Vai al contenuto della pagina

“La comune”: il film sulla vita condivisa

homepage h2

“La comune” è un film che racconta, in modo ironico e affettuoso, la vita appunto in una “comune”, un modo di abitare in condivisione che oggi vede la sua evoluzione negli ecovillaggi e nei progetti di cohousing.
“La comune”, che arriverà il 31 marzo nei cinema italiani, è il ritratto ironico, affettuoso e commovente di una famiglia che decide di trasformarsi in un nucleo sociale più vasto e delle sofferenze che sarà costretta a vivere quando subentrerà un lento smarrimento. È il racconto di una generazione messa a confronto con le proprie convinzioni e che diventa vittima dei propri ideali.
Trine Dyrholm (che ha vinto a febbraio l’Orso d’Argento a Berlino come migliore attrice) e Ulrich Thomsen interpretano Anna ed Erik, una coppia di intellettuali che decide di mettere in piedi una comune insieme a un gruppo di amici intimi e di individui eccentrici. Con la loro famiglia al centro della storia, siamo invitati ad entrare nel sogno di una vera comune: partecipiamo alle riunioni sulla gestione della casa, alle cene e alle feste. Amicizia, amore e condivisione sotto uno stesso tetto, fino a quando una sconvolgente storia d’amore metterà la comunità e la comune di fronte alla prova più dura che abbiano mai affrontato.
Co-fondatore del movimento Dogma e regista di pluripremiati film di grande successo internazionale quali Festen – festa in famiglia e Il sospetto, Thomas Vinterberg ci regala un’altra storia molto forte e destinata a lasciare il segno. Vinterberg è anche il co-autore della sceneggiatura che firma insieme al collega sceneggiatore-regista Tobias Lindholm.
La storia
Erik e Anna sono una coppia di intellettuali con un sogno. Insieme alla figlia Freja, fondano una comune nell’enorme villa di Erik in un elegante quartiere di Copenhagen. Con la loro famiglia al centro della storia, siamo invitati ad entrare nel sogno di una vera comune: partecipiamo alle riunioni sulla gestione della casa, alle cene e alle feste. Amicizia, amore e condivisione sotto uno stesso tetto fino a quando una sconvolgente storia d’amore metterà la comunità e la comune di fronte alla prova più dura che abbiano mai affrontato.
La comune è il ritratto ironico e delicato, ma anche doloroso e toccante, di un’intera generazione. Il film si trasforma in una delicata e tuttavia provocatoria dichiarazione d’amore per una generazione di idealisti e sognatori che da ormai molto tempo ha dovuto aprire gli occhi di fronte alla realtà.
Il regista
«Dall’età di 7 anni fino a 19 ho vissuto in una comune. È stato un periodo folle e fantastico, pieno di calore, corpi nudi, birra, discussioni di alto livello intellettuale, amore e tragedie personali – spiega Thomas Vinterberg – Da bambino, vivevo ogni giorno come in una fiaba. Compiendo il semplice tragitto dall’intimità della mia camera da letto fino alle aree comuni, potevo godere di una straordinaria varietà di scenari sorprendenti offerti dagli altri residenti e dalle loro innumerevoli eccentricità. Ripensandoci ora, sono stati anni pieni di cose splendide e momenti assurdi. La casa diventava cupa come l’inferno almeno cinque giorni al mese a causa dei cicli biologici delle donne già potenti e sovrane che vi abitavano, cicli che in qualche modo arrivarono a sincronizzarsi nel corso del tempo. Le cene di gruppo che avvenivano ogni settimana dal giovedì alla domenica sera di solito si trasformavano in irrefrenabili e a volte catastrofiche feste. La regola della ‘riunione della casa’ costituiva l’autorità suprema: una riunione democratica durante la quale i vari componenti condividevano e discutevano con autentica sincerità dei temi che stavano loro a cuore. Ricordo una di queste riunioni quando fu deciso che l’affitto di ciascun membro della comune sarebbe stato calcolato in proporzione al suo reddito. La proposta fu avanzata con gioia da un uomo che guadagnava molto più di tutti gli altri e la conseguenza fu che la sua quota d’affitto aumentò di più del doppio. Benché la comune fosse costituita di intellettuali colti e ben istruiti, la vita di allora oggi sembra estremamente ingenua e idealistica: era piena di speranze per il futuro… Il fulcro della storia si svolge all’interno della comune intorno al 1975. I singolari e divertenti soggetti che compongono la comune costituiscono il ‘coro’ nel tradizionale significato drammaturgico o una grande famiglia estroversa e affettuosa che ci auguriamo di imparare ad amare. Tuttavia, una storia d’amore più intima scaturirà da questa eccentrica ‘famiglia’. Una storia d’amore che metterà fine al sogno collettivo della comune e al rapporto di una vita. E la capacità di condividere è destinata a spegnersi a più livelli».

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!