Non sono forse molte le donne che sanno che si può partorire anche… all’aperto! Protette da quella che viene chiamata Tenda Rossa. E’ l’esperienza del parto sciamanico. A raccontare la loro esperienza sono Alessia Padoan e il compagno Antonino Putortì.
Poche donne forse lo sanno ma si può partorire all’aperto. Consapevolmente, non per un incidente di percorso, protette solo dal tetto della Tenda Rossa. Questa è stata la bellissima e naturale nascita di Michelangelo, figlio di Antonino Putortì e Alessia Padoan, operatori olistici esperti di sciamanesimo che hanno scelto come luogo per accogliere il loro bimbo la Tenda Rossa di Vicenza, alle Gocce di Rugiada, un’azienda agricola biodinamica. Sono stati seguiti dall’ostetrica Elena Cecchetto che, esperta di parti in casa, ha accompagnato la coppia nella gravidanza. Infatti il parto non era improvvisato e autogestito.
Elena assicura che “il parto era tutto organizzato nei minimi dettagli, nel rispetto delle linee guida e della sicurezza”. Inoltre confida: “Per me è stato molto emozionante, in quanto creatrice di questo luogo di ritiro per le donne nel momento delle mestruazioni e anche del parto. Questo era lo scopo originario delle Tende della Luna e dopo così tanto tempo avere finalmente lì una nascita è stato bellissimo e potente. Potente come tutti i parti naturali, sicuramente, ma con qualcosa in più”.
Lo sciamanesimo, o sciamanismo, è la prima pratica spirituale dell’umanità e risale a decine di migliaia di anni fa, ed è essenzialmente un’antica forma di meditazione. Lo sciamano è “colui che vede al buio” o “colui che conosce” e che possiede la capacità di entrare facilmente in uno stato di trance per viaggiare nel “mondo delle cose nascoste”, in modo da guarire sè stesso e le persone che necessitano di aiuto. Per chi segue questa pratica, lo sciamano restituisce forza, elimina blocchi spirituali che si manifestano sotto forma di malattia, ricostruisce l’anima danneggiata. Gli sciamani sono donne e uomini medicina che celebrano le festività e i riti di passaggio della vita. Anche il passaggio al mondo con la nascita.
E così Michelangelo “è nato accompagnato da canti e tamburi”, spiega mamma Alessia, forte, preparata e consapevole del momento, affiancata da un partecipe e commosso papà Antonino, con il suo tamburo sciamanico e il suo amore.
“Abbiamo cantato canti sacri perchè il loro uso nella pratica sciamanica è necessario come il respiro della vita – spiegano I neo-genitori – Non possiamo vivere senza respirare e non possiamo seguire la Via dello sciamano senza usare la guarigione attraverso il suono. Il canto, da soli o assieme agli altri, è parte essenziale della pratica sciamanica”.
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