Vai al contenuto della pagina

Gas is in the air

homepage h2

Terra Nuova Edizioni, insieme all’Ecologist Italiano, lancia una campagna per contenere e ridurre il traffico aereo e promuovere una strategia che comprenda mobilitazioni su più livelli, dai comportamenti e scelte personali all’azione collettiva e, non ultime, le decisioni politiche in materia di mobilità. Ecco cosa possiamo fare.
Conosci il vero costo del low cost? L’impatto economico e ambientale della costruzione di nuovi aeroporti? I rischi effettivi sulla nostra salute e sui già precari equilibri climatici del nostro paese?
Abbiamo raccolto studi e di riflessioni sull’impatto del traffico aereo, che presenta diverse criticità. Abbiamo voluto svelare i retroscena dei voli a basso costo dimostrando che le nostre scelte, insieme a quelle di chi ricopre ruoli istituzionali, sono determinanti. Il cielo e la terra sono beni comuni di cui dobbiamo prenderci cura.
Lo scorso 29 ottobre, l’Associazione italiana medici per l’ambiente ( Isde Italia) ha promosso la prima giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo. Ed è in collaborazione con Isde che Terra Nuova promuove la campagna di sensibilizzazione sull’impatto dei viaggi aerei.
Tutte le relazioni scientifiche hanno mostrato in maniera rigorosa e documentata gli impatti climatici, ambientali e sanitari del trasporto aereo e hanno evidenziato la necessità di predisporre interventi, azioni e politiche regionali, nazionali e internazionali che prevedano una rapida quanto concreta razionalizzazione e riduzione del trasporto aereo, da inserire da subito anche tra i provvedimenti per il miglioramento della qualità dell’aria nelle città. Questo sottolinea anche la necessità di non consentire la realizzazione di nuovi aeroporti nel territorio italiano e di respingere i progetti di ampliamento di quelli già esistenti. Altrettanto urgente è la definizione di un piano nazionale della mobilità che riduca il traffico su gomma e che incentivi l’elettromobilità, il telelavoro, le videoconferenze, il trasporto su rotaia, sempre nel rispetto delle peculiarità dei territori e dei diritti delle popolazioni interessate, e che abbia il clima, la tutela dell’ambiente e della salute come elementi cardine, prevalenti su ogni altro tipo di interesse. Terra Nuova Edizioni, insieme a Isde Italia e all’Ecologist italiano, si fa quindi promotrice di una campagna nazionale rivolta ai cittadini e alle istituzioni affinché si realizzi una concreta riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo per tutelare l’ambiente, la salute e contrastare i cambiamenti climatici.
Se vuoi diffondere il numero di maggio di Terra Nuova per sensibilizzare chi conosci sull’argomento, puoi acquistare a prezzo agevolato la rivista ordinandone un numero di copie superiore a 6. Per informazioni scrivi a  distribuzione@aamterranuova.it
Se vuoi richiedere copie aggiuntive gratuite della locandina Gas is in the air, puoi scrivere sempre a  distribuzione@aamterranuova.it
Il vero rischio non è quello di cadere
Volare fa paura. Ma se a terrorizzarci è l’idea di cadere non abbiamo ancora capito qual è il rischio più serio. Secondo i ricercatori del Mit (Massachusetts institute of technology) abbiamo molte più probabilità di morire per l’inquinamento causato dal traffico aereo, che di precipitare nel vuoto. La proporzione è di 10 a 1. Se negli ultimi anni gli incidenti aerei hanno ucciso circa mille persone l’anno, le emissioni inquinanti provocano circa diecimila vittime.
Il traffico aereo è responsabile per circa il 5% del riscaldamento su scala planetaria e un dato preoccupante è che le emissioni di gas serra e di particolato previste sono in forte aumento. Solo negli ultimi venti anni sono raddoppiate.
Da tempo facciamo sacrosante battaglie per limitare l’uso delle automobili o per indurre le case automobilistiche a contenere le emissioni inquinanti. Ma uno sforzo simile non è mai stato adottato per gli aeroplani. Perché? Forse gli aerei sono troppo lontani dal nostro vi- vere quotidiano, rappresentano quell’ideale di libertà irrinunciabile sotto il cui altare sacrificheremmo ogni cosa?
La realtà è che le turbine a reazione dei velivoli alimentate a cherosene, carburante petrolifero simile al gasolio composto da diversi tipi di idrocarburi, poiché sono del tutto prive di dispositivi assimilabili ai catalizzatori e ai filtri anti-particolato, oltre a pro- durre gas serra emettono quantitativi enormi di: idrocarburi (HC), ossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), particolato (PM), anidride carbonica (CO2), composti organici volatili e semivolatili (COV). Oltre a questi, c’è anche una sottocategoria di COV, identificati in letteratura tramite la terminologia «gas-phase hazardous air pollutants» (HAPs, «pericolosi inquinanti aerei di tipo gassoso»), tenuta in particolare considerazione sia in termini di emissione potenziale sia di tossicità: ne fanno parte acroleina, formaldeide, 1,3 butadiene, naftalene, benzene, acetaldeide, toluene, xilene e propanale.
Le emissioni prodotte dai motori degli aerei devono essere conformi ai limiti stabiliti a livello inter- nazionale solo per alcune delle so- stanze prodotte dalla combustione (NOx, CO, COV). Al contrario di quello che avviene per le automobili, non esistono ancora limiti per il particolato, mentre alcune categori di velivoli sono assolutamente esenti da valori soglia. Sono gli aerei «turboprop», a pistone, gli elicotteri o i jet privati di dimensioni ridotte.
Nel 2016 l’Organizzazione internazionale per l’aviazione civile (Icao) ha raggiunto un accordo su nuovi standard di emissioni di CO2, una sorta di blanda regolamentazione sulle emissioni dei jet, che entrerà a regime dal 2020 per gli aerei di nuova costruzione. I modelli più vecchi, invece, avranno tempo per adattarsi tra il 2023 e il 2028.
Le emissioni di inquinanti da trasporto aereo dipendono dal numero di movimenti aerei giornalieri, dal tipo di motori, dal peso degli aeromobili e dal tragitto, e la loro dispersione dipende da una serie di variabili meteorologiche, a cominciare dalla presenza dei venti, dalla loro forza e direzione. Sono generalmente simili per composizione a quelle generate dalla combustione di altri carburanti fossili, ma contribuiscono fortemente all’effetto serra perché sono rilasciate direttamente nell’atmosfera, nella parte più alta della troposfera, e in quella più bassa della stratosfera, e per questo risultano ancora più dannose per il clima. In generale, a bassa quota la combustione avviene con minore efficienza e le percentuali delle emissioni di CO e UHCs (Unburned hydrocarbons, idrocarburi incombusti) sono più elevate. Queste emissioni, costituite da gas e polveri, alterano la concentrazione dei gas serra naturali, a cominciare dall’anidride carbonica (CO2), l’ozono (O3) e il metano (CH4); non solo: innescano anche la formazione di scie di condensazione e aumentano gli addensamenti di nubi contribuendo fortemente, anche in questa maniera, al surriscaldamento climatico.
L’inquinamento vicino agli aeroporti
Gli aeroporti sono dei crocevia internazionali dove si concentrano maggiormente le sostanze inquinanti degli aerei, con un impatto significativo sull’ambiente e sulle condizioni di salute dei lavoratori aeroportuali e della popolazione residente nelle zone circostanti.
Low cost ad alto impatto
Secondo le previsioni, i voli aerei aumenteranno in modo esponenziale da qui al 2050. Si tratta di una previsione piuttosto facile da pronosticare, che segue una convinzione piuttosto diffusa: viaggiare in aereo oggi conviene. La filosofia del low cost, che sembra ispirata da intenti democratici, in realtà è frutto di un sistema ben architettato che avvantaggia le grandi corporazioni finanziarie. Una strategia di cui è complice la politica internazionale                                  
Di seguito le principali azioni da intraprendere per raggiungere l’obiettivo:

