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Regalano abbracci ai bimbi abbandonati

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L’associazione «I bambini di Dharma» si occupa dei neonati lasciati in ospedale: trecento volontari in continua crescita. Riportiamo questo bell’articolo di Alessandra Stoppini comparso sul Corriere della Sera.
Regalare abbracci ai bambini meno fortunati, quelli abbandonati dai genitori nelle strutture ospedaliere. In gergo li chiamano bambini «esposti». Dal 2011 si occupa di loro – come dei minori che giungono in ospedale a seguito di maltrattamenti – l’Associazione di volontariato «I Bambini Dharma», che entra in azione su segnalazione dei Servizi Sociali (www.ibambinidharma.it). Sabato è stata inaugurata la sua prima sede operativa, negli stabili del Polo Culturale Diocesano di via Bollani 20. «Una grande occasione di gioia» ha detto, commossa, la presidente dell’Associazione Giovanna Castelli, ringraziando volontari e benefattori.
A tagliare il nastro insieme a lei, il Vescovo Luciano Monari e l’assessore Felice Scalvini. Presente il direttore sanitario dell’Ospedale dei Bambini Raffaele Spiazzi.
«L’Associazione sta crescendo e il numero di persone interessate ad aderire si fa più importante. Era necessario uno spazio per le attività di back office, un ambiente accogliente e aperto, dove gli oltre 300 volontari e amici potessero incontrarsi e condividere pensieri, azioni e momenti di crescita. I minori di cui ci occupiamo vivono in ospedale, finché Tribunale e Servizi Sociali decidono cosa fare: adozione, affido o istituto» ha spiegato Castelli. Dal primo gennaio a oggi, sono 1453 le ore prestate dai volontari di corsia, suddivisi in turni, per dare ai bambini biberon o pappa, cambiarli, leggere loro le fiabe, svolgere mansioni per farli stare meglio: «Noi lo chiamiamo coccolaggio» hanno raccontato. All’aspetto pratico dell’accudire si intreccia quello affettivo, perché se l’assenza dei genitori rischia di cancellare le prime «impronte» di questi piccoli, ci pensano i volontari a riempire il loro «libro della vita», che altrimenti rimarrebbe bianco: raccogliendo in un diario i momenti più significativi, regalando il corredino. Questi oggetti, simboli fondamentali che narrano i primi giorni, sono inseriti nella valigetta consegnata a chi, in futuro, continuerà a prendersi cura di loro.
«Medici e infermieri non bastano. E allora arrivano i volontari Dharma, con le loro meritorie azioni» ha aggiunto il direttore dell’Unità di Neonatologia al Civile, Gaetano Chirico. Lo spazio vivo di via Bollani è lo specchio delle avvolgenti e amorevoli cure che i 300 angeli – volontari riservano ai bambini nelle strutture ospedaliere bresciane. «La legge italiana – è stato ricordato – dà la possibilità di partorire negli ospedali e non riconoscere il figlio. Tale normativa ha ridimensionato gli abbandoni per strada, ma queste creature restano nei reparti in attesa di una famiglia adottiva o affidataria, o di essere accolti in istituto».
In attesa cioè di un futuro che prenda forma. Ad aspettarlo insieme a loro ci sono i volontari e i sostenitori dell’Associazione, che creano attorno ai bimbi un “guscio” di affetto, calore umano e “cose di casa” – lettino, seggiolone, passeggino, bagnetto, cassettiera – affinché non vedano solo spazio ospedaliero. «Una realtà come questa è corrispondente alla volontà di Dio, perché il bambino è al centro. È Vangelo puro – ha detto il Vescovo, leggendo il famoso passo di Matteo (Mt 18, 1-5; 18-10) -. Gesù ha risposto ai discepoli mettendo al centro un bambino, esortando a imparare dal suo atteggiamento. La società è ricca dove chi è debole non è pestato perché è debole» ha concluso Mons. Monari, benedicendo la sede. La ricchezza di una comunità è data da chi, grande, si fa piccolo: il percorso affrontato dai volontari che hanno nel cuore i bambini “Dharma”, figli di un «principio di armonia e unione che regola il mondo naturale e morale» – questo il senso del termine mutuato dalla cultura orientale -, di cui il volontariato è alta espressione.

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