Ci sono alcuni suggerimenti che si possono tenere presenti per «allenarci» all’ascolto di noi stessi e degli altri e quindi per realizzare connessioni empatiche nella nostra vita quotidiana. Ecco alcuni esempi tratti dal libro Empatia, al cuore della comunicazione non violenta.
Accoglienza non verbale
Quando ricevete un’informazione che vi emoziona, fermatevi, fate una pausa, poi cercate di individuare in quale punto del vostro corpo è stata registrata questa informazione.
C’è un punto in cui quel che provate si modifica? Cercate di notarlo senza commentare. Lo scopo di questo esercizio è accrescere la nostra capacità di usare gli indicatori sensoriali.
Lasciarsi sorprendere da quel che si prova. Per strada, sui mezzi di trasporto pubblico, quando sentite una frase che vi sconvolge: mettete in pratica l’esercizio precedente; traducete le vostre sensazioni in termini di sentimenti e bisogni; poi cercate di mettervi fisicamente al posto della persona che ha parlato.
Dove prova tensione?
Che emozione sta provando?
Immaginate cosa avrebbe potuto esprimere se fosse stata più consapevole dei propri bisogni.
Attenzione al ritmo
Nei momenti in cui siete liberi di ascoltare il ritmo di una conversazione (colloquio di lavoro, serata tra amici, festa ecc.), smettete di concentrarvi sul significato delle parole e prestate più attenzione al ritmo con il quale vengono scambiate.
Qual è la velocità del dialogo?
Vengono effettuate pause tra i vari interventi?
Le persone si interrompono a vicenda?
Come fa il dialogo a «riprendere fiato»?
Se state prendendo parte alla discussione, osservate con un po’ di distacco il modo in cui vi esprimete.
Quali sono i vostri primi riflessi quando prendete la parola?
Fate delle pause durante la conversazione? In caso contrario, cosa suscita ciò in voi e nell’altro?
La verità dell’immagine
Guardando un video o durante una trasmissione in diretta, togliete l’audio dal televisore e cercate di connettervi empaticamente con le persone che vedete: attori, politici, concorrenti di un gioco, poco importa! Se possedete l’apposita funzione, mettete ogni tanto in pausa le immagini: secondo voi, che emozione sta provando la persona sullo schermo?
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Essere empatici significa saper ascoltare in modo globale e profondo. Significa essere presenti e offrire un’attenzione benevola ai bisogni dell’interlocutore. Significa mettere da parte il proprio ego affinché non abbia il sopravvento nella comunicazione e quindi nella relazione. Elementi che, tutti insieme, permettono una connessione profonda con l’altro e le sue sofferenze, evitando di identificarsi con esse.
Jean-Philippe Faure e Céline Girardet ci invitano a una vera e propria rivoluzione concettuale: praticare l’empatia nella vita di tutti i giorni per migliorare la nostra esistenza e quella di coloro che sono intorno a noi.
Attraverso testimonianze, esempi pratici ed esercizi, il libro ci aiuta a comprendere meglio che cos’è l’empatia, come impiegarla nel quotidiano e come metterla al servizio di una comunicazione autentica. Un testo rivolto a tutti perché l’ascolto consapevole che è al cuore della Comunicazione nonviolenta è un ingrediente prezioso per portare pace e felicità nella vita di tutti noi.