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Come cucinare «verde»

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Alcuni semplici accorgimenti possono ridurre in modo significativo l’impronta ecologica della vostra cucina: i giusti suggerimenti per consumare meno energia e cucinare più sano.
Per esempio il cibo pronto richiede più energia e quasi sempre il suo valore nutrizionale è più basso, senza contare che gli imballaggi possono cedere inquinanti agli alimenti e che vanno ad aumentare inutilmente la massa di rifiuti.
Un altro elemento da valutare sono i chilometri percorsi dagli alimenti: davvero non si può fare a meno delle patate israeliane o delle mele dell’Argentina?
Le spezie sono ottime per dare sapore al cibo ma invece di usare quelle coltivate intensivamente in qualche serra, fuori stagione, con grande dispendio di acqua e imballaggi, perché non coltivarli in un bel vaso sul balcone?
Un altro elemento da considerare è «l’acqua nascosta» presente nel cibo. Per produrre 1 kg di carne bovina (in allevamenti intensivi) si consumano 15 metri cubi di acqua, mentre per 1 kg di cereali ne sono sufficienti 0,4 metri cubi. Quando mangiate carne, ricordatevene.

Fornello a gas o elettrico?

In linea generale, il gas è una scelta più sostenibile dell’elettricità. É più economico e anche se richiede un po’ più di energia per cuocere, il gas produce la metà dell’anidride carbonica prodotta dall’elettricità. Però, nel lungo termine, la scelta è più complessa.
Il gas è una fonte di energia non rinnovabile e, anche se il biogas può svilupparsi come parziale fonte alternativa, le forniture maggiori andranno a esaurirsi. Le alternative come l’energia eolica o solare o idroelettrica, producono elettricità e questo, potenzialmente, rende il fornello elettrico la soluzione sostenibile.
Le vecchie «cucine economiche», con una durata eccezionale e progettate per produrre molto calore con poca energia, continuano ad essere uno dei mezzi più ecologici per cucinare e inoltre tengono calda la cucina (senza considerare quei modelli che fungono da caldaia per il riscaldamento dell’intera abitazione) e producono acqua calda.

La cucina ecologica

Pianificate con anticipo. Gli alimenti congelati vanno utilizzati il meno posibile, ma se proprio dovete, fateli scongelare per tempo. Cucinare partendo dal cibo congelato aumenta del 50% il consumo di energia.

Breve vademecum del cuoco ecologico

1. Cucinate delle porzioni extra e mettetele da parte. Per cucinare partendo da zero ci vuole più energia.
2. Tagliate a pezzi più piccoli. Ciò fa risparmiare tempo di cottura e vale per molti piatti.
3. Regolare il termostato del forno alla massima temperatura non riduce i tempi di preriscaldamento. Piuttosto provate col forno ventilato che è più efficiente del 20%.
4. Cuocere in forno più piatti insieme, fa risparmiare molta energia.
5. I contenitori di vetro o ceramica, consentono una riduzione della temperatura nel forno di 20° C, con poche ripercussioni sui tempi di cottura. Questi materiali trattengono maggiormente il calore e cuociono più gentilmente. Evitare sempre l’utilizzo di vassoi del tipo usa e getta.
6. Aprire la porta del forno per controllare la cottura, riduce la temperatura di 25° C. Meglio tenere pulito il vetro del forno in modo da poterci vedere dentro. Un forno più pulito è anche più efficiente perché i residui neri assorbono calore.
7. Assicuratevi che le dimensioni dei fornelli siano adatte alla grandezza della pentola.
8. Cucinare le verdure al vapore, non è solo più sano (conserva il 90% degli antiossidanti), ma è anche più veloce e richiede meno energia.
9. Cucinare al vapore sulla stessa pentola in cui bollono le patate o la pasta riduce lo spreco di energia. Inoltre l’acqua di cottura può essereutilizzata per altri piatti.
Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Dicembre 2008

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