Ricca di vitamine, magnesio e potassio, la bietola da coste è uno degli ortaggi a foglia più comuni, ma non per questo povera di virtù nutrizionali.
La bietola (Beta vulgaris) appartiene alla famiglia delle Chenopodiacee. Le due varietà che si consumano più comunemente sono la cosiddetta «erbetta rava», radice dalla forma tondeggiante che assomiglia alla rapa e la nostra cycla, la cosiddetta bietola da foglie (con foglie molto larghe) o quella da coste, conosciuta anche come «costa d’argento». Quest’ultima ha nervature più pronunciate e carnose, di un bianco opalescente.
È curioso sapere che ne esistano anche alcune varietà con coste verdi, rosse o arancio (coste arcobaleno) più note ad alcuni ricercati giardinieri che ai nostri fruttivendoli. La bietola è della stessa famiglia degli spinaci, certamente più ricchi di ferro. Tuttavia, questi ultimi vengono addirittura superati dalle coste d’argento per quanto concerne il contenuto di potassio e magnesio. Notevoli sono anche le quantità di calcio e sodio e di altri sali minerali, mentre la presenza di vitamine non è così abbondante, ma molto varia.
Anche in questo caso è importante la provenienza biologica o biodinamica che garantisce – se si seguono le giuste metodologie di concimazione naturale – una presenza irrisoria di nitriti, dannosi soprattutto per i bambini. In ogni caso, una volta cotta, è preferibile consumarla entro le ventiquattr’ore.
La bietola ha un sapore delicato e non dà problemi di digeribilità.
Unica controindicazione riguarda gli «ipertesi», ai quali si raccomanda un modesto consumo di bietola a causa dell’elevato contenuto di sodio.
Per contro le proprietà rimineralizzanti sono rilevanti e quindi il suo utilizzo è consigliato per chi pratica attività sportive o comunque espelle molti sali con la sudorazione.
È inoltre suggerito nelle forme di stitichezza atonica, di anemia e di arteriosclerosi.
Le foglie cotte e macerate infine, trovano impiego sotto forma di cataplasma, nella cura di emorroidi, scottature e ascessi.
L’utilizzo di questa, come di moltissime altre verdure, ha per di più una funzione depurativa per tutto l’organismo, per questo si raccomanda la raccolta e il consumo in primavera e autunno. Come era solito affermare Luigi Costacurta, padre della Medicina Naturale Italiana, è inutile mettere acqua pulita in un’anfora sporca. Quindi è necessaria dapprima un’ottimale azione depurativa e solo in seguito, l’assunzione di ricostituenti potrà apportare il giusto beneficio all’organismo preparandolo per le stagioni successive (estate, inverno).