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Mazzoni: «Costituzione stravolta, votiamo no»

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Elena Mazzoni, attivista e membro della rete “Trafsform! Italia”, prende posizione sulla legge di revisione costituzionale e sul referendum del prossimo 4 dicembre. E annuncia il suo no.
Il 4 dicembre urne aperte per il voto sul referendum che chiede di confermare o respingere la revisione della Costituzione varata dal governo guidato dal premier Matteo Renzi. Questo referendum sarà senza quorum, ciò significa non ci sarà bisogno di un numero minimo di votanti per considerarne valido l’esito. Intanto è già stato presentato ricorso al Tar sul quesito che dovrebbe essere stampato sulla scheda. Abbiamo chiesto ad alcuni esponenti del mondo della sostenibilità, dell’ecologia e della decrescita cosa ne pensano della legge di revisione costituzionale e del referendum.
Ecco l’intervento di Elena Mazzoni
Attivista e membro della rete “Transform! Italia”(5), formatrice, laureata in giurisprudenza, esperta di tematiche europeiste, di commercio internazionale e ambiente.
«Come Transform! Italia, anima nazionale di Transform! Europe, siamo molto preoccupati riguardo la modifica della Costituzione voluta dall’attuale governo, modifica che non esitiamo a definire uno stravolgimento della natura stessa del nostro testo costituzionale. Transform! Italia è una rete di ricerca-azione che indaga sulle trasformazioni che avvengono nel lavoro, nell’agire politico, nella sfera dei diritti e dell’accesso alla democrazia partecipata; per questo il tema ci tocca da vicino, in quanto la riforma azzera il ruolo del Senato e permette al governo di agire in totale autonomia anche se ha solo il 25% del consenso. Si rischia di avere governi autoritari voluti dai colossi della finanza, quali la JP Morgan che ha praticamente diretto la riforma delle Costituzioni che stiamo subendo in Europa. La nostra Costituzione è stata definita troppo “socialista”, garantisce il lavoro, la protesta, il potere del popolo; sbarazzandosi dell’ostacolo da essa rappresentato, si spalancheranno completamente le porte alle banche, alla finanza speculativa, alle multinazionali e al modello neoliberista contro il quale noi combattiamo. Il noto giurista e presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, in un suo lucidissimo intervento, parla di “deforma costituzionale”. La Costituzione c’è, è viva e va semplicemente applicata, in senso sostanziale e non formale. Abbiamo assunto una posizione netta: il 4 dicembre diremo no, per vincere l’indifferenza, l’accentramento della ricchezza nelle mani di pochi, la distruzione del diritto al lavoro. Diremo no al tentativo di sottoporre la sovranità degli Stati alle regole del mercato e di sbarazzarsi di quanto nato dopo la caduta del nazifascismo».

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