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Brasile: medicine non convenzionali nella politica di salute pubblica

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Il Brasile ha adottato a fine marzo un provvedimento con il quale integra le medicine non convenzionali nelle politiche di salute pubblica.
Con un ampio riconoscimento dei loro effetti e impatti positivi sulla salute pubblica, il ministero della salute brasiliano ha integrato ulteriori approcci terapeutici non convenzionali nel sistema di salute pubblica: Arteterapia, Ayurveda, Biodanza, Danza Circolare, Meditazione, Musicoterapia, Naturopatia, Osteopatia, Chiropratica, Riflessologia, Reiki, Shantala, Terapia Comunitaria Integrativa e Yoga. L’omeopatia era stata integrata e convogliata nell’ambito del sistema sanitario brasiliano già negli anni ’80.
Riportiamo la traduzione del provvedimento integrale, a cura di Margarita Maria Pabon Molina, che ringraziamo.
MINISTERO DI SALUTE GABINETTO DEL MINISTRO
ORDINANZA No. 849 DEL 27 MARZO 2017
MINISTERO DI SALUTE
GABINETTO DEL MINISTRO
DOU del 28/03/2017 (No 60, sezione 1, pag. 68)
Include Arteterapia, Ayurveda, Biodanza, Danza Circolare, Meditazione, Musicoterapia, Naturopatia, Osteopatia, Chiropratica, Riflessologia, Reiki, Shantala, Terapia Comunitaria Integrativa e Yoga nella Politica Nazionale di Pratiche Integrative e Complementari.
il Ministro della Salute dello Stato, nell’esercizio dei poteri conferiti dal comma II del paragrafo unico dell’art. 87 della Costituzione, e
considerando le disposizioni del comma II del articolo 198 della Costituzione Federale, che dispone le linee guida sull’integralità dell’attenzione del SUS;
considerando la legge n°8.080, del 19 settembre 1990, che stabilisce le condizioni per la promozione, protezione, e recupero della salute, l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi e di altre provvidenze;
considerando il decreto n°7.508, del 28 giugno 2011, che regolamenta la legge n°8.080, del 1990, per disporre sull’organizzazione del Sistema Unico Sanitario (SUS), la pianificazione della salute, l’assistenza sanitaria e l’articolazione interfederativa;
considerando l’ordinanza n° 971/GM/MS del 3 maggio 2006, che approva la Politica Nazionale di Pratiche Integrative e Complementari (PNPIC) nel Sistema Unico Sanitario.
considerando l’ordinanza n° 2.488/GM/MS, del 21 ottobre 2011, che approva la Politica Nazionale di Attenzione di Base, istituendo la revisione delle linee guida e degli standard per l’organizzazione dell’Attenzione di Base, per la Strategia di Salute di Famiglia (ESF) e il Programma di Agenti Comunitari di Salute (PACS);
considerando l’ordinanza n° 2.446/GM/MS, dell’ 11 novembre 2014 che ridefinisce la Politica Nazionale di Promozione della Salute (PNPS) che ha due obiettivi specifici: valorizzare il sapere popolare e tradizionale e le pratiche integrative e complementari;
considerando l’ordinanza n° 2.761/GM/MS, del 19 novembre 2013, che istituisce la Politica Nazionale di Educazione Popolare in Salute nell’ambito del Sistema Unico Sanitario (PNEPS-SUS);
considerando che l’Organizzazione Mondiale e della Salute (OMS) auspica il riconoscimento e l’incorporazione delle Medicine Tradizionali e Complementari nei sistemi sanitari nazionali, denominate dal Ministero di Salute del Brasile “Pratiche Integrative e Complementari”; e considerando che le varie categorie professionali sanitarie del Paese riconoscono le pratiche integrative e complementari come approccio di cura e che Stati, Distretto Federale e Municipi hanno già istituito nelle loro reti sanitarie le pratiche da inserire, risolve:
Art. 1°- Include nella Politica Nazionale di Pratiche Integrative e Complementari (PNPIC), istituita per ordinanza n° 971/GM/MS, del 3 maggio 2006, pubblicata nel Diario Oficial da Uniao n° 84, del 4 maggio 2006, sezione 1, pag 20, le seguenti pratiche: Arteterapia, Ayurveda, Biodanza, Danza Circolare, Meditazione, Musicoterapia, Naturopatia, Osteopatia, Chiropratica, Riflessologia, Reiki, Shantala, Terapia Comunitaria Integrativa e Yoga fornite in allegato alla presente ordinanza.
