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Crolla il consumo di carne, ma è pronta la contromossa di produttori e governo

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«Nei primi 9 mesi di quest’anno il consumo di carne in Italia è calato del -5,1%. Numeri che fanno tremare i produttori e gli allevatori, che però si stanno organizzando per la contromossa, con l’appoggio del governo»: così l’associazione Essere Animali, da tempo impegnata sul fronte dell’alimentazione sana ed etica e del benessere degli animali.
Sono i giovani e soprattutto i “millennials”, nati tra l’80 e il 2000, ad abbassare la media.
«Questa fascia della popolazione – spiegano da Essere Animali – è particolarmente attenta alla qualità, alla salute, alle caratteristiche con cui viene prodotto il cibo e si fida sempre meno dei mass media, prediligendo internet come luogo da cui attingere informazioni. Ed è anche la fascia che mangia sempre meno carne: il 25% non mangia carne rossa e il 67% la ritiene dannosa per la salute. Dall’Assemblea Straordinaria di ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, tenutasi alla Fiera di Milano la scorsa settimana, emergono preoccupazioni soprattutto per gli “attacchi al settore”. Attacchi che sono da una parte le notizie sui rischi per la salute correlati al consumo di carne, come l’allarme dell’OMS su quelle rosse, ma anche servizi tv e informazioni che mettono in cattiva luce il modo in cui vengono allevati e uccisi gli animali».
«Questi “attacchi” sono anche i servizi Tv come le puntate di Report o Speciale Tg1 a cui abbiamo collaborato, oppure la puntata di Piazza Pulita su La7 in cui abbiamo mostrato condizioni terribili dentro un allevamento di conigli, ma anche i numerosi articoli sui media online in cui sono state diffuse o riprese le nostre investigazioni. È per frenare la presa di coscienza e convincere le persone, soprattutto i giovani, che la carne non fa male né agli animali né a chi la mangia scende in campo perfino il Ministero delle Politiche Agricole, che ha annunciato un piano proprio a questa assemblea di Assica. Dal Ministero arriveranno fondi per 3,8 milioni di euro per “confutare le tesi grossolane che popolano internet sulla presunta insalubrità dei carni rosse e salumi”. Partirà quindi presto la prima grande controffensiva dei produttori di carne contro la crescita di sensibilità e di attenzione verso il cibo. Si monitorerà la rete per controbattere alle accuse con “dati scientifici” e si presseranno i media per far emergere questi dati di parte e fermare la diffusione di “allarmismi” e immagini animaliste. È triste vedere che una tale cifra di soldi pubblici venga spesa per difendere un settore ormai indifendibile, ma questa notizia non ci sorprende e non ci preoccupa più di tanto. È il segnale che stiamo raggiungendo sempre più persone e che il lavoro di denuncia e informazione sta ottenendo risultati. Sono contraccolpi normali. Il mondo non cambierà dal giorno alla notte, ma ormai la direzione è chiara e prima o poi anche da Assica e dai Ministeri capiranno che il futuro è nelle proteine di origine vegetale».

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