1. Per i nostri viaggi scegliamo il trasporto su rotaia e la mobilità dolce.
Reclamiamo il diritto ai viaggi internazionali su rotaia in Europa, come alternativa praticabile all’aereo. Cominciamo ad impegnarci singolarmente e in gruppo, scegliendo mete di viaggio raggiungibili con mezzi più ecologici, come il treno, automezzi elettrici o a metano, in modalità car sharing e car pooling.
– Scrivi a Ferrovie dello Stato spa, piazza della Croce Rossa 1, 00161 Roma
– Se devi fare un viaggio, scegli un operatore che ti garantisca la sostenibilità degli spostamenti, fai domande, chiedi documentazione
– Se devi decidere la meta, fallo sulla base dei mezzi di trasporto meno impattanti che ti consentono di raggiungerla
2. Chiediamo l’introduzione di una tassazione congrua sul carburante degli aeroplani, in base all’inquinamento prodotto.
Se si rimuovono i vantaggi fiscali concessi al settore aeronautico, la domanda di servizi aerei si ridurrebbe in maniera significativa e i costruttori punterebbero a un più rapido efficientamento dei veivoli. Non vogliamo più finanziare le compagnie aeree con i nostri soldi!
– Scrivi al Ministero dei Trasporti, all’attenzione del ministro, piazzale Porta Pia 1, 00198 Roma
– Sollecita i membri delle Commissioni competenti di Camera e Senato ad occuparsi di questa questione e a portarla in aula. Tutti i nomi e i contatti li trovi qui: Commissione Trasporti Camera e Commissione Territorio Senato
3. Fermiamo la costruzione di nuovi aeroporti e l’espansione di quelli attuali.
In tutta Italia sono attivi diversi comitati che si oppongono all’espansione degli aeroporti, richiedono di limitare i voli notturni ed esigono maggiori misure di sicurezza e di tutela per tutti gli abitanti delle zone limitrofe, con l’adozione di centraline di controllo sugli agenti inquinanti e sull’impatto acustico. Puoi partecipare attivamente anche tu alla loro azione di denuncia e protesta.
– Cerca e contatta nella tua zona l’eventuale comitato di cittadini o l’associazione ambientalista che si sta battendo per evitare la costruzione o l’ampliamento degli aeroporti e affiancali nella mobilitazione
4. Facciamo pressione sulla politica per l’adozione di un piano della mobilità sostenibile.
Richiediamo una pianificazione strategica dei trasporti più oculata alla luce dei dati scientifici e degli impegni concreti contro il surriscaldamento climatico. In particolare chiediamo che si incentivi, in ordine di precedenza: il trasporto su rotaia; il trasporto pubblico e semi-pubblico elettrico o a zero emissioni; il trasporto privato elettrico e a zero emissioni.
– Sollecita su questi temi i consiglieri comunali di riferimento, scrivi all’assessorato ai trasporti della tua Regione, riunisciti con altri cittadini e organizza incontri di sensibilizzazione per discutere dell’argomento
– Sollecita i membri delle Commissioni competenti di Camera e Senato ad occuparsi di questa questione e a portarla in aula. Tutti i nomi e i contatti li trovi qui: Commissione Trasporti Camera e Commissione Territorio Senato

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!