Vai al contenuto della pagina

Parquet: i pregi di questo pavimento e come fare una scelta sostenibile

homepage h2

Il legno è un materiale vivo che resta tale anche dopo l’applicazione, purché venga rifinito con impregnanti e lucidanti a base naturale (come per esempio cera d’api, olio di lino) perché chiede di essere nutrito. Quando invece si utilizzano prodotti di sintesi si trasforma in un materiale amorfo, privo di vita, che per anni può anche rilasciare sostanze nocivi.
Parquet: i pregi di questo pavimento e come fare una scelta sostenibile
Il legno è un materiale vivo che resta tale anche dopo l’applicazione, purché venga rifinito con impregnanti e lucidanti a base naturale (come per esempio cera d’api, olio di lino) perché chiede di essere nutrito. Quando invece si utilizzano prodotti di sintesi si trasforma in un materiale amorfo, privo di vita, che per anni può anche rilasciare sostanze nocivi.

I pregi del pavimento in legno

1. Regola l’umidità
Il legno assorbe l’umidità eccessiva dell’aria e la rilascia quando l’aria è secca. Questo processo equilibra l’aria dei locali. Oltre a stabilizzare l’umidità, il legno respira e quindi contribuisce alla ventilazione.
2. Porta calore ed è fonoassorbente
Il legno è un materiale caldo, quindi porta calore nell’ambiente in cui è utilizzato, in più è fonoassorbente e la sua struttura influisce positivamente nella schermatura di campi elettromagnetici.
3. I trattamenti naturali sono duraturi
Non è vero che i trattamenti naturali siano meno duraturi e più dispendiosi dei trattamenti con prodotti di sintesi. A differenza di quest’ultimi, i trattamenti ecologici vengono assorbiti dal legno e incorporati, senza creare quella caratteristica pellicola superficiale, tipica dei prodotti di sintesi, che con il tempo viene consumata dal calpestio.

