The Harvest: la schiavitù indiana nei campi italiani

In Italia c’è un esercito silenzioso di uomini piegati nei campi a lavorare, senza pause. Fa la raccolta manuale di ortaggi, semina e piantumazione per 12 ore al giorno filate sotto il sole. Sono braccianti, e  chiamano padrone il datore di lavoro, subiscono vessazioni e violenze di ogni tipo. Quattro euro l’ora nel migliore dei casi, con pagamenti che ritardano mesi, e a volte mai erogati, violenze e percosse, incidenti sul lavoro mai denunciati e “allontanamenti” facili per chi tenta di reagire.
The Harvest (la raccolta) è un documentario sulla vita delle comunità Sikh stanziate stabilmente nella zona dell’Agro Pontino e il loro rapporto con il mondo del lavoro. I membri di queste comunità vengono principalmente impiegati come braccianti nell’agricoltura della zona. Gli episodi di sfruttamento (caporalato, cottimo, basso salario, violenza fisica e verbale) sono stati rilevati in numerosi casi, quasi sempre da associazioni che operano sul territorio locale. A fianco di questi fenomeni è inoltre cresciuto in maniera esponenziale l’uso di sostanze dopanti per sostenere i faticosi ritmi del lavoro nei campi. 

Sempre più sikh infatti, venendo meno anche al loro credo religioso, fanno ricorso alle sostanze dopanti per sopportare la fatica nelle serre. Sostanze che, nello specifico, si compongono di meta-anfetamine, oppiacei e antispastici.

The Harvest non è un semplice documentario fatto di interviste, ma un vero e proprio film che sfrutterà le musiche della tradizione bhangra per raccontare i momenti di alterazione psico-fisica dovuti all’assunzione delle sostanze dopanti.

Al momento, attraverso una piattaforma di crowdfunding, i fautori del progetto stanno procedendo con la raccolta fondi.  Sul sito viene spiegato per filo e per segno in che modo verranno utilizzati i soldi raccolti.   http://www.theharvest.it/budget/

https://www.produzionidalbasso.com/project/the-harvest-storie-di-nuovo-caporalato-agricolo-in-italia/