Art. 2°- Definisce che le pratiche citate in questa ordinanza soddisfano le linee guida della Politica Nazionale di Pratiche Integrative e Complementari nello SUS.
Art. 3°- Questa ordinanza entra in vigore nella data della sua pubblicazione.
RICARDO BARROS
ALLEGATO
INTRODUZIONE
La Politica Nazionale di Pratiche Integrative e Complementari (PNPIC), istituita per ordinanza 971 GM/MS del 3 maggio 2006, traccia linee guida per la Medicina Tradizionale Cinese/Agopuntura, Omeopatia, Piante Medicinali e Fitoterapia, Medicina Antroposofica e Termalismo Sociale/Crenoterapia nell’ambito del Sistema Unico di Salute.
Le Medicine Tradizionali e Complementari consistono in approcci di cura e risorse terapeutiche sviluppate che possiedono un importante ruolo nella salute globale. L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) incentiva e rafforza l’inserimento, riconoscimento e regolamentazione di queste pratiche, dei loro prodotti e dei loro operatori nei Sistemi Sanitari Nazionali.
Con questo scopo ha aggiornato le sue linee guida nel documento “Strategia OMS per le Medicine Tradizionali 2014-2023”.
La PNPIC definisce le responsabilità istituzionali per l’introduzione e l’implementazione delle Pratiche Integrative e Complementari (PICS) e guida Stati, Distretto Federale e Municipi nell’istituzione della propria normativa portando al Sistema Unico Sanitario (SUS) pratiche che soddisfino le necessità regionali.
10 anni di Politica hanno portato progressi significativi per la qualificazione di accesso alla Rete di Attenzione Sanitaria, con più di 5.000 stabilimenti che offrono PICS. Il secondo ciclo del Programma Nazionale di miglioria di accesso e qualità dell’Attenzione Basica (PMAQ), valutò più di 30 mila squadre di attenzione basica nel territorio nazionale e dimostrò che le 14 pratiche che saranno incluse con questa ordinanza sono già presenti nei servizi sanitari di tutto il Paese.
Questa ordinanza, quindi, rispetta le linee guida dell’OMS e si propone di andare avanti nell’istituzionalizzazione delle PICS nell’ambito del SUS.
DESCRIZIONE
ARTETERAPIA
E’ una pratica che utilizza l’arte come base del processo terapeutico. Fa uso di diverse tecniche espressive come pittura, disegno, suoni, modellismo, collage, mimica, tessitura, espressione corporale, scultura, tra altre. Può essere realizzata in forma individuale o in gruppo. Si basa sul principio che il processo creativo è terapeutico e migliora la qualità della vita.
L’Arteterapia stimola l’espressione creativa, aiuta lo sviluppo motorio, il ragionamento e il rapporto affettivo.
Attraverso l’arte si promuove la risoluzione dei conflitti, la riorganizzazione delle proprie percezioni, ampliando la percezione di se stessi e del mondo. L’arte è usata nella cura della salute di persone di tutte le età. Attraverso l’arte è possibile trattare in modo più armonico stress e esperienze traumatiche.
AYURVEDA
Considerato uno degli approcci di cura più antichi al mondo, è nato in India tra il 2000 e il 1000 aC. Attraverso l’osservazione, l’esperienza e l’uso delle risorse naturali è stato sviluppato un sistema unico di cura della salute.
Ayurveda significa Scienza o Conoscenza della Vita. Questa conoscenza strutturata raccoglie i principi relativi alla salute del corpo fisico in continuo collegamento con i campi energetico, mentale e spirituale.
L’OMS descrive succintamente l’Ayurveda, riconoscendo il suo utilizzo per prevenire e curare le malattie, non solo come sistema terapeutico ma anche come stile di vita.
