Abitazioni poco areate o troppo umide sono i luoghi ideali dove si formano muffe o macchie di umido, per eliminarle ed evitare che si riformino esistono diversi rimedi, non tutti rispettosi dell’ambiente, Terra Nuova vi propone una soluzione naturale facile da realizzare e applicare.
Ambienti caldo umidi e scarsa ventilazione sono le condizioni ideali per il moltiplicarsi delle muffe, colonie di funghi pluricellulari, facilmente riconoscibili a occhio nudo per il tipico colore e odore pungente.
Le macchie di umidità e di muffa vanno trattate ed eliminate adeguatamente poiché possono scatenare allergie, asma e altre patologie respiratorie, attraverso la diffusione di spore e sostanze tossiche volatili (una tra queste produce il tipico odore di muffa).
Un’ottima alternativa ecologica ai prodotti antimuffa a base di ipoclorito di sodio (candeggina) è rappresentata da una soluzione concentrata di perossido di idrogeno (acqua ossigenata) da realizzare in casa e da spruzzare direttamente sul muro o sul soffitto. Si parte da una soluzione a 130 volumi di acqua ossigenata (attenzione: quella che si utilizza per disinfettare le ferite è a 10 volumi) e si diluisce in acqua fino ad arrivare alla concentrazione
di 40 volumi. L’acqua ossigenata a 130 volumi si trova facilmente nelle ferramenta e nei brico, perché si utilizza anche per sbiancare il legno; nel manipolarla è necessario indossare guanti, mascherina e lavorare in un ambiente areato. Di seguito, la ricetta per realizzare in casa un efficace spray antimuffa.
Ingredienti:
• 500 g di acqua demineralizzata
• 100 g di acqua ossigenata a 130 volumi
• 1 cucchiaino di acido citrico.
Come procedere
Miscelare i singoli ingredienti e versarli in uno spruzzino. Applicare sulla muffa e lasciare agire qualche minuto o comunque fino a quando il muro non diventa bianco.
Se necessario, ripetere l’operazione. Lo spray è efficace nell’eliminare la muffa, ma non è in grado di sconfiggerla per sempre se permangono le condizioni per il suo proliferare. Le muffe, infatti, producono spore che rimangono nell’ambiente e che possono formare nuove colonie se non si risolve alla base la causa che ne ha determinato la presenza, ovvero un ambiente caldo-umido.