinchorro è unico in tutto il Messico ed è estremamente complesso. La barriera corallina ospita un gran numero di specie marine e delicati ecosistemi. Questa varietà è data dalla peculiare topografia sottomarina che caratterizza l’atollo e dal suo orientamento geografico caratterizzato da correnti costiere, maree e moti ondosi. Si tratta di ecosistemi di grande valore ecologico ed economico, come barriere coralline, praterie marine, arbusti e spiagge sabbiose. Inoltre, Banco Chinchorro ospita una particolare specie di larva molto rara e di grande valore.
Secondo numerose ricerche, l’atollo ospita all’incirca 778 specie, di cui il 58% è composto da fauna marina, il 14% da fauna terrestre, il 18% da flora marina e il 10% da flora terrestre. Per quando riguarda la vita marina dell’atollo, sono presenti ben 95 specie di coralli tra cui hexacorallias, octocorallias e hydrozoans. Proprio la presenza di questi coralli contribuisce in modo significativo alle creazione di un ambiente naturale eterogeneo complesso e diversificato che favorisce gli scambi tra i diversi livelli della catena alimentare.
La pesca è stata per più di 40 anni una delle attività più importanti a livello economico per la riserva di Banco Chinchorro, ed è un’attività soggetta a regolamentazioni per mantenere integro l’equilibrio della riserva stessa. Gli unici ad avere accesso libero alla Riserva sono proprio i pescatori, che durante la stagione di pesca si insediano nel villaggio su palafitte a Cayo Centro, dove si trova anche la stazione scientifica della CONANP, gestore della biosfera.
Colectividad Razonatura
Colectividad Razonatura A.C. è un’organizzazione messicana che da oltre 10 anni si occupa di vari temi legati alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo sociale attraverso programmi di intervento territoriale che coinvolgono comunità, centri di ricerca e istituzioni. I suoi programmi promuovono la partecipazione sociale e la proprietà collettiva delle risorse naturali, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e incrementare la biodiversità. Razonatura, in particolare, ha guidato il progetto sulla pesca sostenibile dell’aragosta spinosa dei Caraibi nelle Riserve di Banco Chichorro e Sian Ka’an, che è diventato un modello virtuoso di gestione di risorse naturali e comunitarie riconosciuto in tutto il Messico e a livello internazionale. Il progetto promuove l’integrazione tra produttori per proteggere le risorse marine secondo la filosofia di Slow Food. Attualmente Razonatura è responsabile in Messico del Progetto Slow Fish Caribe, che continua il lavoro di supporto alle comunità costiere e ai soci delle cooperative di pesca che hanno la concessione per operare a Banco Chinchorro, in gran misura provenienti da territori di cultura Maya nell’entroterra della Penisola dello Yucatan. I pescatori sono dediti alla pesca artigianale dell’aragosta del Caribe, una delle risorse più importanti nel sistema corallino mesoamericano.
Qui il trailer

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