La scelta del legno

La domanda di parquet di lusso resta significativa e per questa ragione compaiono sul mercato nuove specie dai nomi esotici, caratterizzate da varietà di colori, toni e venature. La disponibilità di questi legnami sembra suggerire che si tratti di specie molto diffuse. Purtroppo non è sempre così. Spesso sono rare o seriamente minacciate, e vengono da paesi nei quali i controlli sono scarsi e il fenomeno del taglio illegale molto diffuso.
Anche legni di origine apparentemente più innocua, come il larice siberiano, o il pino che viene dalle regioni più nordiche dell’Europa provengono spesso da foreste primarie minacciate.
Nella maggior parte dei casi non è possibile per il consumatore conoscere le condizioni ambientali delle aree di provenienza. Per non essere complici della devastazione delle foreste e dei tagli illegali, l’unico modo è acquistare legno certificato. Numerosi sono i sistemi di certificazione forestale. Diverse associazioni ambientaliste ritengono che il Forest stewardship council (Fsc) sia affidabile, in grado di assicurare una sufficiente affidabilità dei controlli e delle verifiche su standard omogenei, la piena preservazione della foresta e il rispetto dei diritti dei popoli indigeni che la abitano.
Ecco una breve rassegna delle essenze più diffuse per la realizzazione di parquet tratta da « Guida alla scelta del legno» di Greenpeace.
Bamboo (Phyllostachys pubescens)
La maggior parte delle specie di bambù sono originarie dell’Asia e dell’America dove crescono ad altitudini variabili, sino ai 3000 m sull’Himalaya. Se praticato con criterio, il suo prelievo non arreca gravi danni all’ambiente, ma in mancanza di certificazione Fsc non è possibile provare che sia stato effettuato con metodologie responsabili.
Betulla (Betula alba)
Provenienza: Austria, Germania, Italia, Lettonia. Essendo una specie pioniera, il suo prelievo, se praticato con criterio, non arreca gravi danni all’ambiente. Purtroppo la betulla viene tagliata spesso in foreste vergini.
Doussiè (Afzelia spp.)
Provenienza: foreste africane. Spesso prelevato con metodologie distruttive. Non è reperibile certificato Fsc. Sconsigliato.
Iroko (Chlorophora excelsa)
Provenienza: cresce nelle foreste del Bacino del Congo, habitat di gorilla, bonobo e scimpanzè, caratterizzate da una ricca biodiversità. Sconsigliato.
Jata (Cariniana micranthum)
Provenienza: foresta amazzonica. Va bene se certificato Fsc, perché in questo caso l’impatto è controllato, in modo di avvicinarsi il più possibile ai fenomeni naturali.
Lolo (Sextonia rubra)
Provenienza: cresce nella foresta amazzonica. Va bene se certificato Fsc, perché in questo caso l’impatto è controllato, in modo di avvicinarsi il più possibile ai fenomeni naturali.
Merbau (Intsia spp.)
A causa di uno sfruttamento troppo intensivo, questa specie è scomparsa da molti paesi. Questo legno è meglio evitarlo, a meno che non si trovi certificato Fsc. Molto viene importato dall’Indonesia, paese in cui i tre quarti del legno viene estratto illegalmente. Nella Nuova Guinea, un paradiso di piante e animali non ancora scoperti rischia di sparire per lo sfruttamento di quest’albero, mentre le comunità indigene vengono derubate della loro terra. Esistono appena due foreste certificata Fsc.
Obeche (Triplochitonscleroxylon K. Schum)
Provenienza: foreste pluviali del Camerun e della Repubblica Centrafricana, habitat di gorilla, bonobo e scimpanzè, assediate dal taglio illegale. Greenpeace negli ultimi anni ha denunciato numerosi casi di illegalità nella gestione delle foreste del Camerun, anche ad opera di imprese italiane. La Repubblica Centrafricana è caratterizzata da una struttura di controllo sulla legalità delle operazioni forestali ancor più labile del Camerun, ed è davvero difficile garantire la legalità del legname qui prodotto. Sconsigliato.
Pama (Brosimum parinarioides)
Provenienza: cresce nella foresta amazzonica. In queste foreste ogni specie è molto distribuita, e il prelievo ha un forte impatto. Va bene solo se certificato Fsc.
Pioppo (Populus spp.)
Benché importato in misura crescente, il pioppo rappresenta la maggiore produzione italiana di legno (60% circa). Quindi non proviene dalla distruzione di foreste primarie, ma questo non vuol dire che sia pienamente ecologico. Infatti viene coltivato in piantagioni uniformi, dove la biodiversità è scarsa. Inoltre l’uso dei pesticidi e dei fertilizzanti può provocare diversi danni all’ambiente. D’altro canto se coltivato secondo gli schemi della certificazione Fsc, è relativamente ecologico.
Teak (Tectona grandis)
Le foreste pluviali della Birmania vengono distrutte ad un ritmo incalzante per estrarre il teak. Potrebbe venire da piantagioni di Africa o Sudamerica o Indonesia (alcune sono certificate Fsc), ma se proveniente dalla Birmania c’è il rischio che sia legno insanguinato da un feroce conflitto. Sconsigliato.
Tulipier o Bolivar (Liriodendron tulipifer)
Provenienza: Usa. In mancanza di certificazione Fsc è pur sempre difficile provare che il prelievo sia stato effettuato con metodologie responsabili.
Wengè (Milettia laurentii)
Cresce nelle foreste del Bacino del Congo, habitat di gorilla, bonobo e scimpanzè. Si tratta di preziose foreste, in cui ogni specie è molto distribuita e non andrebbe usato. Non esiste certificato Fsc. Sconsigliato.
__________________

ABBONATI ANCHE TU ALLA RIVISTA TERRA NUOVA

IL PRIMO MENSILE ITALIANO DEL VIVERE BIO!

E se vuoi fare un regalo che dura tutto l’anno e fa bene al pianeta, scegli di donare ai tuoi amici o ai tuoi familiari l’abbonamento a Terra Nuova!
Per chi si abbona sono disponibili sconti, agevolazioni e vantaggi presso aziende, operatori, strutture che si occupano di servizi, corsi, salute, casa, benessere e tanto altro.
E con l’abbonamento a Terra Nuova hai anche:
– spedizioni gratuite per tutti gli acquisti su  www.terranuovalibri.it      
– un libro in omaggio
– 2 annunci gratuiti sulla rivista
Dal 1977 Terra Nuova rappresenta un punto d’incontro tra chi cerca uno stile di vita più sano e in armonia col Pianeta e le tante realtà italiane in linea con i principi di ecologia e sostenibilità.

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!