Nell’Ayurveda la diagnosi tiene in considerazione i tessuti corporei colpiti, gli umori, il luogo in cui è localizzato il dolore, forza e vitalità, routine quotidiana, abitudini alimentari, gravità delle condizioni cliniche, digestione, dati anagrafici, situazione sociale, economica e ambientale della persona. Essa ritiene che la malattia comincia molto prima che sia percepita nel corpo, aumentando l’importanza del ruolo preventivo di questo sistema terapeutico, permettendo di adottare misure appropriate ed efficaci in anticipo.
I trattamenti Ayurvedici tengono conto della unicità di ogni persona, secondo il dosha (umori biologici) dell’individuo. Così, ogni trattamento è progettato individualmente. Sono utilizzate le tecniche di rilassamento, massaggi, erbe, minerali, posture del corpo (asana), pranayama (tecniche di respirazione), mudra (posizioni ed esercizi) e la cura della dieta.
La teoria dei tre dosha (Tridosha) è il principio che disciplina l’intervento terapeutico dell’Ayurveda. Le caratteristiche dei doshas può essere considerato un ponte tra le caratteristiche emotive e fisiologiche. Ogni dosha è legato a un sottile essenza: Vata, l’energia vitale; Pitta il fuoco essenziale; e Kapha è associato con energia mentale.
L’approccio terapeutico di base è quella dell’auto-cura.
BIODANZA
Si tratta di una pratica olistica ispirata alle origini più primitive della danza, che cerca di ripristinare le connessioni dell’uomo stesso, con gli altri e con l’ambiente, a partire dal nucleo emotivo e dalla pratica collettiva.
Si presenta come un sistema di integrazione umana, di rinnovamento organico, di integrazione psicofisica, la riabilitazione emotiva e riapprendimento delle funzioni originali della vita. La sua metodologia esperienziale favorisce una dinamica di azione che agisce nel corpo potenziando il ruolo dell’individuo nella propria guarigione.
Il rapporto con la natura, la partecipazione sociale e la pratica in gruppo occupano un posto di rilievo nella cura della salute.
Si tratta di un processo altamente integrativo, la cui metodologia è quella di indurre esperienze collettive integrative, in un ambiente arricchito di stimoli selezionati, quali musica, canzoni, esercizi e dinamiche generatrici di esperienze che stimolano la plasticità neuronale e la creazione di nuove reti sinaptiche. In questo senso, appare come un sistema di accelerazione di processi integrativi esistenziali: psicologico, neurologico, endocrino e immunitario (PNEI), producendo effetti sulla salute come l’attivazione dell’intero corpo e la generazione di processi adattivi e integrativi attraverso l’ottimizzazione dell’omeostasi del corpo.
DANZA CIRCOLARE
Le Danze Circolari Sacre o Danze del Popolo, o semplicemente la Danza Circolare è una pratica di danza in cerchio, tradizionale e contemporanea, provenienti da culture diverse che promuove l’apprendimento e l’interconnessione armoniosa tra i partecipanti. Gli individui danzano insieme in cerchio e gradualmente cominciano a interiorizzare le mosse, liberando la mente, il cuore, corpo e spirito. Attraverso il ritmo, melodia e movimenti delicati e profondi dei membri ruote sono incoraggiati a rispettare, accettare e onorare le diversità.
L’obiettivo principale della danza circolare non è la tecnica, ma il senso di unità di gruppo, lo spirito di comunità che si genera dal momento in cui tutti, mano nella mano, sostengono e assistono compagni. Così, si aiuta l’individuo a diventare consapevole del proprio corpo fisico, armonizzare la sfera emotiva, migliorare la concentrazione e stimolare la memoria.
Le danze circolari possono creare spazi significativi per lo sviluppo di stati emotivi positivi, il che le rende una risorsa importante nel contesto dei gruppi, in quanto stimolano la cooperazione e suscitano rispetto reciproco, integrazione, inclusione e accettazione della diversità. La pratica ha il potenziale di mobilitare l’espressione delle emozioni e riflessioni che si traducono in l’espansione della coscienza delle persone.
