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Lo yoga nei campi profughi della Grecia

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Un progetto per portare lo yoga nei campi profughi della Grecia: «Vogliamo aiutare le persone che hanno subìto traumi».
Nel marzo 2016, un gruppo di tre insegnanti di yoga si recava all’interno della Striscia di Gaza, oltrepassando un confine chiuso ed invalicabile alla maggior parte di individui al mondo, per portare come segno di solidarietà al popolo palestinese, momenti di apprendimento dello yoga rivolti sia ad adulti che a bambini, a uomini e donne. «Il progetto al tempo si chiamava YoGaza – spiega Namaskar Isabella Urru, tra le promotrici – e oltre ad avere un grosso impatto politico di rottura di quel confine, e riuscito a trasmettere, suppur in breve tempo, alcuni insegnamenti base dello Yoga attraverso ore ed ore di pratiche di asana e respirazione. A distanza di nove mesi il progetto cerca di ripartire in direzione della Grecia, verso Salonicco, per i campi di Frakabor e Karamanlis, dove vi sono altri tipo di contingenze, ma comunque un elevatissimo numero di rifugiati e profughi (in fondo all’articolo scarica il pdf con la descrizione del progetto).  Ci sono oggi molti studi su come le pratiche di controllo del respiro possano aiutare le persone con traumi psicologici molto forti come depressione, ansia, incubi, tipici di chi scappa dalla guerra. Oggi il progetto si chiama Yogaround e come allora è completamente no profit. I costi per la realizzazione del progetto riguardano unicamente le spese vive, ovvero vitto e alloggio presso le infrastrutture della Croce Rossa, benzina e auto per spostarsi da un campo all’altro, un volo aereo e alcuni mezzi pubblici. Lo Yoga è la nostra arte e disciplina ed è per noi lo strumento per condividere quello che siamo. Il nostro intento è scambiare, apprendere e donare. I sorrisi che incontreremo saranno la nostra linfa vitale, la tecnica che lasceremo potrebbe alleviare un pochino ansia e tensione dovute dai trascorsi umani. Chiediamo a tutte e tutti di condividere il nostro progetto, farlo vedere e conoscere, di lasciare una donazione se sentite che potete farlo, ma anche di caricarlo coi vostri intenti e sostegno, affinche si possa arrivare a compiere questa missione».
QUI il link per partecipare alla raccolta fondi

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