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Viva il lupo! #cacciaunNO

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“Salvate i lupi!”, con questo appello e con l’hashtag #cacciaunNO le Associazioni LNDC, Enpa, Lac, LAV e Lipu hanno accolto a Roma i Presidenti delle Regioni e il Ministro per gli Affari Regionali. E il pressing ha funzionato, almeno temporaneamente: il Piano Lupo sugli abbattimento è stato rinviato.
Lac, LAV, Lipu e Lndc ed Enpa hanno consegnato giovedì 2 febbraio ai Presidenti delle Regioni un appello per la bocciatura della parte del Piano del Ministro dell’Ambiente che prevede l’uccisione dei lupi e il pressing ha almeno consentito di rinviare la discussione almeno fino al 23 febbraio. La Conferenza Stato Regioni ha infatti deciso il rinvio del “Piano lupo”, chiesto per “studiare possibili alternative” aveva annunciato in mattinata il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, ringraziando “il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini per aver proposto e ottenuto dal ministro Galletti il rinvio del provvedimento”. Oliverio, nei giorni scorsi era intervenuto con Bonaccini per esprimere la propria contrarietà al provvedimento che prevedeva l’abbattimento dei lupi. “Confermo – conclude Oliverio – la mia contrarietà a misure di abbattimento di questa specie protetta. Si tratta semmai di assumere iniziative diverse a tutela degli allevatori”. Le Regioni, dunque, in sede di Conferenza chiederanno la sospensione dell’approvazione del Piano.
Nella lettera-appello che è stata consegnata ai destinatari – dopo mesi di tentativi di riportare la questione nei limiti di un’informazione completa e nel pieno rispetto delle norme – Lac, LAV, Lipu e Lndc ed Enpa sollecitavano tutti i Presidenti delle Regioni a votare contro l’uccisione dei lupi schierandosi come ha fatto il Lazio, e di fare propria la dichiarazione “Viva il lupo” diffusa qualche giorno fa via twitter dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, votando contro l’uccisione dei lupi. Contro la mattanza dei lupi si è espressa a mezzo stampa anche la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.
I lupi fanno i lupi e le esperienze di pacifica convivenza non mancano, ad esempio nel Parco nazionale della Majella, come documentato anche di recente (Rai 1, “Linea Bianca” del 28 gennaio 2017 (dal minuto 11:35) – affermano le AssociazioniLe Regioni non devono perdere l’occasione di questa votazione per garantire una decisione che sia pienamente rispettosa degli equilibri naturali, non violenta, dalla parte dell’ambiente e dei cittadini che in almeno 50mila negli ultimi giorni hanno condiviso (tra like, condivisioni e commenti) l’hashtag #cacciaunNO”.
Queste, in sintesi, le ragioni per cui l’abbattimento dei lupi non deve essere consentito:
√ perché non esistono dati precisi e attendibili sulla popolazione di lupi in Italia;
√ perché lo stato di conservazione del lupo potrebbe essere pericolosamente compromesso;
√ perché non sono possibili abbattimenti realmente selettivi e gli effetti sono sempre imprevedibili;
√ perché non diminuirebbe i comportamenti predatori ma potrebbe aggravarli, come in altri Paesi;
√ perché non avrebbe effetti positivi sulle tensioni sociali e, anzi, potrebbe comportare una maggiore tolleranza verso atti di bracconaggio e di “giustizia” privata.
√ Da 46 anni i lupi sono specie particolarmente protetta.

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