Il cerchio lavora sull’equilibrio tra l’individuale e il collettivo, il senso di appartenenza e di piacere per il pieno coinvolgimento dei processi di trasformazione interni, la promozione del benessere, l’armonia tra corpo-mente-spirito, l’aumento dell’autostima; la consapevolezza del corpo, tra gli altri benefici.
MEDITAZIONE
E’ una pratica di armonizzazione degli stati mentali e della coscienza, presente in molte culture e tradizioni. Si conosce anche come lo stato di Samadhi, che è la dissoluzione dell’identificazione con l’Io e la totale profondità dei sensi, lo stato di “estasi”.
La pratica rende persona riflessiva, sperimentando ciò che la mente sta facendo nel momento presente, sviluppando la conoscenza del sé e la consapevolezza al fine di osservare i pensieri e ridurre la sua portata.
Essa permette all’individuo di vedere i propri modelli di comportamento e il modo con cui crea e mantiene le situazioni che alimentano costantemente lo stesso modello di reazione psichica / emotiva.
L’insieme di atteggiamenti, comportamenti e meccanismi di adattamento scelti dal singolo sulle varie situazioni di vita, ha un impatto sulla loro salute o malattia.
La meditazione costituisce uno strumento utile al rafforzamento fisico, emotivo, mentale, sociale e cognitivo. La sua pratica avvantaggia il sistema cognitivo, favorisce la concentrazione, aiuta nella percezione delle sensazioni fisiche ed emotive ampliando l’autodisciplina nella cura della salute. Produce sensazione di benessere e relax, riduce lo stress, l’iperattività e la depressione.
MUSICOTERAPIA
Consiste nell’uso della musica e dei suoi elementi (suono, ritmo, melodia e armonia), in gruppo o individualmente in un processo per facilitare e promuovere la comunicazione, il rispetto, l’apprendimento, la mobilitazione, l’espressione, l’organizzazione e altri obiettivi terapeutici rilevanti verso il raggiungimento del benessere fisico, emotivo, mentale, sociale e cognitivo. La Musicoterapia mira a sviluppare le potenzialità e ripristinare le funzioni dei singoli in modo da poter ottenere una migliore integrazione intra e interpersonale e di conseguenza una migliore qualità della vita.
È importante sottolineare che l’uso terapeutico della musica è dovuto all’influenza che essa ha sull’individuo in modo ampio e diversificato. Nello sviluppo umano la musica è parte integrante della sua costituzione, stimola l’affetto, la socializzazione e il movimento del corpo come espressione di processi sani di vita.
La musicoterapia promuove lo sviluppo creativo, emotivo ed affettivo e a livello fisico attiva l’udito, la respirazione, la circolazione e i riflessi. Aiuta anche ad aumentare la conoscenza circa l’uso della musica come risorsa terapeutica da abbinare ad altre pratiche, facilitando un approccio interdisciplinare; favorisce il rilassamento, comfort e piacere nella vita sociale facilitando il dialogo tra individui e professionisti.
NATUROPATIA
Approccio di cura che, attraverso metodi e risorse naturali, sostiene e stimola la capacità innata del corpo di guarire se stesso. Ha le sue radici nella antica saggezza di diverse culture, in particolare quelle che considerano il vitalismo, cioè, l’esistenza di un principio vitale presente in ogni individuo che influenza il suo equilibrio organico, emotivo e mentale, e la sua visione del cosmo.
La Naturopatia utilizza diverse risorse terapeutiche come piante medicinali, acque minerali e termali, aromaterapia, trofología, massaggi, risorse espressive, terapie mente-corpo e cambiamenti nelle abitudini.
Ogni individuo riceve una cura personalizzata per la sua specificità secondo sei principi fondamentali: non fare del male – utilizzando metodi che riducono al minimo il rischio di effetti collaterali; identificare e trattare le cause della malattia – identificare e rimuovere le cause della malattia, piuttosto che sopprimere i sintomi; insegnare i principi di una vita sana e di una pratica proattiva – condivisione della conoscenze con i pazienti e incoraggiamento ad assumersi la responsabilità della propria salute; trattare l’individuo nel suo complesso attraverso un trattamento individualizzato – comprendendo i fattori fisici, mentali, emozionali, spirituali, genetici, spirituali, ambientali e sociali che contribuiscono alla malattia, e personalizzando i protocolli di trattamento per l’individuo; dare enfasi alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute – valutare i fattori di rischio e vulnerabilità consigliando interventi appropriati per mantenere ed espandere la salute e prevenire le malattie e sostenere il potere di guarigione del corpo – individuare e rimuovere gli ostacoli che interferiscono con il processo di auto-guarigione del corpo.
