Gentile dottor Giordo, mi rivolgo a lei per un consiglio sulla opportunità o meno di sottopormi a un intervento
chirurgico di rimozione parziale del menisco.
Il problema è comparso a inizio giugno con un forte senso di fastidio a piegare la gamba, associato ad un certo gonfiore specie sulla parte superiore del ginocchio. Mi hanno portato giovamento, oltre alle applicazioni di unguento all’arnica, gli impacchi con argilla verde, che però l’ortopedico mi ha sconsigliato per non asciugare eccessivamente il gonfiore che in una certa misura farebbe da protezione all’articolazione.
La risonanza magnetica, a distanza di più di tre mesi, ha evidenziato: «presenza di modesto edema spongioso osseo al piatto tibiale mediale e condilo femorale corrispondente; lieve versamento articolare; disomogeneità di tipo degenerativo del menisco mediale associato a linea di frattura del corno posteriore; nei limiti il menisco esterno, i legamenti crociati e i collaterali; rapporti femoro-rotulei regolari».
L’ortopedico mi ha prospettato la necessità dell’intervento, anche se ora riesco a camminare, pedalare e scendere le scale senza più fastidio. Ho dolore solo se piego o ruoto eccessivamente il ginocchio. Secondo il medico, se non si asporta il menisco danneggiato il ginocchio incorrerà in danni irreparabili.
È davvero impossibile convivere con un menisco fratturato? Non può essere controproducente l’intervento predisponente all’artrosi (ho 48 anni)?
La ringrazio per la sua risposta…
Gentile lettrice, convivere con il menisco lievemente fratturato non è impossibile ma dipende dalle sue condizioni, dalla sua età, dal tipo di attività fisica che lei esercita e, per ultimo, dal tipo di sintomi che lei avverte nelle normali attività quotidiane. Sicuramente è lecito supporre che una volta tolto il menisco cambi la dinamica articolare e le facce articolari di tibia e femore siano sottoposte ad una sollecitazione molto più intensa, tanto da causare l’artrosi e consumare più rapidamente la cartilagine di rivestimento.
Lo stesso intervento di rimozione parziale del menisco non sempre abolisce i sintomi che talvolta possono persistere inalterati. Può essere utile abbinare della buona fisioterapia
con rinforzo della muscolatura coinvolta, specialmente il quadricipite, che aiuta a sostenere l’articolazione del ginocchio gravando meno sui menischi e una terapia antinfiammatoria naturale e condroprotettiva, cioè protettiva della cartilagine, a base di artiglio del diavolo e composti solforati (glicosamina solfato, MSM ecc.) che le consentano di migliorare la sua situazione e soprassedere ad un eventuale intervento.
Se poi anche questo non produrrà risultati… a mali estremi, estremi rimedi.