Due persone in una coppia di mezzo secolo fa si trovavano di fronte a una strada tracciata e in gran parte già decisa. La coppia di ora si trova davanti a un immenso spazio con valli, montagne, precipizi e miriadi di sentieri e possibilità. Nives Favero, psicologa e psicoterapeuta, ci indica la strada perchè l’amore sia gioia anziché sofferenza.
«Ho deciso di scrivere un libro sull’amore e sulla relazione di coppia perché da anni, nel mio lavoro da psicoterapeuta, cerco di essere di aiuto alle persone nelle loro vicende affettive» spiega Nives Favero. La dottoressa Favero lavora da oltre trent’anni a Firenze, dove vive. Pedagogista, psicologa, psicoterapeuta, si occupa di psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo. È inoltre didatta della Scuola di Psicosintesi Terapeutica e formatrice dell’Istituto di Psicosintesi. È impegnata con attività di docenza, formazione e supervisione nella specializzazione in psicoterapia di psicologi e medici. Svolge attività di ricerca nella teoria e pratica della psicoterapia. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici. Se da un lato ho osservato un’enorme sfiducia nel vivere relazioni amorose positive, dall’altro ho riscontrato che ognuno di noi nutre la speranza di amare e di essere amato. In ogni essere umano c’è infatti il bisogno irriducibile di poter dare e ricevere amore.
Nives Favero è autrice del libro
“Amare senza farsi male” (Terra Nuova Edizioni), nel quale affronta il tema della vita di coppia partendo dalle esperienze che si è trovata a fronteggiare attraverso i suoi pazienti.
«Una mia paziente originaria di una famiglia, interessata esclusivamente ai valori concreti della vita, il lavoro, la casa, l’economia domestica, era assolutamente impreparata ad ascoltare i desideri e le preoccupazioni dei figli – spiega la dottoressa Favero – Nonostante fosse una donna intelligente e stimata, con un impiego importante e redditizio, si sentiva una donna «povera», concentrata solo sui soffocanti doveri del proprio lavoro. Soffriva di un grande vuoto di rapporti, non riuscendo a trovare né il tempo né il modo per instaurarli e coltivarli. La sua vita scorreva frenetica, piena di impegni che vanificavano qualunque tentativo di cambiamento. Anche durante l’ora di psicoterapia faceva fatica a rimanere concentrata su di sé, si perdeva, non sapeva cosa dire. Un giorno, senza che me lo aspettassi, mi chiese in modo accorato e imperativo al tempo stesso: “Ti prego, anche se io a volte non ti seguo, anche se la mia testa se ne va da un’altra parte, tu non ti stancare di parlarmi, ti prego, non smettere mai di parlarmi”».
«In quell’appello c’erano tanti segnali, ma fondamentalmente c’era la volontà di sperare che un giorno avremmo raggiunto insieme, con l’aiuto della terapia, quella parte viva mai cresciuta di sé, cosicché lei sarebbe riuscita a vivere a pieno la sua sensibilità, le sue emozioni e avere una vita non solo piena di doveri, ma anche ricca di affetti. Infatti, quando una persona prova un autentico sentimento per qualcuno, sente che la sua vita ha un senso perché non è distaccata dall’esistenza ma è parte generatrice della nascita e della salvaguardia della vita stessa. Invece, quando la predisposizione dell’essere umano all’amore non è ancora maturata, o quando si è capaci di dare e ricevere amore con enorme dif coltà, allora sentiamo che l’esistenza perde gioia e signi cato. E spesso reagiamo difendendoci, separandoci dalla vita e chiudendoci nell’isolamento. Sono oltremodo convinta che l’unica strada per superare il distacco e il dolore per dare valore e senso alla nostra esistenza sia quella di accettare a imparare ad amare la vita, superando le inevitabili delusioni che incontriamo sul nostro cammino. Ci sono molte vie per crescere in questa direzione. Le relazioni di coppia possono essere quelle principali perché possono sollecitare una serie d’interrogativi ed emozioni, e quindi la ricerca di una felicità autentica».