OSTEOPATIA
Si tratta di un metodo diagnostico e terapeutico che agisce sull’individuo a partire dalla manipolazione delle articolazioni e dei tessuti.
Questa pratica presuppone che le disfunzioni della mobilità articolare e del tessuto in generale contribuiscono nell’insorgenza della malattia.
L’approccio osteopatico implica una profonda conoscenza anatomica, fisiologica e biomeccanica globale, collegando tutti i sistemi per formulare ipotesi di diagnosi e applicare trattamenti efficaci. Così, l’osteopatia differisce da altri metodi di manipolazione, perché cerca di lavorare in modo globale fornendo le condizioni in modo che l’organismo cerchi il proprio equilibrio / omeostasi.
Può essere suddiviso sostanzialmente in tre classi, ovvero: osteopatia strutturale; osteopatia cranica; osteopatia viscerale. Questo approccio alla cura e la guarigione della persona si basa sul concetto che l’essere umano è un’unità funzionale dinamica, in cui tutte le parti sono interconnesse e ha i propri meccanismi di autoregolazione e auto-guarigione.
L’obiettivo del trattamento osteopatico è quello di rilevare e trattare le chiamate “disfunzioni somatiche” corrispondenti alla diminuzione della mobilità di qualsiasi elemento connettivo tridimensionale, caratterizzato da mobilità ridotta (ipomobilità).
L’osteopatia parla del rapporto corpo, mente e spirito in salute e malattia, sottolineando l’integrità strutturale e funzionale del corpo e la tendenza intrinseca del corpo a guarire se stesso.
CHIROPRATICA
Si tratta di un approccio attento che utilizza elementi diagnostici e terapia manipolativa, finalizzati alla cura e la prevenzione dei disturbi del sistema neuro-muscolo-scheletrico e gli effetti di questi sulla salute in generale.
Le mani vengono utilizzate per applicare una forza controllata al giunto premendo oltre la consueta gamma di movimento.
È comune sentire cricche durante la manipolazione, ciò è dovuto all’apertura del giunto che genera una cavitazione.
L’aggiustamento articolare promosso dalla chiropratica è applicato in segmenti specifici e tessuti adiacenti al fine di provocare un’influenza sulle funzioni articolari e neurofisiologiche col fine di correggere il complesso di sublussazione, il cui modello è descritto come una disfunzione del segmento motorio, la quale implica l’interazione di alterazioni patologiche nel tessuto nervoso, muscolare, legamentoso, vascolare e connettivo.
RIFLESSOTERAPIA
Conosciuta anche come riflessologia, è una pratica che utilizza stimoli in zone riflesse per scopi terapeutici. Si presuppone che il corpo è attraversato da meridiani che lo dividono in diverse regioni. Ognuna di queste regioni ha il suo riflesso, in particolare sui piedi o le mani. Essi vengono massaggiati in punti chiave in modo di permettere la riattivazione di omeostasi e l’equilibrio delle regioni del corpo in cui v’è una sorta di blocco o problema.
Le aree del corpo sono stati progettate nei piedi, poi nelle mani, nell’orecchio e anche in altre parti note come microsistemi, da qui si usa il termine “terapie riflessive”, riflessoterapia o riflessologia.
La pianta del piede ha più di 72.000 terminazioni nervose. In presenza di un processo patologico, le vie efferenti inviano forti scariche elettriche che corrono lungo la colonna vertebrale e giù verso i nervi spinali, gambe e terminazioni nervose libere che si incontrano nei piedi creando un campo elettromagnetico che genera una concentrazione plasmatica intorno una determinata zona.
Più grandi sono le concentrazioni di sangue stagnante più croniche e gravi sono le malattie.
