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Si è chiuso il “processo” a Monsanto

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Si è aperto venerdì e si è chiuso domenica 16 ottobre il processo alla multinazionale Monsanto. 
Non si arriva a una sentenza giuridicamente rilevante poichè il tribunale non ha riconoscimento internazionale ma serve a far emergere chiaramente le responsabilità della Corporation.
La Fondazione Tribunal Monsanto si è riunita all’Aja ed è stata creata con il sostegno di movimenti civici come Via Campesina, di ong e di personalità internazionali – tra cui l’ecologista indiana Vandana Shiva, e l’australiano Andre Leu, presidente della Federazione internazionale dei movimenti d’agricoltura biologica. La fondazione “giudica i crimini di cui è imputata la multinazionale nei settori ambientali e sanitari e contribuisce al riconoscimento del crimine di ecocidio nel diritto internazionale”.
E’ stato creato una sorta di “processo esemplare”, benché nel più totale silenzio dei media mainstream, per denunciare “tutte le multinazionali e le aziende mosse unicamente dalla ricerca del profitto e che, per questo motivo, minacciano la salute degli esseri umani e la sicurezza del pianeta”. Il tribunal Monsanto non è solo un tribunale d’opinione ma un vero tribunale con giudici e avvocati. Tuttavia, non gode di un riconoscimento internazionale.
Il tribunale ha ascoltato querelanti provenienti da America, Europa, Asia e Africa.

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