REIKI
Si tratta di una pratica di imposizione delle mani attraverso l’avvicinamento o il tocco sul corpo della persona al fine di stimolare i meccanismi naturali di recupero della salute. Basato sulla concezione vitalista della salute e della malattia presente anche in altri sistemi terapeutici, prende in considerazione l’esistenza di un’energia universale incanalata che agisce sull’equilibrio dell’energia vitale, al fine di armonizzare le condizioni generali del corpo e la mente in in modo integrale.
L’obiettivo terapeutico è rafforzare i luoghi in cui si trovano i blocchi – “nodi di energia” – eliminando le tossine, bilanciando il pieno funzionamento cellulare,al fine di ripristinare il flusso di energia vitale.
La pratica promuove l’armonizzazione tra le dimensioni fisiche, mentali e spirituali. Stimola il recupero energetico degli organi e dei centri energetici. La pratica del Reiki, tiene conto delle dimensioni della coscienza, dell corpo e delle emozioni; attiva le ghiandole, gli organi, il sistema nervoso, il cuore e il sistema immunitario; riduce lo stress, la depressione, l’ansia; favorisce l’equilibrio dell’energia vitale.
SHANTALA
Si tratta di una pratica di massaggio per neonati e bambini, costituita da una serie di mosse del corpo, che permette il risveglio e l’espansione del legame e la cura del bambino. Inoltre promuove la salute generale, rafforzando legami affettivi, collaborazione, fiducia, creatività, sicurezza, fisica e l’equilibrio emotivo.
Promuove e rafforza il legame emotivo, armonizza e riequilibra il sistema immunitario, respiratorio, digerente, circolatorio e linfatico.
Esso consente al bebè e al bambino la stimolazione delle articolazioni e dei muscoli contribuendo in maniera significativa allo sviluppo motorio, facilitando movimenti come ribaltamento, seduta, strisciare e camminare.
TERAPIA COMUNITARIA INTEGRATIVA (TCI)
Si tratta di una pratica intervento nei gruppi sociali e mira alla creazione e al rafforzamento di reti sociali solidarie. Si avvale delle risorse proprie della Comunità e si basa sul principio che la comunità e gli individui hanno problemi, ma anche la capacità di sviluppare le risorse, le competenze e le strategie per trovare soluzioni alle difficoltà. Viene creato un ambiente che accoglie il disagio psicologico e promuove lo scambio di esperienze tra le persone
La TCI è svolge in cerchio, con l’obiettivo di lavorare sull’orizzontalità e la circolarità. Ogni partecipante alla sessione è co-responsabile del processo terapeutico producendo effetti individuali e collettivi. Condividere le esperienze di valutazione oggettiva di storie personali, favorendo in tal modo il recupero di identità, il restauro di autostima e fiducia in se stessi, ampliando la percezione e la possibilità di risolvere i problemi.
Si basa su cinque fondamenti teorici che sono: la pedagogia di Paulo Freire, la teoria della comunicazione, il pensiero sistemico, l’antropologia culturale e la resilienza. Migliora l’autostima e rafforzare legami positivi, promuovendo reti di sostegno e solidarietà e l’ottimizzazione delle risorse disponibili della comunità. E’ fondamentalmente una strategia integrativa e intersettoriale per la promozione e l’assistenza sanitaria. Avere la capacità di ascoltare se stessi e agli altri partecipanti, può aiutare ad assegnare altri significati alle proprie sofferenze, diminuendo il processo di somatizzazione e complicanze cliniche.
Si tratta di una pratica che combina posture fisiche, tecniche di respirazione, meditazione e rilassamento. Esso agisce come una pratica fisica, respiratoria e mentale. Rafforza il sistema muscolo-scheletrico, stimola il sistema endocrino, espande la capacità polmonare ed esercita il sistema cognitivo. Un insieme di asana (posture) può ridurre il dolore lombare e per armonizzare la respirazione sono praticati esercizi di controllo respiratorio chiamati pranayama. Promuove anche la cura di sé, una sana alimentazione e la pratica etica che della non-violenza.
La pratica dello Yoga migliora la qualità della vita, riduce lo stress, abbassa la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, allevia l’ansia, la depressione e l’insonnia, migliora la forma fisica, la forza e la flessibilità complessiva.

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